Amir SpA chiude il bilancio 2024 con un utile di 230mila euro, rafforzando così la serie positiva di esercizi finanziari archiviati con il segno più.
Il consuntivo della società patrimoniale pubblica che amministra la proprietà delle infrastrutture, reti ed impianti funzionali al ciclo idrico integrato (acquedotto, fognatura e depurazione) in provincia di Rimini è stato approvato all’unanimità dall’assemblea dei soci (presente l’84,40%). Dal documento emerge la costante crescita di risorse economiche impegnate a sostegno degli investimenti, con un picco che ammonta a oltre 3,6 milioni proprio nel 2024, per un totale di 10 milioni di interventi sul territorio solo nell’ultimo triennio (3,1 milioni nel 2023 – 3,3 milioni nel 2022). Interventi che nel corso del 2023 si erano concentrati prevalentemente sul segmento acquedotto, in particolare per il rifacimento delle condutture, mentre in quest’ultimo esercizio si sono focalizzati in particolare sulle reti fognarie.
Numeri che nel complesso dimostrano uno sforzo dell’azienda che va ben oltre l’impegno di 2 milioni di investimenti annui, previsto dalla convenzione definita con l’autorità regionale Atersir al rinnovo dell’affidamento del servizio idrico integrato (nel 2022).
Nel frattempo sta maturando il progetto di conferimento delle reti e relativi rami d’azienda in Romagna Acque SpA, progetto che coinvolge tutte le cosiddette ‘società delle reti’ attive sul territorio romagnolo (oltre ad Amir quindi anche Ravenna Holding, SIS, Team e Unica Reti). Proprio per assicurare continuità all’operazione in corso, l’assemblea dei soci ha rinnovato il mandato di amministratore unico ad Alessandro Rapone. “Il bilancio appena approvato è la riprova che il piano di incorporazione dei patrimoni strumentali al servizio idrico in Romagna Acque non risponde ad una necessità di spending review. Amir ha dimostrato e dimostra di essere un’azienda con una sua forza economico-finanziaria, un’azienda che continua a produrre valore. Basti dire che nell’arco degli ultimi nove esercizi, dal 2016 ad oggi, ammontano a oltre 15 milioni di euro le somme destinate agli enti soci, di cui 4,7 milioni per utili e riserve distribuite e 10,3 per riduzione del capitale sociale – sottolinea Rapone, aggiungendo – Il processo di incorporazione rappresenta piuttosto un’operazione strategica. Complessa certo, ma lungimirante. Con il suo compimento si rafforzerà l’intero patrimonio strutturale, creando maggiori opportunità di investimento, su più ampia scala. Solo Amir porterà in dote infrastrutture per circa 35 milioni di euro, un patrimonio tanto invisibile quanto prezioso, costituito da migliaia di chilometri di tubi, depuratore di Santa Giustina compreso”. “Tra l’altro – aggiunge Rapone – l’operazione si inserisce in un contesto in cui proprio le capacità di progettare e investire saranno decisive per affrontare la sfida del cambiamento climatico in corso. La storicità di eventi come piene dei fiumi, alluvioni e siccità non è più sufficiente a guidare la programmazione degli interventi. Occorre avere la forza di muoversi con tempestività anche di fronte all’emergenza, con l’obiettivo di garantire un servizio sempre efficiente. L’incorporazione in Romagna Acque proietterà il servizio idrico integrato in questa direzione”.