Gruppo Hera: 434 milioni di investimenti per il territorio di Imola – Faenza e il riminese al 2028

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Entro il 2028 Hera realizzerà oltre 220 milioni di euro di investimenti nel territorio di Imola e Faenza. 
Lo prevede il piano industriale presentato lo scorso 11 aprile ai sindaci dei 23 comuni dei due territori. La parte più consistente degli investimenti, 115 milioni, sono destinati al servizio idrico integrato, 62 milioni all’ambito dell’energia elettrica, 23 milioni alle reti gas e 20 milioni alla filiera ambiente. Tutti, spiega la multiservizi, sono finalizzati ad accelerare il raggiungimento degli obiettivi di transizione ecologica. Per il periodo 2024-2028 Hera ha previsto nel territorio di Imola-Faenza una ricaduta in termini di valore aggiunto distribuito a fornitori, dipendenti e pubbliche amministrazioni di oltre 700 milioni di euro. Una parte di questo valore è legato alla distribuzione del dividendo di 15 centesimi che il consiglio di amministrazione ha deciso di proporre all’assemblea dei soci del 30 aprile: rispetto allo scorso hanno la cedola cresce del 7,1% e dovrebbe arrivare a 17 centesimi nel 2028. 
Nella filiera energia, Hera si riconferma protagonista della transizione energetica. Il gruppo, oggi terzo operatore nazionale per numero di clienti, intende continuare a sviluppare la propria base clienti partendo dai 3,8 milioni del 2023 per raggiungere i 4,5 milioni al 2028, con una crescita consistente della clientela, anche grazie all’importante contributo derivante dall’aggiudicazione, lo scorso luglio, di sette lotti della gara del servizio a tutele graduali, che comprendono tra l’altro il territorio metropolitano di Bologna e la provincia di Ravenna. 
Ammontano a 35 milioni di euro gli investimenti per l’ottimizzazione del depuratore di Faenza e per la realizzazione di impianti idrovori in area urbana e di significativi interventi sulla rete fognaria delle zone colpite dalle alluvioni. Sfiorano i 50 milioni, infine, comprendendo la quota di Con.Ami, gli investimenti per l’ottimizzazione del sistema di approvvigionamento idrico Castel Bolognese, nell’ambito del quale si stanno realizzando 17 chilometri di rete idrica e il nuovo impianto di potabilizzazione a Bubano, frazione di Mordano. Nel quinquennio 2024-2028, sul territorio di Imola-Faenza, sono previsti 27 milioni di euro per la sostituzione di tutti i contatori delle utenze di energia elettrica e gas con smart meter di nuova generazione, e per interventi di messa in sicurezza e incremento della resilienza delle reti di distribuzione gas. Per le nuove cabine primarie di alta e media tensione e per il potenziamento della rete di bassa tensione a Imola, l’investimento è di 22 milioni di euro. Sono invece 17 i milioni di euro, cofinanziati con fondi Pnrr, per lo sviluppo dell’impianto di energia elettrica rinnovabile dell’Energy Park di Faenza. Il territorio di Imola è all’avanguardia in ambito ambientale: qui Hera ha inaugurato poche settimane fa Fib3r, il primo impianto in Europa che rigenera la fibra di carbonio su scala industriale: realizzato con 8 milioni di investimento, ai quali si sono aggiunti 2,2 milioni di fondi Pnrr, sarà in grado di produrre 160 tonnellate di fibra di carbonio rigenerata ogni anno con il 75% di risparmio energetico sulla produzione e diminuendo del 74% l’impatto ambientale in termini di gas serra. 
Sul territorio di Imola-Faenza (dove nel 2024 la differenziata, in crescita costante, ha sfiorato l’80%), per il servizio di raccolta e spazzamento, Hera ha previsto al 2028 investimenti per 12 milioni di euro.

Inoltre, entro il 2028 Hera investirà 214 milioni in provincia di Rimini con la previsione di ricadute economiche per oltre 650 milioni di euro sul territorio. Sviluppo, resilienza e creazione di valore condiviso con tutti gli stakeholder sono gli assi strategici del Piano industriale 2024-2028 che la multiutility, col presidente esecutivo Cristian Fabbri e l’amministratore delegato Orazio Iacono (nella foto) , ha presentato il 14 aprile ai sindaci dei 25 comuni serviti del riminese. Del totale, 175 milioni saranno destinati al ciclo idrico integrato, oltre 30 milioni all’area ambiente e oltre 8 milioni alle reti gas ed energia con l’obiettivo di aumentare la resilienza delle infrastrutture, dare ancora maggiore impulso all’economia circolare affiancando le comunità servite nella transizione ecologica per raggiungere la neutralità carbonica. Alla luce dei positivi risultati raggiunti nel 2024, il cda del gruppo ha deciso di proporre all’assemblea dei soci del 30 aprile la distribuzione di un dividendo di 15 centesimi di euro per azione, in aumento del 7,1% rispetto all’ultimo dividendo pagato, che si stima raggiungerà i 17 cent/euro nel 2028. Si tratta “di un modello di sviluppo sostenibile testimoniato dai numerosi interventi finalizzati, da un lato, a incrementare la resilienza degli asset e dei processi rispetto ai fenomeni esogeni sempre più frequenti e intensi e, dall’altro lato, a contribuire alla transizione energetica, alla rigenerazione delle risorse e all’innovazione“, spiega la multiutility. La creazione di nuovi modelli di business e l’introduzione di soluzioni all’avanguardia “consentiranno, infatti, alla multiutility di migliorare efficienza e qualità dei servizi e degli asset gestiti nei settori di riferimento”

Nella filiera energia, Hera si riconferma protagonista della transizione energetica, supportando i propri clienti lungo un percorso di decarbonizzazione economicamente sostenibile, mettendo in campo una serie di iniziative per abbattere le emissioni dei centri di consumo. Il gruppo – oggi terzo operatore nazionale per numero di clienti – intende continuare a sviluppare la propria base clienti partendo dai 3,8 milioni del 2023 per raggiungere i 4,5 milioni al 2028, con una crescita consistente della clientela, anche grazie all’importante contributo derivante dall’aggiudicazione, lo scorso luglio, di sette lotti della gara del Servizio a Tutele Graduali (Stg) dei clienti domestici non vulnerabili. Basti ricordare che nella provincia di Rimini Hera Comm è diventata così il nuovo gestore del Stg per oltre 32.000 famiglie. Sul fronte dell’energia elettrica fotovoltaica, per raggiungere i target di decarbonizzazione, Hera conferma inoltre l’obiettivo di installare oltre 300 MW entro il 2028, prediligendo soluzioni come gli impianti agrivoltaici e i numerosi progetti in via di realizzazione su discariche e impianti del Gruppo. A testimonianza di questo impegno, a Rimini il gruppo ha destinato 3 milioni di euro alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico al depuratore di Santa Giustina. Passando alle reti del territorio riminese c’è in previsione un piano di investimenti per 180 milioni per potenziare ulteriormente resilienza e digitalizzazione delle infrastrutture, consolidare l’efficienza nella gestione operativa, e migliorare ulteriormente i livelli di qualità del servizio erogato.

La maggior parte degli investimenti, oltre 175 milioni, è concentrata sul servizio idrico integrato, di cui circa 87 milioni destinati a rinnovi, adeguamenti e di reti e allacci dei servizi acquedotto e fognatura, mentre ben 70 milioni saranno destinati all’adeguamento reti fognarie per la difesa della balneazione e la salvaguardia idraulica. Oltre 10 milioni serviranno per finanziare la sostituzione dei contatori con dispositivi di ultima generazione per garantire un monitoraggio costante della rete, una gestione più efficiente e una fatturazione accurata basata sui consumi effettivi. Hera è leader in Italia nel settore ambiente e detiene il più importante e moderno parco impiantistico del Paese per il trattamento e recupero degli scarti e la loro trasformazione in nuova risorsa, ricorda la multiutility che al 2028 prevede di arrivare a un totale di circa 9,6 milioni tonnellate complessive smaltite e commercializzate. In particolare, nel settore dell’igiene urbana, Hera punta a rendere sempre più completo ed efficiente il servizio al territorio grazie a innovazione, nuovi dispositivi e infrastrutture, coinvolgimento di cittadini e stakeholder. Hera ricorda di aver già raggiunto nel 2024 performance elevate nel riciclo, con un tasso del 61% rispetto al target europeo del 60% al 2030, e nella percentuale della raccolta differenziata, dove la multiutility ha raggiunto il 74,3%. Nella provincia di Rimini, il Gruppo ha allocato nel quinquennio oltre 30 milioni all’area ambiente per l’adeguamento dei servizi ambientali e la realizzazione di importanti interventi negli impianti locali di selezione e trattamento rifiuti.

(Agenzia Dire)