È il progetto con la più grande comunità di ricercatori strutturati e neo assunti in Emilia-Romagna, grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza: 750, a cui se ne aggiungeranno altri 250 che saranno assunti progressivamente. Coinvolge 23 enti partecipanti, di cui 6 Università, 4 Enti pubblici ed enti pubblici di ricerca e 13 privati.
Metterà a bando 25 milioni di euro – dei quali la prima tranche già dopo l’estate – destinati al finanziamento delle imprese per attività di ricerca industriale e trasferimento tecnologico, e può contare su un finanziamento del Pnrr di 110 milioni di euro.
Si chiama Ecosister (Ecosistema territoriale di innovazione dell’Emilia-Romagna), e spingerà sempre di più l’Emilia-Romagna verso la transizione ecologica del suo sistema economico e sociale; non da solo, perché il progetto si integra con le iniziative che la Regione ha già attivato e attiverà nei prossimi anni grazie ai programmi operativi sui Fondi Strutturali, in una logica di complementarità e di coerenza strategica.
Giovedì 3 maggio a Bologna, nell’Area di ricerca del CNR, si è svolta la prima presentazione pubblica: l’occasione per far incontrare e mettere a confronto le persone coinvolte nelle tante attività previste, che come prevede lo stesso Pnrr dovranno concludersi entro febbraio 2026. Presenti, oltre al presidente della Fondazione Ecosister Maurizio Sobrero, l’assessore regionale allo Sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione e relazioni internazionali, Vincenzo Colla, e l’assessora alla Scuola, Università, Ricerca e Agenda Digitale, Paola Salomoni.
“Un appuntamento importante per confrontarsi con tutta la comunità di Ecosister, per condividere e proporre idee, per far convergere studi, metodi e strumenti su obiettivi comuni e garantire il massimo dell’efficacia al programma, anche per moltiplicarne l’impatto positivo sul territorio– hanno affermato gli assessori Colla e Salomoni-. Ci troviamo di fronte a una straordinaria opportunità di crescita del nostro sistema di ricerca, che già si caratterizza per innovazione e sostenibilità ma che per realizzare la piena transizione ecologica deve essere sostenuto, non solo dal punto di vista economico. Questa è anche un’occasione unica per assumere giovani talenti e per mettere insieme tutto il sistema emiliano-romagnolo delle istituzioni, delle Università e della ricerca, intrecciato con la Rete Alta Tecnologia. Ringraziamo le nostre Università per la capacità di fare sistema e collocarci fra le migliori esperienze di innovazione europea”.
“L’opportunità offerta da Ecosister e dal PNRR per la ricerca in regione è unica – ha dichiarato il presidente Sobrero -. Lo dicono di numeri: i quasi 1.000 ricercatori coinvolti sono il primo grande risultato di un lavoro di squadra imponente che ha coinvolto tutte le istituzioni di ricerca regionali, Università ed Enti. I tempi rapidi richiesti dal Pnrr ci hanno stimolato ad un impegno progettuale complesso che però sta dando i suoi primi risultati, e già dopo l’estate riusciremo ad avviare i primi bandi destinati a favorire l’innovazione di tanti settori chiave verso la sostenibilità”.
Il progetto Ecosister
Per mantenere un ruolo di leadership nel contesto internazionale e rimanere ancorati alle vocazioni che caratterizzano il territorio emiliano-romagnolo, il progetto intende supportare la transizione ecologica del sistema economico e sociale regionale attraverso un processo che coinvolga trasversalmente tutti i settori, le tecnologie e le competenze coniugando transizione digitale e sostenibilità con il lavoro e il benessere delle persone e la difesa dell’ambiente, in coerenza con gli obiettivi del Patto per il Lavoro e per il Clima, ed integrandosi con programmazioni regionali, nazionali e europee.
Le attività di ricerca e trasferimento tecnologico che verranno portate avanti nell’ambito del progetto dagli Spoke – i soggetti capofila che seguono i diversi filoni tematici – saranno cruciali per sostenere la transizione sostenibile in molteplici settori produttivi chiave per il sistema regionale.
Le azioni previste toccano ambiti diversi e complementari, dai nuovi materiali all’energia energia pulita, dalla manifattura digitale ai sistemi di mobilità sostenibili, dall’economia circolare all’utilizzo dell’High Performance Computing e i Big Data per la transizione ecologica. Molteplici le applicazioni in diversi settori produttivi: agroalimentare sostenibile e packaging ecologico, produzione di energia verde, risparmio e accumulo energetico, riduzione e riutilizzo degli scarti, costruzioni a impatto zero, efficientamento energetico degli edifici, mobilità, trasporti e logistica, aerospazio, turismo, ma anche salute, diagnostica e terapia.
Per garantire l’acquisizione e accompagnare la concreta applicazione dei risultati della ricerca verso il sistema produttivo, il progetto prevede un ampio e capillare programma di trasferimento tecnologico strutturato in 5 filoni: trasferimento tecnologico, accelerazione, incubazione, formazione, public engagement. In questo programma e in tutto il progetto sarà centrale, anche per coordinare gli interventi con le politiche regionali previste in questi ambiti, il contributo di ART-ER, la società consortile dell’Emilia-Romagna nata per favorire la crescita sostenibile della regione attraverso lo sviluppo dell’innovazione e della conoscenza, l’attrattività e l’internazionalizzazione del territorio.
Maggiori informazioni sul sito https://ecosister.it/
Fonte: Regione Emilia – Romagna