Misurare la qualità del riciclo: il report dell’Agenzia Europea dell’Ambiente

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Gli ultimi dati di ISPRA, attraverso l’annuale rapporto sui rifiuti urbani, confermano che l’Italia è un’eccellenza in Europa per quel che riguarda il tasso di riciclo. Il nostro Paese si attesta già ora al 66%, vale a dire più della percentuale individuata dall’Unione Europea come obiettivo da raggiungere al 2030 (65%). Si tratta certamente di una buona notizia che però da sola non basta, dato che viviamo in un mondo complesso e complessa, anzi complessissima, è la gestione dei rifiuti. Perché oltre alla quantità del riciclo c’è un tema essenziale, di cui si parla molto di meno, che riguarda la qualità del riciclo.

Come ricicliamo? Cosa ricicliamo? Quanto di quel che gettiamo nei secchi della differenziata – dalla carta alla plastica fino all’organico – torna poi come materia prima seconda, dunque di nuovo (interamente) riutilizzabile? Per provare a rispondere a queste ed altre domande è necessario far riferimento a un prezioso report dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (nota anche come EEA, che è l’acronimo inglese), vale a dire il principale organo scientifico che monitora le condizioni ambientali dei 27 Stati membri dell’Unione Europea.

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