RAVENNA – A Ravenna non solo tutti gli autobus del trasporto pubblico vanno a metano, ma anche il carburante verra’ prodotto in loco. La citta’ e’ infatti la prima in regione a dotarsi di un impianto per la produzione di biometano da biogas della discarica di Herambiente. Impianto che dunque andra’ a rifornire alcuni autobus cittadini di Start Romagna. L’iniziativa rientra nel progetto “Biomether” cofinanziato dal programma Life della Commissione europea e dalla Regione Emilia-Romagna, che punta a supportare lo sviluppo della filiera biometano regionale, fornendo indicazioni per la definizione delle politiche energetiche di sostegno al settore. “Siamo all’avanguardia” – ha dichiarato l’assessore alle Attivita’ produttive del Comune di Ravenna, Massimo Cameliani, presentando il progetto in Municipio, prima del trasferimento all’impianto realizzato alla discarica gestita da Herambiente. Ovviamente a bordo di un bus alimentato a biometano. “L’impianto va nella direzione giusta dell’economia circolare“, spiega l’assessore sottolineando il ruolo decisivo di due societa’ partecipate da Palazzo Merlato, Hera e Start Romagna, che hanno puntato su ricerca e innovazione, rispondendo alle esigenze dell’ambiente. Dimostrando dunque, assieme a Regione e Comune, di avere “lungimiranza”. Infatti “con questo progetto il tema dell’economia circolare diventa oggettivo“.
Dato che il biometano “puo’ contribuire alla sostituzione delle fonti fossili ed essere una risposta immediata al problema delle emissioni“. E la regione e’ il secondo produttore di biometano dalla purificazione di biogas. Questa filiera, conclude, da’ inoltre grandi opportunita’ di lavoro. Insomma “diamo dimostrazione di concretezza sulla sostenibilita’ ambientale e di una bella prassi amministrativa”.
Il biometano, conferma il presidente di Herambiente, Filippo Brandolini, rappresenta “una grande opportunita’ per ridurre l’impatto atmosferico della mobilita’“, cosi come per diminuire la dipendenza energetica dell’Italia dall’estero e per una decisa diminuzione delle emissioni di CO2. Per la sua produzione dalla frazione organica dei rifiuti, tra l’altro, rimarca Brandolini, esiste “un giacimento importante“. Herambiente gestisce infatti 40 discariche e 10, di cui sei operative, sono dotate di impianti di recupero energetico da biogas. A Ravenna c’e’ “una forte tradizione nell’estrazione del gas offshore e il sito oggetto del progetto e’ uno dei principali parchi impiantistici per Herambiente“.
Il progetto Biomether, ha spiegato il coordinatore Stefano Valentini, prende avvio sei anni fa e dopo le due tappe di Reggio-Emilia, qualche giorno fa, e Ravenna, a Bologna sono state consegnate alla Regione le linee di indirizzo eleborate durante questo periodo di esperienza. “Ravenna– conferma- e’ in una posizione di eccellenza europea” sul tema. Sulla bioeconomia e le fonti rinnovabili”, ha messo in luce Sergio Piccinini del Crpa Lab, “l’Europa ha obiettivi molto ambiziosi”, al 2030 sostituire il 14% dei carburanti fossili in biocarburanti, di cui il 3,5% avanzato come appunto il biometano. La filiera e’ ampia, con 17.000 impianti di biogas operativi, il 70% da biomasse agricole e a seguire fanghi di depurazione, discarica e rifiuto organico. Gli impianti di biometano sono 540. Dell’iniziativa fa parte anche Start Romagna, che alimentera’ uno degli autobus che vanno a metano a Ravenna con quello bio da discarica. D’altronde la citta’, sottolinea il presidente Roberto Sacchetti, “fa gia’ la parte del leone con tutti i bus a metano. Da oggi la fiammella che arde nelle discariche puo’ portare in giro la gente”.
(Agenzia Dire)