Decreto Siccità, oggi il voto finale

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(Foto Agenzia Dire)

DECRETO SICCITA’

Venerdì 9 giugno, In aula della Camera la votazione degli ordini del giorno presentati al disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto 14 aprile 2023, n. 39, recante disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche (Approvato dal Senato) (C. 1195). A seguire le dichiarazioni di voto e il voto finale.

Il passaggio in commissione Ambiente e l’approdo in Aula del testo è stato rapido e senza modifiche al testo.  Tra dichiarazioni di inammissibilità e voti contrari sono stati bocciati tutti i 159 emendamenti presentati.
Da segnalare, intanto, che il prossimo 17 giugno si terrà la Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità. 
Nel 2023 l’iniziativa indetta dall’Onu approfondirà il tema “la sua terra. i suoi diritti“, con l’obiettivo di sensibilizzare anche sulla condizione femminile nel mondo: “Quando la terra diventa degradata e l’acqua scarseggia le donne sono spesso le più colpite”, si legge sulla pagina web delle Nazioni Unite dedicata all’evento. 
“La siccità è tra le maggiori minacce allo sviluppo sostenibile, specialmente nei Paesi in via di sviluppo, ma sempre più anche nelle nazioni avanzate; le previsioni stimano che entro il 2050 potrebbe colpire oltre i tre quarti della popolazione mondiale”. 


REGOLAMEMENTO IMBALLAGGI: PROSEGUE L’ESAME ALLE COMMISSIONI AMBIENTE ED ATTIVITA’ PRODUTTIVE

Le Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera hanno proseguito il 7 giugno l’esame, in sede consultiva, della proposta di regolamento su imballaggi e rifiuti di imballaggio, che modifica il regolamento 2019/1020/UE sulla vigilanza del mercato e sulla conformità dei prodotti e la direttiva 2019/904/UE sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, e abroga la direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e rifiuti di imballaggio (COM (2022) 677 definitivo). 

RESOCONTO DI SEDUTA


DIRETTIVA UE ACQUE E TRATTAMENTO ACQUE REFLUE, PROPOSTA DI RISOLUZIONE

La Commissione Politiche dell’UE del Senato ha proseguito il 7 giugno l’esame, in sede consultiva, della proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica della direttiva 2000/60/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque, della direttiva 2006/118/CE sulla protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento e dal deterioramento e della direttiva 2008/105/CE relativa a standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque (COM (2022) 540 definitivo) e della proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio concernente il trattamento delle acque reflue urbane (rifusione) (COM (2022) 541 definitivo).  

RESOCONTO DI SEDUTA E PROPOSTA RISOLUZIONE


INTERROGAZIONI

RIFIUTI, GAVA: MASE RIPROPORRÀ EMENDAMENTI IN UE SU END OF WASTE 

 Il ministero dell’Ambiente, “in occasione di un recente incontro bilaterale ad hoc” richiesto alla presidenza svedese del Consiglio dell’Unione e degli altri Stati membri “ha ulteriormente ribadito l’intenzione di reiterare le proposte di emendamento relative agli end of waste in quanto gli stessi rivestono un carattere di obiettivo nazionale di primaria importanza, presentando a valle dell’ultima riunione del Gruppo ambiente una nuova proposta di emendamento alternativa dell’articolo 28 che, attraverso una formulazione meno diretta e impattante, possa fornire delle opportunità di accordo tra gli Stati membri nel caso di spedizioni di end of waste”.

Lo ha detto la sottosegretaria all’Ambiente, Vannia Gava, rispondendo a un’interrogazione Lega in commissione Attività produttive alla Camera. 

Nelle scorse settimane, ha ricordato Gava, “le associazioni di categoria hanno evidenziato la criticità circa la mancata previsione, a livello europeo, di un principio di mutuo riconoscimento tra gli Stati membri degli end of waste stabiliti sulla base di criteri nazionali o criteri caso per caso, atti a determinare la cessazione della qualifica di rifiuto per una sostanza o un oggetto. Le stesse associazioni si sono fatte promotrici tramite il ministero di proposte di modifica volte a ribadire il principio al fine di consentire, in tal modo, la libera circolazione degli end of waste all’interno del territorio europeo, ovvero che lo strumento degli end of waste trovi un’interpretazione uniforme e armonizzata all’interno dell’Unione europea.

“Tali proposte, ritenute condivisibili, sono state poste all’attenzione della Commissione europea, della presidenza di turno del Consiglio dell’Unione e degli altri Stati membri nelle diverse fasi del processo negoziale di revisione del Regolamento, nell’ambito del Gruppo ambiente del Consiglio. In particolare, in ogni occasione di esame e discussione dell’articolo 28 del Regolamento, recante ‘Disaccordo in merito alla classificazione dei rifiuti’, è stata ribadita la necessità di accogliere le proposte di emendamento in tal senso che, tuttavia, non hanno ricevuto il necessario sostegno da parte della Commissione e degli altri Stati membri. Vieppiù – ha aggiunto Gava – la Commissione europea e il Servizio giuridico del Consiglio dell’Ue hanno più volte argomentato che la disciplina giuridica degli end of waste e l’introduzione di un eventuale principio di mutuo riconoscimento degli stessi tra gli Stati membri possono essere discussi soltanto nell’ambito di un eventuale tavolo di lavoro finalizzato alla revisione della direttiva quadro sui rifiuti”. (Public Policy)


DAL GOVERNO: APPROVATO IL DECRETO “INFRAZIONI”

Il Cdm, su proposta di Giorgia Meloni e del Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi derivanti da attività dell’Ue e da procedure d’infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano. Il decreto, sulla scorta di quanto previsto dalle norme sulla partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea, contiene una serie di disposizioni la cui approvazione si rende necessaria a fronte di Atti normativi dell’Unione europea o di sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea ovvero dell’avvio di procedure d’infrazione nei confronti dell’Italia che comportano obblighi di adeguamento. 

In particolare, il provvedimento mira ad agevolare la chiusura di 8 procedure d’infrazione, di 7 casi di pre-infrazione, e di un caso di aiuto di Stato, nonché ad adeguare l’ordinamento nazionale a 4 regolamenti e una direttiva. Le procedure d’infrazione sulle quali s’interviene sono relative a diverse materie, dall’agevolazione in materia d’imposta di registro per l’acquisto della cosiddetta prima casa alle misure di tutela nei procedimenti penali e nel procedimento di esecuzione del mandato di arresto europeo, dalla disciplina del personale volontario e a tempo determinato del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco alle misure per il miglioramento della qualità dell’aria e della prevenzione dei rischi connessi all’esposizione alle radiazioni ionizzanti. Quanto alle procedure di pre-infrazione, si agevola la chiusura dei casi aperti dalla Commissione europea in relazione alle disposizioni in materia di garanzia dei depositi bancari, cumulo dei periodi di assicurazione maturati presso organizzazioni internazionali,pubblicità nel settore sanitario, rilascio dei passaporti verifica dell’efficienza degli investimenti nella rete di distribuzione del gas

 

Rassegna parlamentare a cura di MF