“Green Economy può creare 800 mila posti di lavoro entro il 2025”

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2° Obiettivo: Un forte aumento delle rinnovabili elettriche, termiche e carburanti. arrivando al 2025 a 2Mtep per allinearsi agli obiettivi di Parigi.

Al 2025 le rinnovabili elettriche dovrebbero raggiungere il 50% dei consumi, le rinnovabili termiche dovrebbero aumentare di circa il 33% e bisognerebbe alzare il tetto per il biometano fino a 1,5mld m3, con investimenti totali pari a 104mld€ al 2025. Per raggiungere questi obiettivi e’ necessario rendere piu’ efficaci le normative e le procedure esistenti (semplificazione degli iter di sostegno e di autorizzazione degli impianti e infrastrutture ecc) e sono necessari strumenti economici idonei. Per finanziare la parte non coperta dai meccanismi esistenti, questo studio propone di istituire un Fondo nazionale per la transizione energetica alimentato da diverse fonti: i proventi dell’Ets, parte dei sussidi ambientalmente dannosi, l’introduzione di un sistema di carbon pricing, utilizzando parte dei proventi anche per ridurre il prelievo sul lavoro, da applicare anche al contenuto di carbonio dei prodotti importati con una climate border tax. Queste misure e questi investimenti creerebbero un incremento della produzione di 335,7 mld€, un valore aggiunto di 115,8 mld€ e un aumento dell’occupazione di 312.000 unita’ al 2025.

3°Obiettivo: Realizzare un rapido cambiamento verso l’economia circolare aumentando il riutilizzo e il riciclo dei rifiuti, promuovendo riparazioni e leasing.

Recependo e attuando il pacchetto di Direttive europee in materia di rifiuti e di economia circolare, l’Italia dovrebbe anticipare al 2025 l’obiettivo europeo del 60% di riciclo di rifiuti urbani e assimilati fissato al 2030, attraverso una raccolta differenziata di oltre il 70%. Portare il riutilizzo e la preparazione per il riutilizzo al 10% dei rifiuti urbani. Anticipare al 2025 l’obiettivo europeo del 70% in peso di riciclo degli imballaggi fissato al 2030 e gli obiettivi di riciclo delle diverse filiere, con particolare attenzione al 55% delle plastiche. Aumentare la raccolta della frazione organica dei rifiuti urbani, adeguare la disponibilita’ degli impianti e migliorare almeno il 50% degli impianti esistenti per la produzione di biometano. Aumentare all’80% il riciclo dei rifiuti speciali. Migliorare il riciclo di qualita’ degli inerti da costruzione e demolizione e di altri rifiuti. Aumentare il riutilizzo dei rifiuti speciali. Incrementare al 2025 il settore delle riparazioni del 25% e quello del leasing del 15%. Questo cambio di passo ha bisogno di alcuni adeguamenti normativi (normativa End of Waste, piu’ consistente applicazione del Gpp, semplificazioni), insieme ad un rapido recepimento del nuovo pacchetto di Direttive. Gli investimenti per queste misure sono quantificati in 11,1 mld e genererebbero un incremento della produzione quantificabile in oltre 104,5 mld€, un valore aggiunto di 38,5mld e oltre 149.000 occupati al 2025.

4° Obiettivo: Una migliore qualita’ della citta’ con un programma di rigenerazione urbana.

Le citta’ piu’ avanzate e dinamiche nel mondo sono quelle che hanno puntato su programmi di rigenerazione urbana secondo il modello delle green city. Il nuovo Programma di rigenerazione urbana per il periodo 2020-2025 dovrebbe essere fondato su una strategia integrata per le diverse politiche settoriali, attraverso il recupero delle aree dismesse, la manutenzione del patrimonio edilizio, l’housing sociale, misure di adattamento climatico, infrastrutture verdi. Per raggiungere questi obiettivi si potrebbe utilizzare uno strumento simile al Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, con un nuovo bando che ripartisca fra lo Stato e le Regioni 2 miliardi di euro l’anno dal 2020 al 2025. Il programma permetterebbe una crescita della produzione di oltre 93 mld€, un valore aggiunto di oltre 35 mld €e nuova occupazione di oltre 96.000 unita’ al 2025.

5° Obiettivo: Una mobilita’ urbana piu’ sostenibile per abbattere smog e congestione.

Per passare ad uno nuovo sistema di mobilita’ occorre incrementare la mobilita’ condivisa sia quella dei mezzi pubblici con un consistente rinnovo del parco autobus e almeno 4.000 Km di nuove corsie preferenziali, sia potenziando i sistemi innovativi di sharing mobility. Occorre inoltre potenziare la mobilita’ ciclo pedonale realizzando, entro il 2025, 13.000 km di nuove piste ciclabili e promuovere l’elettrificazione dei veicoli e stendendo fino al 2025 l’incentivo previsto dalla legge di bilancio 2019 non solo alle auto e agli scooter ma anche ai veicoli commerciali leggeri, ai quadricicli e alle biciclette. Questo piano che prevede un investimento di 26 mld potrebbe produrre un incremento della produzione pari a circa 86 mld€, del valore aggiunto di 29 mld€ e un aumento dell’occupazione di oltre 111.000 unita’ di lavoro al 2025.

(Agenzia Dire)

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