DDL AI
Con 77 voti favorevoli, 55 contrari e 2 astenuti, l’Aula del Senato ha approvato il 17 settembre, definitivamente, il ddl recante disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale (AS.1146-B, approvato dal Senato e modificato dalla Camera) (collegato alla manovra di finanza pubblica).
“Il Ddl sull’AI è legge. La straordinaria rivoluzione dell’intelligenza artificiale ha bisogno di argini per far correre il cambiamento in sicurezza e grazie al lavoro del governo adesso sono in vigore misure adeguate per proteggere i cittadini dai rischi connessi”. Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, Alberto Barachini, commenta così il via libera del Senato al disegno di legge del governo. “La legge italiana ora si affianca a l’AI Act europeo, offrendo al nostro Paese elementi di salvaguardia innovativi a livello mondiale come il reato di deepfake che, a fronte degli ultimi gravi fatti di cronaca, si rivela più che mai necessario. Altro punto strategico dell’intervento normativo – evidenzia – è il rafforzamento della tutela del copyright a protezione del mondo editoriale, giornalistico e creativo, una tutela prevista anche dalle norme europee. Ringrazio il Presidente della Commissione AI per l’Informazione, Padre Paolo Benanti e tutti i commissari, per il proficuo contributo al testo normativo e per l’analisi, che continuano a portare avanti con l’evolversi della tecnologia”. “Avere la massima attenzione sul processo in corso, consente di ridurre i pericoli e valorizzare le opportunità attraverso i possibili vantaggi dell’intelligenza artificiale in ogni ambito a favore di persone e imprese. Per questo – sottolinea Barachini – esprimo il mio massimo apprezzamento al Presidente del Consiglio per aver voluto segnare la via italiana all’intelligenza artificiale sin dall’ultimo G7 cui ha preso parte Papa Francesco. L’aver scelto un approccio umano-centrico per la prima legge italiana sull’AI è già una prima risposta al ‘Fraternity in the age of AI. Our global appeal for peaceful human coexistence and shared responsability’, l’appello che ho ricevuto nei giorni scorsi, per farmene portavoce con il premier, firmato da alcuni fra i maggiori scienziati e rappresentanti del confronto sulle intelligenze artificiali, dal premio Nobel Geoffrey Hinton a Yoshua Bengio e rivolto a Papa Leone XIV, ai leader politici, alle Istituzioni e a tutti gli uomini di buona volontà”. (Agenzia Dire).
Diversi esperti hanno però sollevato dubbi su Autorità, deleghe e tutela dei diritti. Leggi l’articolo qui
QUESTION TIME E INTERROGAZIONI
AUTONOMIA. CALDEROLI: CHI LA CONTRASTA NON PROMUOVE UNITÀ REPUBBLICA
“Chi contrasta oggi l’autonomia mantiene e contribuisce ad acuire una spaccatura nel Paese che non è politica né geografica, ma economica e sociale. Chi contrasta oggi l’autonomia – e accusa me, ancora, a distanza di trenta anni, di secessione – accetta divari e fratture che già esistono e sono sotto gli occhi di tutti. Chi contrasta oggi l’autonomia vuole che nulla cambi e di certo non promuove l’unità della Repubblica”. Così il ministro degli Affari regionali e l’autonomia Roberto Calderoli, al question time alla Camera torna sulle sue dichiarazioni del 30 agosto, “riferite a vicende del 1996 e quindi a quasi trenta anni fa. Si tratta di fatti che hanno anche formato oggetto di procedimenti penali a mio carico, dai quali sono uscito sempre assolto”, ricorda. Il ministro sottolinea di aver “giurato quattro volte di essere fedele alla Repubblica. Il sottoscritto– prosegue- accusato di essere un secessionista, o meglio un ex secessionista ha sempre avuto a cuore gli interessi di tutto il Paese, affrontando i problemi delle aree interne e delle zone svantaggiate, indipendentemente che fossero al Nord o al Sud, penso alla recente legge sulla montagna, al disegno di legge sulle isole minori, in corso di elaborazione e soprattutto al disegno di legge delega al Senato relativo ai livelli essenziali delle prestazioni concernenti diritti civili e sociali da garantire uniformemente in tutto il Paese: primo e unico progetto organico dal 2001″.
AUTONOMIA. FARAONE: CALDEROLI PRO-SECESSIONE MA MELONI IN SILENZIO
“Stupisce che le affermazioni fatte dal ministro per Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli il 30 agosto scorso sul Monviso, secondo le quali fra i più grandi rimpianti della sua carriera, c’è quello di non essere andato fino in fondo nella realizzazione dello Stato padano, abbiano lasciato indifferente la premier Giorgia Meloni, la ‘Patriota delle patriote‘”. Lo ha detto Davide Faraone, vice-presidente di Italia Viva, nel corso del question time con lo stesso ministro Calderoli. “D’altronde, le incredibili parole di Calderoli non sono un episodio isolato. Fanno il paio con quelle di Salvini, che un tempo cantava ‘senti che puzza, scappano anche i cani, sono arrivati i napoletani’. Quel che è peggio è che al ministro è stata affidata la funzione di mettere in campo l’autonomia differenziata. Il progetto di Calderoli, dal marcato sapore secessionista, ha per fortuna ricevuto una sonora sportellata dalla Corte costituzionale. Il fatto che Calderoli abbia riaffermato il suo credo ‘padano’ a pochi giorni dalle pre-intese con alcune regioni lo rende inadeguato. Non vorremmo che le parole del Monviso fossero una confessione: il progetto autonomista nasconde la segreta intenzione di far andare le varie regioni del Paese a diverse velocità? Questo sarebbe gravissimo. Com’è grave che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni gli abbia affidato un incarico tanto delicato”, ha concluso. (Agenzia Dire).
DAL GOVERNO
RIFIUTI. GAVA: A BREVE TAVOLO PLASTICHE CON OPERATORI E ASSOCIAZIONI SETTORE
“In merito ad alcuni articoli di stampa”, la viceministra dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Vannia Gava fa sapere che “è convocato a stretto giro il tavolo plastiche con operatori e associazioni di settore per fare il punto sugli obiettivi della Strategia nazionale per l’economia circolare”. Si discuterà la bozza di decreto sugli imballaggi compostabili, difesa dall’Italia in sede europea per tutelare le filiere nazionali e promuovere soluzioni sostenibili. Seguirà un confronto sulla gestione dei rifiuti plastici. L’Italia è vicina al target europeo di riciclo 2025 e sta valutando iniziative, strumenti normativi e finanziari per rafforzare la bioeconomia circolare. “Con ministeri, Comuni, imprese e associazioni manteniamo un dialogo concreto per un’Italia più sostenibile e competitiva”, dichiara Gava. (Agenzia Dire)
SICCITÀ. SALVINI FIRMA DECRETO STRALCIO PNIISSI PER UN MILIARDO DI EURO
Il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha firmato martedì 16 novembre il decreto che approva lo stralcio 2025 del Piano Nazionale di Interventi Infrastrutturali e per la Sicurezza nel Settore Idrico (PNIISSI). Il provvedimento, di fondamentale importanza strategica, destina un importo complessivo di 957.062.827,86 euro al finanziamento di 75 interventi. Il finanziamento consentirà la realizzazione di interventi necessari alla mitigazione dei danni connessi al fenomeno della siccità, al potenziamento e all’adeguamento delle infrastrutture idriche, anche al fine di aumentare la resilienza dei sistemi idrici ai cambiamenti climatici e ridurre le dispersioni di risorse idriche su tutto il territorio nazionale. Le risorse sono state ripartite per il periodo 2025-2029. La selezione degli interventi si è basata su criteri precisi, favorendo la sostenibilità nell’uso della risorsa idrica e dando priorità al completamento di opere già avviate. Il decreto ha previsto, inoltre, una ripartizione territoriale equilibrata delle risorse, garantendo comunque un importo non inferiore al 40% del totale agli interventi nel Mezzogiorno. Il monitoraggio dell’attuazione sarà effettuato attraverso il sistema della Banca Dati delle Amministrazioni Pubbliche, assicurando che i soggetti attuatori rispettino i cronoprogrammi previsti. Lo fa sapere una nota del ministero delle Infrastrutture e Trasporti. (Agenzia Dire)
ACQUA. AL MIT PRIMA RIUNIONE OPERATIVA SU DIGA DI VETTO, A DICEMBRE 3,2 MLN
L’iter per l’approvazione del progetto della diga di Vetto è ufficialmente partito. Al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si è infatti svolta martedì 16 settembre la prima riunione operativa sull’infrastruttura, attesa da anni dalle comunità di Parma e Reggio Emilia per risolvere il problema della siccità dei territori a cavallo delle due province. All’incontro, organizzato dal commissario Stefano Orlandini, hanno partecipato gli uffici tecnici del Mit, della Regione Emilia-Romagna, dei Consorzi di bonifica e dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po. Nello specifico, i progettisti incaricati hanno esposto e analizzato il progetto da loro consegnato lo scorso 30 agosto cioè il Docfap (documento fattibilità alternative progettuali), finanziato dalla Regione con 300.000 euro e dai due Consorzi di bonifica “Parmense” e reggiano “Dell’Emilia centrale” per altri 200.000 euro. Da parte dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, incaricata della progettazione dell’opera, è ora atteso per dicembre il piano di fattibilità tecnico economica (Pfte), finanziato per 3,2 milioni dal Governo. /Agenzia Dire)
ACQUA. DIGA DI VETTO, IN ARRIVO PERCORSO PUBBLICO SUI TERRITORI
Dopo la riunione operativa che si è svolta martedì al ministero delle Infrastrutture e Trasporti l’iter procedurale della diga di Vetto- al termine dell’approvazione del Docfap (documento di fattibilità delle alternative progettuali)- vedrà un percorso di pubblico dibattito sul territorio nei prossimi mesi. Da questo iter scaturirà poi il valore effettivo del Pfte (progetto di fattibilità tecnico economica), in base alla scelta e alle integrazioni che saranno apportate. Il costo complessivo del Pfte non è dunque ancora determinato, ma beneficerà comunque di quanto già stanziato in precedenza (3,2 milioni) dal Mit all’Autorità di bacino del fiume Po, ente che non è incaricato della progettazione della diga. Il tutto avverrà sotto la supervisione del commissario straordinario Stefano Orlandini, la cui nomina è stata ufficializzata alla fine dello scorso luglio. (Agenzia Dire)
Testo Unico Rinnovabili. Il decreto correttivo: primo via libera del Consiglio dei Ministri
Modifiche per accelerare l’iter autorizzativo per la costruzione e l’esercizio di impianti di energia rinnovabile; introdurre definizioni precise per “infrastrutture indispensabili” e “revisione della potenza” degli impianti esistenti; razionalizzare le procedure per gli interventi che interferiscono con vincoli paesaggistici o di tutela del patrimonio culturale; rivedere i termini per l’obbligo di ripristino dei luoghi a carico dei soggetti esercenti; ridurre i tempi di alcuni procedimenti amministrativi, tra i quali quello relativo alla “autorizzazione unica” con valore di valutazione di impatto ambientale, che passa da 120 a 40 giorni per alcune tipologie di interventi; prevedere il punto di contatto unico a livello comunale per gli interventi sul territorio. Continua a leggere qui
Energia, le mosse del Governo: dal decreto legge alle rinnovabili
Potrebbe arrivare sul tavolo di una delle prossime riunioni del Consiglio dei ministri il decreto legge Energia, recante “misure urgenti in materia di risoluzione della saturazione virtuale delle reti elettriche, di integrazione dei centri di elaborazione dati nel sistema elettrico, di mitigazione del rischio di volatilità dei prezzi dei mercati all’ingrosso del gas, nonché per gli investimenti nel settore del trasporto e dello stoccaggio di emissioni inquinanti”.
Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin (nella foto), ha spiegato che verranno aggiunte probabilmente alcune appendici non rilevanti, correzioni aggiuntive, anche a seguito delle interlocuzioni con le forze economiche, ma che il testo “è a posto” e potrebbe dunque arrivare in Cdm nelle prossime settimane.
Il Mase lavora intanto anche a un decreto legislativo sugli impianti rinnovabili. Il testo, che punta in primis a garantire iter più rapidi per la loro realizzazione, era già atteso nel Cdm di giovedì scorso e sarà dunque probabilmente esaminato in una delle prossime riunioni.
Nel frattempo, il ministero ha pubblicato l’aggiornamento delle regole operative del decreto FERX Transitorio, il provvedimento che sostiene la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili con costi di generazione vicini alla competitività di mercato. Con l’approvazione, avvenuta per decreto direttoriale, può partire la prima asta “Net zero industry act” (Nzia) che incentiva impianti solari fotovoltaici i cui componenti principali non siano originari della Cina.
Lo scopo, chiarisce il Mase, è “contribuire a migliorare il funzionamento del mercato interno, garantendo l’accesso a un approvvigionamento sicuro e sostenibile di tecnologie rinnovabili a zero emissioni nette, anche incrementandone la capacità produttiva”.
Il bando per l’invio delle manifestazioni di interesse è stato pubblicato giovedì scorso sul sito del Gestore dei servizi energetici (Gse). (Public Policy)
Rassegna parlamentare a cura di MF
