Covid – 19/Decreto Cura Italia: le misure adottate in tema di Tari e comunicazioni sui rifiuti

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Il decreto Cura Italia pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 18 marzo  e adottato per fronteggiare le ricadute socio-economiche dell’emergenza sanitaria in atto, contiene importanti novità per i gestori dei servizi ambientali.

Tra i principali, lo slittamento al 30 giugno del termine  per l’approvazione delle tariffe Tari, con i Comuni che potranno però anche confermare le tariffe del 2019 provvedendo entro il 31 dicembre 2020 all’adozione del piano finanziario per il 2020, spalmando l’eventuale conguaglio in tre anni. Il disposto normativo è contenuto nell’art. 107 del decreto, il quale recepisce le richieste dell’Anci (dello stesso tenore anche una nota inviata nei giorni scorsi al presidente Bonaccini dalla sezione dell’Emilia – Romagna dell’associazione comuni),  introducendo una moratoria per il 2020 sia per ragioni dovute alle difficoltà applicative del nuovo metodo tariffario Arera e sia al fine di allineare il costo del servizio al calo dei rifiuti generati dalle imprese a causa delle note contingenze (in particolare commercio, turismo e pubblici esercizi).
In particolare il comma 4 dell’articolo 107 differisce al 30 giugno 2020 il termine per la determinazione delle tariffe Tari (tributo e corrispettivo), precedentemente fissato al 30 aprile 2020. Il rinvio al 30 giugno 2020 è stato anche richiesto dall’Arera con la delibera 59/2020, con la quale sono stati prorogati alcuni termini relativi agli obblighi in materia di trasparenza.

Il comma 5 art. 107 del decreto consente poi ai Comuni di confermare per il 2020 le tariffe della Tari (tributo e corrispettiva) adottate per il 2019, provvedendo entro il 31 dicembre 2020 alla determinazione e approvazione del piano finanziario per il 2020. La disposizione stabilisce inoltre che l’eventuale conguaglio tra i due piani finanziari (2019 e 2020) può essere ripartito in tre anni, a decorrere dal 2021.

Per quanto riguarda le scadenze relative all’introduzione del nuovo metodo tariffario previsto da Arera, il decreto «Cura-Italia» accoglie le richieste di proroga, differendo in primo luogo il termine di scadenza per l’adozione dei bilanci al 31 maggio 2020, consentendo di approvare le tariffe Tari entro il 30 giugno 2020.

Le altre novità riguardano invece il rinvio di scadenze relative ad adempimenti in tema di comunicazioni sui rifiuti (art. 113).

In particolare, il comma 1 prevede la proroga al 30 giugno delle seguenti scadenze connesse alla gestione dei rifiuti:

a) presentazione del MUD (modello unico di dichiarazione ambientale);

b) comunicazione da parte dei produttori alle camere di commercio dei dati relativi alle pile ed accumulatori immessi sul mercato nazionale nell’anno precedente; conseguentemente, viene prorogata al 30 giugno 2020 la trasmissione all’ISPRA da parte del Centro di coordinamento dei dati relativi alla raccolta e al riciclaggio dei rifiuti di pile ed accumulatori portatili, industriali e per veicoli;

c) comunicazione da parte dei titolari degli impianti di trattamento dei RAEE in merito alle quantità di RAEE trattate, finora prevista al 30 aprile;

d) versamento del diritto annuale di iscrizione da parte delle imprese e degli enti iscritti all’Albo nazionale dei gestori ambientali, previsto finora al 30 aprile.