Permangono le criticità nell’approvvigionamento idrico nei territori gestiti da Montagna 2000 S.p.A. che trovano ragione scientifica nello scarso ciclo di ricarica delle falde durante l’inverno e nell’assenza di piogge adeguate. Quello che non trova invece spiegazione ragionevole è il sabotaggio che, in questi giorni, colpisce gli impianti in gestione per causare danno alla società ma, soprattutto, all’utenza. Di recente i tecnici della società hanno trovato pompe spente di proposito e valvole serrate o regolate in modo non idoneo, tentativi di effrazione nei serbatoi; un segno evidente di dolo con l’intento di creare danno per motivi che sfuggono alla ragione. Questi episodi nelle aree afferenti i comuni di Pellegrino Parmense e Terenzo mettono in difficoltà il gestore ma ancor di più creano danno all’utenza che resta senza acqua e sostiene costi aggiuntivi per il ripristino del servizio.
“A tutela nostra e dell’utenza – scrive la società ina una nota – procederemo a notificare all’Autorità Giudiziaria quanto rilevato ed a richiedere specifiche verifiche laddove riteniamo di avere identificato evasione ed elusione in danno all’utenza ed alla società e/o presenza di allevamenti che ricoverano capi di bestiame ben superiori a quelli comunicati (ex post) alla scrivente. Ricordiamo che senza una collaborazione delle varie istituzioni che vada oltre il mero obbligo legislativo è difficile programmare investimenti specifici, molte volte si viene a sapere di ampliamenti solo quando cominciano i primi problemi e, intervenendo successivamente, le soluzioni disponibili da implementare risultano largamente ridotte.
La gestione del servizio idrico integrato in un momento di crisi idrica come quello che, purtroppo, stiamo vivendo da diversi anni, non può prescindere dalla collaborazione e dalla correttezza di tutte le parti interessate.”