Via libera del Consiglio dei Ministri al decreto Siccità: ecco cosa prevede

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Il Consiglio dei Ministri del 6 aprile  ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per la prevenzione e il contrasto della siccità e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche. Sono state decise l’istituzione di una cabina di regia interministeriale, presieduta dal premier o dal ministro delle Infrastrutture, e la nomina di un “Commissario straordinario nazionale” per la scarsità idrica. Il compito del Commissario sarà quello di realizzare gli interventi urgenti di cui è incaricato dalla Cabina di regia, di monitorare la situazione su tutto il territorio nazionale e l’attuazione delle opere necessarie, e può intervenire con poteri sostitutivi in caso di inadempienza, previa delibera del Cdm.

Secondo quanto riportato nel decreto, la Cabina di regia, oltre a essere presieduta dal premier o, su sua delega, dal ministro delle Infrastrutture, comprenderà i ministri delle Infrastrutture, dell’Ambiente, del Pnrr, dell’Agricoltura, della Protezione civile, degli Affari regionali e dell’Economia, oltre al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli investimenti pubblici. La Cabina entro 30 giorni dovrà effettuare una ricognizione delle opere urgenti e di quelle da affidare al Commissario straordinario. In caso di inadempienza dei soggetti che devono realizzare le opere, potrà attivare i poteri sostitutivi del Commissario. Quest’ultimo avrà a disposizione una struttura con un massimo di 25 persone. Restano in carica i commissari straordinari già nominati in precedenza su questioni specifiche.

Il dl sulla crisi idrica discusso in Cdm prevede inoltre procedure accelerate e tempi certi per gli interventi di miglioramento dell’efficienza delle infrastrutture idriche e di dragaggio degli invasi, e un fondo specifico per questi ultimi, anche se l’ammontare è ancora da definire. Il Commissario straordinario regolerà le portate d’acqua dagli invasi e potrà fissare termini per i gestori degli acquedotti perché riducano le perdite e migliorino la capacità degli invasi. In caso di inadempienza, potrà revocare le concessioni. Il decreto semplificherà anche le procedure per gli impianti di desalinizzazione.

Inoltre, le Regioni o le province autonome autorizzeranno il riutilizzo in agricoltura delle acque reflue depurate e presso ciascuna delle Autorità di bacino distrettuali verrà istituito un Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici. Prevista anche la sospensione delle rate dei mutui per i concessionari di piccole centrali idroelettriche la cui produzione si riduce per la crisi idrica e l’inasprimento delle sanzioni in denaro per l’estrazione illecita di acqua e gli inadempimenti nella manutenzione delle dighe. Infine, si prevede un piano di comunicazione per informare la popolazione sulla crisi idrica.

(Fonte: Agi)