Il Gruppo Hera inizia l’anno con un nuovo traguardo nella finanza sostenibile: prima azienda italiana a emettere nel 2014 un green bond, la multiutility ha lanciato oggi con successo il suo quarto green bond, inserito nel proprio programma di emissioni obbligazionarie “Euro Medium Term Note Programme” (EMTN), recentemente aggiornato e incrementato nel plafond. Questa obbligazione è in linea con il proprio Green Financing Framework (GFF) predisposto, tra l’altro, sulla base dei principi dell’ICMA e in allineamento con i criteri della Tassonomia europea e certificato da una società indipendente.
L’emissione ha registrato significativo interesse da parte degli investitori internazionali, ricevendo ordini per circa 2,75 miliardi di euro, quasi 5,5 volte l’ammontare offerto.
Con questa emissione, Hera ha nuovamente proposto al mercato l’opportunità di finanziare progetti strategici finalizzati alla transizione green e allineati alla Tassonomia, riconfermandosi come azienda di riferimento per la finanza sostenibile, anche a livello internazionale.
Le caratteristiche del quarto green bond del Gruppo e gli ambiti finanziati
Il quarto green bond del Gruppo Hera ammonta a complessivi 500 milioni di euro, rimborsabili in 6,5 anni con una cedola dello 3,250 % e un rendimento pari a 3,396%. La data di regolamento della nuova emissione è prevista per il 15 gennaio 2025. Il green bond è rappresentato da obbligazioni senior, non convertibili, non assistite da garanzie, destinate alla circolazione tra investitori qualificati. È, inoltre, atteso che al nuovo green bond sia assegnato un rating in linea con quello di Hera. L’operazione ha visto una significativa partecipazione di investitori internazionali (in particolare, Gran Bretagna, Francia, Germania), in buona parte green e sustainable, a riprova dell’interesse nei confronti del Gruppo anche oltre confine.
È previsto che l’obbligazione venga quotata, sin dalla data di emissione, sul mercato regolato di Euronext Dublin e, contestualmente a tale data o in un momento successivo, sul mercato regolamentato del Luxembourg Stock Exchange e sul sistema multilaterale di negoziazione ExtraMOT PRO gestito da Borsa Italiana.
I fondi raccolti saranno usati per finanziare o rifinanziare numerosi progetti, già effettuati o previsti nel Piano industriale del Gruppo, selezionati sulla base di quanto previsto dal Green Financing Framework (GFF), che perseguono uno o più Sustainable Development Goals (SDGs) dell’Agenda Onu 2030, articolati in 3 ambiti:
1. ciclo idrico integrato (allineato agli SDGs 6, 13 e 14): con la costruzione ed estensione di infrastrutture per la raccolta, il trattamento e l’approvvigionamento idrico, con progetti di raccolta e trattamento delle acque reflue;
2. economia circolare, prevenzione e controllo dell’inquinamento (che risponde agli SDGs 11, 12 e 13): con progetti all’avanguardia nella rigenerazione di materie plastiche, nella digestione anaerobica di rifiuti organici per la produzione di compost e biometano, nei sistemi di raccolta e trasporto degli scarti;
3. efficienza energetica e infrastrutture (in coerenza con gli SDGs 7, 11 e 13): con la produzione di energia elettrica rinnovabile tramite fotovoltaico e geotermia, lo sviluppo delle reti di teleriscaldamento, l’installazione, manutenzione e riparazione di apparecchiature per l’efficienza energetica e di tecnologie per la produzione di energie rinnovabili, fino alle reti di trasmissione e distribuzione di energia elettrica.
Per assicurare la corretta e trasparente destinazione dei fondi, Hera ha attivato un processo di monitoraggio e rendicontazione, che prevederà anche la pubblicazione sul Bilancio di Sostenibilità 2024 del Gruppo di quanto effettivamente assorbito da ogni intervento, insieme all’evidenza delle performance ambientali raggiunte.
Fonte: Gruppo Hera