“Green Economy può creare 800 mila posti di lavoro entro il 2025”

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ROMA – In Italia è possibile dare un forte impulso ad uno sviluppo sostenibile e a un aumento importante dell’occupazione affrontando con misure adeguate alcune grandi problematiche ambientali. Tra queste la crisi climatica, con la riduzione dei consumi di energia nelle case, nelle scuole e negli uffici e con un forte aumento delle energie rinnovabili; i forti impatti generati dallo spreco di risorse e dallo smaltimento dei rifiuti accelerando il cambiamento verso l’economia circolare; il miglioramento delle citta’ con un programma rigenerazione urbana; un percorso per una mobilita’ sostenibile.

La Fondazione per lo sviluppo sostenibile, in collaborazione con gli economisti di Cles Srl, ha calcolato che realizzando le misure per raggiungere questi 5 obiettivi green si attiverebbero circa 190 mld di investimenti con circa 682 miliardi di aumento della produzione e 242 mld di valore aggiunto, creando circa 800.000 nuovi posti di lavoro al 2025. Questo scenario e’ analizzato nello studio “Rilanciare l’economia e l’occupazione in Italia con misure e politiche al 2025 per 5 obiettivi strategici di green economy”, presentato a Roma nei giorni scorsi in occasione del Meeting di primavera, in preparazione degli Stati generali della green economy del 2019.

Lo studio-sottolinea Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo sviluppo Sostenibile- documenta come sia arretrato il pregiudizio che porta a ritenere che ogni misura ambientale sia solo un costo economico e come, invece, servano misure ambientali efficaci per prevenire e ridurre costi crescenti generati dalla crisi climatica, da un modello lineare di economia, da citta’ inquinate e congestionate. E come queste misure possono essere oggi anche una formidabile leva di nuovo sviluppo sostenibile e di nuova occupazione“.

Ecco una sintesi degli obiettivi, delle misure per raggiungerli e dei loro impatti economici e occupazionali.

1° Obiettivo: Una piu’ efficace riduzione dei consumi di energia in edifici, scuole e uffici ristrutturando 35 mln di m2 dei quali un terzo a bassissimi consumi energetici.

Oltre il 40% dei consumi energetici finali in Italia e’ riconducibile al settore residenziale e terziario: si tratta del comparto piu’ energivoro del Paese. Per compiere questa vasta operazione di risparmio energetico sia su edilizia pubblica che privata sono necessari investimenti di 19,3 mld in sei anni (8 mld per i pubblici e 11,3 mld per i privati). I primi potrebbero essere finanziati spostando l’intera dotazione del conto termico su questi interventi. Per quanto riguarda il settore privato, abitazioni e uffici, si potra’ continuare ad utilizzare il meccanismo dell’ecobonus che potrebbe arrivare a finanziare il 75% degli interventi. Questi dovrebbero essere affiancati per la parte rimanente (25%) delle ristrutturazioni energetiche profonde da un meccanismo di prestito agevolato alimentato dal Fondo nazionale per l’efficienza energetica, integrandolo ed estendendolo fino al 2025. Questi investimenti creerebbero un incremento della produzione quantificabile in circa 62,7 mld€, un incremento del valore aggiunto di circa 23,4 mld€ e 130.600 nuovi occupati al 2025.