COMMISSIONE UE
La Commissione chiede pareri sulle disposizioni per l’attuazione della legge sull’industria a zero emissioni nette
La Commissione ha pubblicato una serie di inviti a presentare un riscontro pubblico su quattro progetti di legislazione secondaria per attuare la legge sull’industria a zero emissioni nette, il cui obiettivo è rafforzare la competitività del settore delle tecnologie pulite in tutta Europa.
I tre atti di esecuzione e uno delegato aiuteranno le imprese e le autorità pubbliche a individuare i tipi di progetti che possono beneficiare di procedure autorizzative più rapide e dello status di “progetto strategico a zero emissioni”. Contribuiranno a garantire che l’attuazione della NZIA sia coerente e trasparente in tutti gli Stati membri, in particolare grazie a una serie di criteri di valutazione comuni, nonché a un elenco dei componenti delle principali tecnologie pulite che sono automaticamente sostenute dal regolamento.
Tali atti stabiliscono inoltre un elenco di componenti principali, la cui fornitura dovrà essere diversificata nell’ambito degli appalti pubblici, delle aste per l’energia verde e di altri regimi di sostegno, nei casi in cui l’UE dipende fortemente da un’unica fonte di approvvigionamento. Per le aste di energia rinnovabile, questi atti definiscono ulteriormente criteri non di prezzo come la sostenibilità, la resilienza, la sicurezza informatica e la consegna tempestiva. Ciò sarà fondamentale non solo per sostenere gli sforzi dell’UE volti a diversificare le sue fonti di approvvigionamento per le tecnologie che consentono la decarbonizzazione, ma anche per promuovere la produzione nel settore dell’energia pulita nazionale e attrarre ulteriori investimenti puliti in Europa.
Le consulenze sono disponibili sul portale Have Your Say (qui, qui, qui e qui). Questo contributo confluirà nella preparazione da parte della Commissione degli atti, che dovranno essere votati dagli Stati membri, per gli atti di esecuzione, e passerà il controllo del Parlamento europeo e del Consiglio, per l’atto delegato, prima di essere pienamente adottato.
La relazione 2025 sul mercato unico e la competitività evidenzia le sfide e le opportunità che l’UE si trova ad affrontare
La Commissione europea ha pubblicato il 29 gennaio la sua relazione annuale sul mercato unico e la competitività, che fa il punto sui punti di forza e di debolezza dell’economia dell’UE. Funge da quadro analitico per la bussola per la competitività, un piano d’azione per rivitalizzare l’economia europea.
La relazione si basa su 22 indicatori chiave, quali l’integrazione nel mercato unico, la spesa per la ricerca e lo sviluppo e i prezzi dell’energia elettrica. Questi elementi contribuiscono a valutare la competitività dell’UE e a individuare i settori che richiedono attenzione, tra cui il completamento del mercato unico, il rafforzamento delle capacità di innovazione, la decarbonizzazione dell’industria e la riduzione delle dipendenze strategiche.
Stéphane Séjourné, Executive Vice President for Prosperity and Industrial Strategy, ha dichiarato: “Il nostro successo economico si basa su un numero semplice ma potente: 450 milioni di consumatori. Il mercato unico è di gran lunga il motore più importante, ma ancora in gran parte sottoutilizzato, della competitività europea. Le conclusioni di questa relazione sono chiare: è giunto il momento di abbattere le ultime barriere tra i 27 Stati membri e di sfruttare appieno gli effetti di scala del mercato unico, al fine di offrire alle imprese europee un accesso semplice e senza interruzioni a uno dei più grandi mercati integrati del mondo. »
Le conclusioni di questa edizione guideranno lo sviluppo di politiche volte a rafforzare la competitività dell’UE e a sfruttare appieno il potenziale del mercato unico. In particolare, contribuiranno a iniziative future come il patto per un’industria decarbonizzata e la strategia per il mercato unico.
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La Commissione europea nomina un nuovo capo della rappresentanza a Roma
Claudio Casini è stato nominato il 29 gennaio nuovo Capo della Rappresentanza della Commissione Europea a Roma. In tale funzione agirà in qualità di rappresentante ufficiale della Commissione europea in Italia sotto l’autorità politica della presidente Ursula von der Leyen. La data di entrata in vigore della sua nomina sarà determinata in seguito.
Casini ha maturato una vasta esperienza in un’ampia gamma di settori politici dell’UE, tra cui i negoziati internazionali e interistituzionali, la rappresentanza, le relazioni diplomatiche, la gestione, la comunicazione e l’analisi politica. La sua carriera riflette anche una profonda comprensione della governance e dei processi decisionali dell’UE, combinata con un’intuizione strategica e una comprovata capacità di promuovere la cooperazione tra le istituzioni dell’UE e gli Stati membri. Casini, cittadino italiano, è attualmente distaccato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri in qualità di negoziatore capo per l’attuazione del Piano di ripresa e resilienza dell’Italia.
PARLAMENTO UE
Negoziati interistituzionali per prevenire le perdite di pellet di plastica
Il 16 gennaio i membri della commissione ENVI hanno votato sull’opportunità di avviare negoziati interistituzionali su nuove regole per prevenire le perdite di pellet di plastica e ridurre l’inquinamento da microplastiche.
La commissione ENVI voterà sull’apertura di negoziati interistituzionali per un regolamento volto a prevenire le perdite di pellet di plastica. La proposta cerca di affrontare l’inquinamento da microplastiche richiedendo agli operatori che maneggiano pellet di plastica di prevenire fuoriuscite, contenere le perdite e ripulire tempestivamente. Le grandi imprese devono attuare piani di valutazione dei rischi due anni dopo l’entrata in vigore del regolamento, con tempi più lunghi per le medie e piccole imprese. I piani devono dettagliare i volumi di pellet e i tipi di polimero in loco. I deputati hanno sostenuto l’etichettatura obbligatoria sui contenitori, studi sulla tracciabilità delle sostanze chimiche, moduli di tracciamento delle perdite in caso di incidenti e formazione aziendale sulla prevenzione e la bonifica delle fuoriuscite. Il Parlamento aveva adottato la sua posizione nell’aprile 2024 e il Consiglio il suo orientamento generale a dicembre. Dopo l’approvazione della decisione, i triloghi inizieranno a fine gennaio.
Scambio di opinioni congiunto ENVI-CONT sulla relazione della Corte dei conti europea sull’adattamento ai cambiamenti climatici – Commissione per l’ambiente, il clima e la sicurezza alimentare
Il 16 gennaio i membri della commissione ENVI e della commissione CONT hanno proceduto a uno scambio di opinioni sulla relazione speciale della Corte dei conti europea sull’adattamento ai cambiamenti climatici nell’UE.
La relazione della Corte evidenzia la crescente urgenza dell’adattamento ai cambiamenti climatici a causa di eventi climatici frequenti e gravi, che causano perdite economiche per 26 miliardi di euro all’anno nell’UE. Valuta il quadro dell’UE per l’adattamento ai cambiamenti climatici, le strategie nazionali e i progetti finanziati dall’UE. Tra i risultati principali figurano le lacune nell’uso dei dati scientifici, il sottoutilizzo degli strumenti di adattamento dell’UE e l’impatto limitato di alcuni progetti finanziati. I membri hanno avuto l’opportunità di porre domande al rappresentante della Corte dei conti europea in merito alle ultime conclusioni delineate nella relazione. I membri della commissione AGRI sono stati inoltre invitati a partecipare alla riunione congiunta ENVI-CONT.
Progettazione dei veicoli e gestione del fine vita
Il 16 gennaio la Commissione ha presentato ai membri della ENVI la sua proposta di regolamento sui requisiti di circolarità per la progettazione dei veicoli e la gestione dei veicoli fuori uso.
La proposta rivede il quadro giuridico vigente in materia di omologazione e vigilanza del mercato dei veicoli a motore, vigilanza del mercato e conformità dei prodotti e abroga due direttive sui veicoli fuori uso e sulla riutilizzabilità, riciclabilità e recuperabilità. La proposta di regolamento, che semplifica il quadro pertinente in un unico strumento giuridico, stabilisce misure volte a migliorare la circolarità del settore automobilistico, per quanto riguarda la progettazione, la produzione e il trattamento di fine vita dei veicoli. L’obiettivo della revisione è rilanciare l’economia dell’UE e contribuire agli obiettivi ambientali e climatici dell’UE, rafforzando nel contempo il mercato unico e migliorando l’accesso alle risorse, contribuendo in tal modo ad affrontare le sfide associate alla trasformazione in corso dell’industria automobilistica.
Fonte: Commissione e Parlamento UE