Con i termini reti acque meteoriche o fognature bianche, s’intende definire la funzione inerente “raccolta e allontanamento delle acque meteoriche e di drenaggio urbano mediante la gestione e manutenzione di infrastrutture dedicate, incluse la pulizia e la manutenzione delle caditoie stradali».
I Comuni, le società patrimoniali delle reti, le società di gestione del SII del perimetro romagnolo, hanno da tempo avviato un confronto per singoli ambiti al fine di pervenire ad un aggiornamento condiviso del quadro conoscitivo su reti, impianti e funzioni gestionali, questo per sostenere la necessaria evoluzione tecnica e gestionale dei sistemi di drenaggio urbano delle acque meteoriche. Un’azione che deve oggi necessariamente tenere conto degli impatti che il cambiamento climatico sta determinando sui nostri territori con sempre maggiore frequenza e complessità.
Nel corso del Consiglio Locale ATERSIR del 18-11-2021, fu espressa dai 30 Comuni dell’Ambito Forlì-Cesena la necessità di un approfondimento conoscitivo sulla consistenza degli asset “acque meteoriche”, decidendo di affidare ad Unica Reti il compito di realizzare una ricognizione sulle infrastrutture esistenti attraverso un censimento puntuale.
Unica Reti ha quindi avviato l’attività di ricognizione e rilevazione delle infrastrutture costituenti il sistema di collettamento e gestione delle acque meteoriche nei 30 comuni della provincia di Forli-Cesena. Lo staff interno, in collaborazione con Hera – Divisione Acque e con il supporto tecnico di ENVIA, nel 2022 ha avviato la ricognizione attuando in primis un’azione pilota sul Comune di San Mauro Pascoli, poi sulla base dell’esperienza collaudata operando anche sugli altri comuni.
Gli elementi principali su cui si è intervenuto sono stati:
• gli asset del servizio acque meteo che rientrano nel SII, quelli all’interno del perimetro degli agglomerati di cui al DLGS 152/2006, definiti ed aggiornati periodicamente dalla Regione;
• gli asset del servizio acque meteo, cioè quelli di proprietà pubblica comunale.
Si sono individuati due macro ambiti di ricognizione:
• ASSET RETI: tratte, scarichi, allacci, caditoie, mappatura esistenti, proprietà, servitù, documenti autorizzativi, concessioni, progetti, rilievi già presenti, documentazioni di lottizzazioni ed interventi comunali;
• ASSET IMPIANTI: idrovore, sollevamenti per sottopassi, bacini di laminazione, vasche di prima pioggia, certificazioni elettriche, certificazioni macchine, disegni, DUVRI, proprietà, accessi;
Contemporaneamente all’avvio della ricognizione degli asset, si è sollecitata ai settori tecnici dei 30 Comuni anche la segnalazione delle criticità a loro note, conoscenze che potranno pilotare meglio gli eventuali approfondimenti della ricognizione medesima.
Giunti alle fasi conclusive del lavoro di ricognizione e di costruzione del quadro conoscitivo, prima di proseguire il lavoro svolto si sente l’esigenza di un confronto, in forma di verifica, su quanto prodotto. Anche alla luce dei gravissimi effetti determinati dall’alluvione che a maggio scorso ha colpito i nostri territori, si sente il bisogno di coniugare la discussione sullo sviluppo gestionale dei sistemi di drenaggio urbano delle acque meteoriche, anche alle analisi e valutazioni più generali che autorevoli esperti dell’ingegneria idraulica e dell’idrologia, di meteo e clima e anche di sicurezza territoriale potranno portare alla discussione proposta.
Unica Reti ha quindi voluto doverosamente inserire fra i temi del convegno un focus su due importanti sviluppi normativi in corso riguardo il sistema idrico: la proposta di nuovo piano di Tutela delle Acque che la Regione Emilia Romagna ha avviato e il Documento di Consultazione pubblicato da ARERA sul nuovo Metodo Tariffario (MT4) che entrerà in vigore dal 2024 (e che contempla interessanti opportunità anche per i sistemi delle acque meteoriche).