Il 2023 di Amir Spa: oltre 3 milioni di investimenti per la riqualificazione del sistema idrico

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Ammonta a 300mila euro l’utile con cui Amir SpA chiude il bilancio 2023. La società patrimoniale pubblica che amministra la proprietà delle infrastrutture, reti ed impianti funzionali al ciclo idrico integrato (acqua, fognatura e depurazione) in provincia di Rimini, mantiene saldo il segno più che ha contraddistinto anche i precedenti cinque consuntivi.

“Un risultato tutt’altro che scontato considerando che con il nuovo affidamento l’azienda è impegnata, attraverso convenzione definita dall’autorità regionale Atersir, ad intraprendere investimenti per un ammontare di 2 milioni di euro l’anno. Il 2023 rappresenta il secondo esercizio pieno dall’entrata in vigore del ‘regolamento per l’individuazione e la disciplina degli interventi del servizio idrico integrato finanziati dalle società patrimoniali e realizzati dal gestore’ – ha sottolineato l’amministratore unico Alessandro Rapone (nella foto) nel corso dell’assemblea dei soci, convocata per l’approvazione del rendiconto – Interventi che nel corso di questo esercizio si sono concentrati prevalentemente sul segmento acquedotto, in particolare per il rifacimento delle condutture. È inoltre proseguita l’attività in esecuzione degli interventi concordati con Atersir ed Hera negli anni precedenti al nuovo affidamento, tra cui l’intervento di separazione della rete fognaria nella zona mare di Rimini Nord, nell’ambito del Piano di Salvaguardia della Balneazione. Ammontano quindi a circa 3 milioni le opere finanziate solo nel 2023 sul territorio provinciale. Per un totale di 9 milioni di investimenti messi in cantiere dal 2020 ad oggi”.

Agli enti soci – presente alla seduta l’84% del capitale sociale – l’amministratore unico ha inoltre ribadito piena disponibilità alla collaborazione per i diversi bisogni dei territori: “Tra pochi giorni ricorderemo l’alluvione che nel maggio 2023 ha colpito duramente la Romagna. Pensiamo soprattutto ai Comuni meno strutturati, alle prese con la necessità di interventi difficilmente sostenibili per enti di piccole dimensioni senza l’intervento di aiuti esterni da Stato e Regione. Si tratta di interventi, spesso invisibili, tanto costosi quanto strategici, che non rientrando nel servizio idrico integrato ricadrebbero sui bilanci delle Amministrazioni”.