Sostenibilità energetica, del verde urbano e della salute pubblica miscelate insieme per far vivere meglio le persone: su questi temi uniscono le forze Comune di Imola, Università di Bologna (Dipartimenti Distal e Dibinem), Ausl di Imola, Fondazione Cassa di risparmio di Imola, Conami e UiT-The Arctic University of Norway, nel segno di una collaborazione multidisciplinare e internazionale suggellata nel Protocollo “Ines- Imola Natura Energia Salute” presentato giovedì 9 ottobre.
Suo caposaldo è riconoscere l’importanza del verde come infrastruttura strategica per la salute, la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica. Dalla durata triennale e rinnovabile, non prevede oneri economici per i firmatari, ma definisce una collaborazione per sviluppare progetti e intercettare risorse nazionali ed europee, in particolare nell’ambito dei programmi Horizon Europe e Pnrr. Concretamente ci si attendono nuove infrastrutture verdi e soluzioni energetiche sostenibili, aree terapeutiche come i “boschi della salute”, l’integrazione di tecnologie digitali nei percorsi urbani e l’avvio di campagne di sensibilizzazione e formazione per scuole, cittadini e imprese. Ogni intervento sarà accompagnato da monitoraggio scientifico per valutarne l’impatto su salute, ambiente e risparmio energetico. Il Protocollo riconosce inoltre l’importanza del Piano Urbanistico Generale come strumento di riferimento per una città sempre più resiliente, equa e vivibile.
Imola si propone quindi come laboratorio di buone pratiche “nature-based”, dove “la collaborazione tra enti locali, ricerca, sanità e mondo economico genera valore condiviso per la comunità”, come è stato spiegato. “Ines” avrà un Comitato tecnico di coordinamento, con un referente per ciascun firmatario, per pianificare, indirizzare, monitorare e promuovere le iniziative coordinando le risorse tecnico-scientifiche e organizzative; avrà inoltre la funzione di proporre nuove azioni e progetti, di verificare periodicamente i risultati e assicurare la massima integrazione tra diverse competenze-urbanistiche, ambientali, sanitarie, energetiche e tecnologiche.
Il Protocollo prevede anche progetti pilota e accordi per sperimentare modelli di integrazione tra verde urbano, salute pubblica ed energia sostenibile. Saranno individuate aree in cui condurre analisi pre e post intervento, sviluppare percorsi partecipati con scuole e cittadini, e testare soluzioni tecnologiche innovative come sensori ambientali e applicazioni digitali per la promozione della salute. Una parte del lavoro sarà dedicata alla formazione e alla divulgazione scientifica, con corsi e concorsi rivolti al mondo scolastico e iniziative di educazione ambientale.
Le ricadute di “Ines” si misureranno in termini di qualità dell’aria, comfort urbano, biodiversità e riduzione delle isole di calore. Ines rappresenta “un nuovo modello di governance territoriale”, un “patto di comunità, che mette insieme competenze, visione e responsabilità per costruire una città più verde, più sana e più giusta, dove innovazione e benessere procedono di pari passo”. Sarà “uno strumento utile per intercettare risorse, attivare sperimentazioni e coinvolgere la cittadinanza, a partire da scuole, imprese e associazioni, in un percorso partecipato di sostenibilità e benessere collettivo. Crediamo che il futuro dei territori passi da iniziative come questa, capaci di creare connessioni tra sapere, istituzioni e comunità, una rete autorevole e visionaria”, dicono il sindaco Marco Panieri e la vice con delega all’Ambiente Elisa Spada.
(Agenzia Dire)