Italia quinta in Europa per efficienza energetica

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L’Italia si piazza al quinto posto in Europa per efficienza energetica: il nostro Energy intensity index, cioè il rapporto tra consumo lordo di energia e Pil, nel 2024 è risultato migliore del 16% rispetto alla media Ue, con i consumi residenziali pro capite ridotti dell’8% rispetto al 2023. Un trend che però procede con un passo più lento rispetto al 2022, quando eravamo una posizione più in alto (quarti) mentre altri Paesi come Francia, Germania e Spagna hanno risalito la graduatoria, riducendo il gap. Sono questi alcuni dei dati che emergono dal nuovo “Energy efficiency report 2025” redatto dall’Energy & strategy group della School of management del Politecnico di Milano.

In particolare, evidenzia il rapporto, calano in Italia gli investimenti in edilizia green, complice lo stop al superbonus. L’agevolazione fiscale, arrivata al 110% e poi progressivamente ridotta fino a scomparire a fine 2025, ha visto la sua stagione migliore nel 2022. Quell’anno, secondo il Polimi, gli investimenti in efficienza energetica per il residenziale sono arrivati a oltre 60 miliardi di euro. Già dal 2023 è iniziato un movimento di segno opposto, con una contrazione a 48 miliardi. E le stime per il 2024 parlano di un ulteriore passo indietro, con il ritorno a quota 31 miliardi, una cifra pari alla metà del 2022.

Sul fronte consumi, affinché l’Italia si allinei agli obiettivi energetici dell’Unione dovremmo ridurre ancora la domanda finale di energia e portare gli investimenti a 308 miliardi di euro nel 2030.
“Secondo le nostre stime, tra il 2024 e il 2030 gli investimenti cumulati in efficienza energetica dovrebbero superare i 240 miliardi: soprattutto nel settore residenziale, ma anche nel terziario, cosa che riflette il peso strategico del patrimonio edilizio nella riduzione dei consumi energetici”, ha spiegato Federico Frattini, direttore scientifico del report, parlando con Il sole 24 ore. “La ‘cassetta degli attrezzi’ di cui dispone l’Italia è ben fornita, ma occorre un salto di qualità in termini di visione strategica, stabilità delle regole e semplificazione amministrativa per trasformare le misure esistenti in un volano reale di decarbonizzazione”, ha sottolineato Vittorio Chiesa, direttore di Energy & strategy.

Fonte: E-Gazette