Piano di investimenti solido, fondato su investimenti organici, visibile nei ritorni attesi, essendo principalmente focalizzato sui settori regolati, e flessibile, con possibilità di modulare nel tempo gli investimenti di sviluppo. Gli investimenti in arco piano pari a circa 8,2 miliardi di euro consentiranno una crescita della marginalità di oltre 600 milioni rispetto al 2023, con un EBITDA atteso di circa 1,8 miliardi di euro e un CAGR dell’utile netto al 2030 pari al +7%.
Highlight economico-finanziari
- EBITDA: pari a circa 1,8 miliardi di euro al 2030 (+600 milioni rispetto al 2023) con un CAGR del +6% grazie a crescita organica, ampliamento del perimetro di consolidamento e sinergie
- Investimenti lordi: 8,2 miliardi di euro, destinati principalmente ai settori regolati delle reti (energia elettrica, gas e ciclo idrico integrato), allo sviluppo di nuova capacità di generazione elettrica da fonte rinnovabile, al settore ambientale e alla crescita della base clienti
- Posizione finanziaria netta/EBITDA: ratio in miglioramento, fino al raggiungimento di 2,7x nel 2030
- Utile netto di Gruppo: superiore a 400 milioni di euro al 2030, con un CAGR del +7%
- Dividendo: fino al 2027 pari al valore massimo tra un incremento annuo dell’8% e un pay-out del 60% dell’utile netto di Gruppo ordinario. Per gli anni successivi pari ad un pay-out del 60%.
Highlight industriali
- Crescita organica: superiore a 550 milioni di euro di EBITDA, sostenuta da investimenti nelle reti di distribuzione, nello sviluppo impiantistico per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti, nello sviluppo di fonti di generazione rinnovabili e per la crescita dei clienti retail
- Crescita per linee esterne: +95 milioni di euro di EBITDA, grazie principalmente al consolidamento di EGEA e Sienambiente (quest’ultima già consolidata dal 1 gennaio 2024)
- Sinergie: rafforzamento del target al 2030 (circa 130 milioni di euro) legate a iniziative di razionalizzazione delle attività, alla riduzione dei costi esterni e ad altri progetti specifici
- Investimenti Sostenibili: oltre 70% degli investimenti complessivi sono ammissibili alla Tassonomia europea
- Assunzioni: previsto un rafforzamento delle risorse umane con circa 2.400 nuove assunzioni
Il Consiglio di amministrazione di Iren S.p.A. ha approvato, martedì 25 giugno, l’aggiornamento del piano industriale al 2030.
“Approviamo l’aggiornamento del piano perseguendo una crescita basata su una forte focalizzazione strategica e un’attenta disciplina finanziaria. Confermando la visione strategica intrapresa e fondata sulla transizione ecologica, la territorialità e la qualità dei servizi, introduciamo una nuova allocazione del capitale, che ha alla base un piano di investimenti solido, visibile nei ritorni attesi e flessibile. A questi elementi si aggiunge un’elevata attenzione alla disciplina finanziaria, finalizzata al mantenimento degli attuali livelli di rating, e una dividend policy caratterizzata da un’estesa visibilità e solidità, con un DPS del +8% fino al 2027.” – dichiara Luca Dal Fabbro, Presidente esecutivo del Gruppo Iren – “Sono previsti investimenti per 8,2 miliardi di euro a supporto di un EBITDA a circa 1,8 miliardi di euro nel 2030. Tale incremento è sostenuto dalla crescita organica, trainata dai business regolati dell’infrastruttura di rete che raggiungeranno 4,5 miliardi di euro di RAB, dalla realizzazione di 1,2 GW di nuova capacità rinnovabile, dallo sviluppo di impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti e dall’incremento della customer base a 2,6 milioni di clienti. Inoltre, il consolidamento di EGEA e Sienambiente contribuirà al raggiungimento dei target industriali di tutte le business unit e il processo di efficientamento avviato supporterà la crescita dell’EBITDA per circa 130 milioni di euro in arco piano”.
“Il Piano Industriale appena approvato conferma la traiettoria strategica e sostenibile intrapresa da Iren, con obiettivi di medio e lungo termine sfidanti che vedranno il Gruppo rafforzare la sua leadership in diversi settori. – dichiara Moris Ferretti, Vice Presidente esecutivo del Gruppo Iren – In particolare, il continuo impegno ad un uso sostenibile della risorsa idrica consentirà al Gruppo di traguardare il 20% delle perdite idriche al 2030, lo sviluppo di nuovi impianti di trattamento rifiuti permetterà il raddoppio della materia recuperata, l’estensione dei volumi teleriscaldati supporterà la transizione ecologica delle città, infine continueranno gli investimenti per la decarbonizzazione delle nostre fonti di produzione con l’obiettivo di dimezzare l’intensità cabonica rispetto al 2020. Gli investimenti previsti in particolare nel settore ambientale, e in particolare il consolidamento di Sienambiente, rafforzeranno la presenza industriale di Iren in Toscana, abilitando nuove opportunità sul territorio. Allo stesso tempo, verrà valorizzato al massimo il capitale umano grazie anche a circa 2.400 nuove assunzioni”
STRATEGIA
La strategia di crescita di Iren per i prossimi 7 anni viene confermata e continua ad essere coerente con i principali macro-trend di settore ovvero la decarbonizzazione e lo sviluppo delle rinnovabili, l’economia circolare, l’efficienza energetica e la salvaguardia delle risorse naturali. La visione strategica al 2030 si articola su tre pilastri fondamentali: la transizione ecologica con una progressiva decarbonizzazione delle fonti di generazione energetica e il rafforzamento della leadership nell’economia circolare, attraverso il recupero di energia e materia dai rifiuti e nell’utilizzo sostenibile delle risorse, in particolare quella idrica, la creazione di valore dai territori, grazie alla capacità di fare sistema con il territorio, mettendo a disposizione del Paese le proprie competenze per sviluppare nuove infrastrutture e impianti, la qualità del servizio attraverso il miglioramento delle performance e la massimizzazione dei livelli di soddisfazione dei clienti/cittadini anche grazie ad un portafoglio di servizi e prodotti sempre più ampio.
Una visione strategica fortemente sostenibile, con la definizione di target puntuali di medio e lungo termine, in linea con gli obiettivi europei del Sustainable Development Goals e validati dal Science Based Target initiative. Gli impegni e i target ESG sono sviluppati secondo le linee guida della transizione ecologica e della centralità delle comunità e delle persone e sono articolati secondo 5 aree focus: decarbonizzazione, economia circolare, risorse idriche, città resilienti e persone.
PIANO DEGLI INVESTIMENTI
L’aggiornamento del piano industriale prevede investimenti lordi per 8,2 miliardi di euro, di cui il 60% relativi ad investimenti di sviluppo ed il 40% di mantenimento. L’attuale piano di investimenti si differenzia dal precedente per l’incremento dei progetti sui business regolati, un rallentamento dello sviluppo di capacità rinnovabile, la rimodulazione degli impianti di sviluppo Ambiente e la riduzione delle operazioni inorganiche. A tal proposito, circa il 94% degli investimenti previsti sono inerenti alla crescita organica e solo il 6% destinati a operazioni di consolidamento, gare ed M&A, 85% dei quali sono già stati individuati e in corso di finalizzazione (EGEA e Sienambiente).
Inoltre, l’80% degli investimenti cumulati sono focalizzati sui settori regolati, al fine di potenziare, ammodernare e digitalizzare i servizi a rete, di sviluppare capacità rinnovabile tramite contratti PPA e incentivi, di estendere il teleriscaldamento, di migliorare la qualità del servizio della raccolta rifiuti urbani.
Il piano concentra la maggior intensità degli investimenti nel primo quadriennio ed è caratterizzato da un basso rischio di esecuzione, da un’alta prevedibilità dei risultati e dall’elevato grado di flessibilità che consente di modificare temporalmente gli esborsi per progetti di sviluppo in caso di necessità.
Oltre il 70% degli investimenti, pari a 5,8 miliardi di euro, sono indirizzati a progetti che concorrono al raggiungimento dei target di sostenibilità fissati, in particolar modo per supportare la trasformazione a città resilienti, la transizione energetica, la gestione sostenibile della risorsa idrica, grazie alla riduzione delle perdite di rete e l’economia circolare, volta al recupero di materia e di fonti energetiche.
Il Consiglio di Amministrazione di Iren SpA, inoltre, sempre nella seduta del 25 giugno, tenuto conto dell’istruttoria condotta sia dal Comitato per la Remunerazione e le Nomine (anche in veste di Comitato per le operazioni con Parti Correlate) sia dal Comitato Controllo Rischi e Sostenibilità, ha deliberato il licenziamento del dott. Paolo Signorini per giusta causa oggettiva, in conseguenza della oggettiva incompatibilità della prestazione lavorativa del dott. Signorini, in qualità di Dirigente Apicale di Iren SpA, con la situazione contingente generatasi.
Le misure di custodia cautelare intraprese nei confronti del dott. Signorini il 7 maggio 2024, connesse alle indagini in corso della Procura della Repubblica di Genova e confermate anche dopo le istanze avanzate dalla sua difesa, causano un’impossibilità, ormai irreversibile e non più soltanto temporanea, di esercizio delle sue funzioni di Dirigente Apicale. Per quanto concerne gli elementi economici, non è prevista l’erogazione di somme di denaro in relazione allo scioglimento del rapporto di lavoro a tempo determinato prima della scadenza del termine. Restano – peraltro – fermi tutti gli strumenti a tutela dei diritti e delle prerogative della Società, peraltro già ricordate al mercato e agli azionisti nell’ambito dell’apposita Relazione integrativa ex art. 125-quater TUF approvata dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 30 maggio2024.
Il Consiglio di Amministrazione ha confermato l’attuale configurazione organizzativa approvata nella riunione straordinaria del 7 maggio: il gruppo è diretto e coordinato dal Presidente Esecutivo e dal Vice Presidente Esecutivo, ai quali sono state attribuite le deleghe e i poteri prima assegnati all’ex Amministratore Delegato.
Il dott. Signorini non risulta detenere azioni Iren.
Fonte: Gruppo Iren