È in funzione da ormai dal mese di giugno nella Centrale Idrica di San Donato (Parma) il Pozzo 3-Bis, realizzato da EmiliAmbiente SpA in sostituzione dell’impianto di captazione protagonista a ottobre 2018 di un’importante guasto. In seguito all’episodio, durante il quale si era verificata l’immissione in rete di acqua torbida, EmiliAmbiente – gestore del Servizio Idrico Integrato di 11 Comuni del parmense – aveva svolto dettagliate analisi sul suo stato di ammaloramento del Pozzo 3, che si erano concluse evidenziando l’impossibilità del suo ripristino. A gennaio 2019 sono quindi iniziati i lavori per la perforazione di un impianto di captazione e sollevamento acqua a uso idropotabile con caratteristiche tecniche identiche rispetto all’impianto precedente.
Il pozzo – che raggiunge una profondità di circa 88 m a partire dal piano campagna – è stato perforato con il sistema a percussione a secco con colonne d’avanzamento da affondarsi a gravità ed a pressione, con il sussidio della rotazione attraverso una morsa gira colonna pesante: la scelta di questa procedura è stata motivata dalla necessità di prestare particolare attenzione a non inquinare i livelli acquiferi attraversati e a non alterare l’equilibrio idrogeologico dell’area, su cui sono sempre rimasti attivi due ulteriori pozzi a servizio della centrale. Questa, garantendo con i suoi tre impianti una portata complessiva di circa 300 litri, alimenta infatti un’ampia porzione della rete di adduzione della Bassa parmense.
L’investimento per la perforazione del Pozzo 3-Bis, pari a circa 220.000 euro, ha ricompreso anche il riutilizzo della colonna del vecchio impianto per l’installazione di due piezometri (pozzi di osservazione in grado di misurare il carico idraulico di una falda ad una certa profondità), in corrispondenza del filtro più profondo (79-85 metri) e di quello più superficiale (42-49 metri), nonché la realizzazione di un ulteriore piezometro a controllo di una delle due falde intermedie.