Correttivo TU FER, iniziato l’esame parlamentare

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D.LGS RED III

 Le audizioni congiunte delle Commissioni Ambiente e Attività Produttive della Camera, tenutesi martedì 28 e giovedì 30 ottobre, hanno avuto come oggetto l’esame di due schemi di decreto legislativo cruciali: il correttivo del Testo Unico FER (Fonti di Energia Rinnovabile) e il recepimento della Direttiva RED III (la nuova Direttiva Europea sulle Rinnovabili).

⚡️ Sintesi dei principali contenuti emersi

Le associazioni di categoria e le parti sociali hanno espresso unanime preoccupazione per il decreto correttivo del Testo Unico FER, ritenendo che, anziché semplificare, introduca nuove complessità e incertezze tali da rallentare la diffusione delle rinnovabili, in particolare il fotovoltaico.

Criticità sul Correttivo del Testo Unico FER

  • Complessità Amministrativa e Titoli Edilizi: La critica più forte è stata mossa all’obbligo, o all’incertezza, sull’ottenimento del titolo edilizio per gli impianti fotovoltaici, anche quelli a pannelli su copertura. Le associazioni hanno chiesto di rimuovere tale obbligo o, almeno, di specificare chiaramente quando è necessario, per non creare rallentamenti e contenziosi.
  • Definizione di “Progetto Unico” (Effetto Aggregazione): È stata contestata la nuova formulazione che definisce un progetto unitario in base alla contiguità catastale o alla riconducibilità a un unico proponente, portando alla somma delle potenze di singoli interventi. Questo meccanismo, temono gli operatori, farebbe scattare procedure autorizzative più lunghe (come la PAS) anche per piccoli impianti accorpati, vanificando gli sforzi di semplificazione.
  • Fase Transitoria e Vuoti Normativi: È stata evidenziata la necessità di disciplinare in modo chiaro la fase transitoria tra il vecchio e il nuovo regime normativo, consentendo agli operatori di scegliere il regime più favorevole e prevenendo “vuoti” interpretativi o applicazioni retroattive.
  • Opere di Rete: Sono state sollevate problematiche relative alla concessione di attraversamento per le opere di rete, chiedendo che diventi un semplice nulla osta acquisito durante la Procedura Abilitativa Semplificata (PAS), e non un obbligo preventivo che blocca l’iter.
  • Nozione di “Avvio dei Lavori”: È stato richiesto il ripristino di una nozione oggettiva di “avvio dei lavori” (identificata con l’apertura del cantiere), superando l’attuale formulazione che la lega all’assunzione di un impegno economico tra privati, fonte di incertezze legali.

Richieste sul recepimento della Direttiva RED III

Sullo schema di decreto legislativo di recepimento della Direttiva RED III, le associazioni hanno generalmente espresso un favorevole accoglimento degli obiettivi europei (come l’obiettivo vincolante del 39,4% di energia da FER sul consumo finale lordo).

  • Accelerazione degli Obiettivi: I soggetti auditi hanno chiesto al Governo di cogliere l’occasione della RED III per imprimere una decisa accelerazione allo sviluppo delle rinnovabili, indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi nazionali di decarbonizzazione.
  • Settore Idrogeno: Sono state formulate richieste specifiche in merito al sotto-obiettivo vincolante per l’uso di idrogeno rinnovabile (RFNBOS), chiedendo norme che ne favoriscano l’adozione.

👥 Elenco dei Soggetti Auditi

Le audizioni si sono svolte a più riprese nelle giornate del 28 e 30 ottobre presso le Commissioni riunite Ambiente (VIII) e Attività Produttive (X) della Camera dei Deputati.

📅 Martedì 28 Ottobre

  • Confederazioni Sindacali:
    • CGIL, CISL, UIL e UGL
  • Associazioni del Settore Rinnovabili:
    • Alleanza per il Fotovoltaico e Italia Solare (con focus sulle criticità del TU FER per il solare).
    • Associazione Nazionale Energia del Vento (ANEV) e Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore (AERO) (con focus sull’eolico e l’eolico offshore).
    • Rete Geotermica e Unione Geotermica Italiana (UGI) (con focus sulla geotermia).

📅 Giovedì 30 Ottobre

  • Associazioni di Categoria e PMI:
    • Confartigianato Imprese e Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA) (con focus sull’impatto della normativa sulle piccole imprese).
  • Associazioni ESCo (Energy Service Company):
    • AssoESCo e Federesco ETS (con focus sui servizi energetici e l’efficienza).

Ecco un approfondimento sui contributi specifici emersi durante le audizioni da parte di CGIL, CISL, UIL, Alleanza per il Fotovoltaico, Italia Solare, Confartigianato e CNA.

Le audizioni hanno evidenziato una netta divergenza tra le associazioni di categoria, concentrate sulla semplificazione amministrativa (spesso ostacolata dal correttivo del Testo Unico FER), e i sindacati, focalizzati sulle ricadute sociali e industriali della transizione energetica.

1. 👷‍♀️ Sindacati (CGIL, CISL, UIL)

L’intervento dei sindacati ha posto l’accento sulla necessità di coniugare gli obiettivi di decarbonizzazione con la sostenibilità sociale e l’occupazione.

  • Qualità del Lavoro e Sicurezza: È stata richiesta una forte attenzione alla qualità del lavoro e alla sicurezza nei cantieri per le energie rinnovabili, con l’esigenza di rafforzare i controlli e le tutele per i lavoratori.
  • Competitività Industriale: I sindacati hanno sottolineato l’importanza di sostenere l’industria nazionale, in particolare per la produzione di componenti per le FER (come pannelli fotovoltaici, turbine eoliche), per evitare che la crescita delle rinnovabili si traduca unicamente in un aumento delle importazioni e in una perdita di know-how interno.
  • Formazione e Riqualificazione: È stata ribadita l’urgenza di investire in formazione e riqualificazione professionale (la cosiddetta just transition) per creare le competenze necessarie alla nuova filiera delle rinnovabili e garantire l’occupazione nei settori in via di dismissione.
  • Incertezza Normativa: Anche i sindacati hanno espresso preoccupazione per l’eccessiva instabilità normativa che ostacola gli investimenti a lungo termine e, di conseguenza, la creazione di posti di lavoro stabili.

2. 🌞 Alleanza per il Fotovoltaico e Italia Solare

Queste associazioni, che rappresentano i principali player e sviluppatori del settore fotovoltaico, hanno avanzato le critiche più dure contro lo schema di decreto correttivo del Testo Unico FER, ritenendolo un passo indietro rispetto alla semplificazione.

  • Rischio di blocchi e contenziosi: È stato denunciato che le modifiche proposte non semplificano ma, al contrario, complicano i regimi autorizzativi, aprendo la strada a incertezze interpretative e un aumento del contenzioso.
  • Criticità sulla nozione di “Progetto Unico”: Entrambe le associazioni hanno chiesto con forza di eliminare o modificare la nuova definizione di “progetto unico” basata sulla contiguità catastale o sull’unico proponente. Hanno sottolineato che la somma delle potenze in questi casi costringe anche i piccoli progetti a procedure autorizzative complesse (come la VIA o il Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale – PAUR), rallentando drasticamente il settore utility-scale e l’aggregazione di progetti.
  • Titoli Edilizi per il fotovoltaico su copertura: È stato richiesto di escludere esplicitamente l’obbligo di titolo edilizio per gli impianti fotovoltaici su coperture, in particolare per le installazioni in “attività libera”, al fine di non gravare di oneri burocratici inutili le PMI e i cittadini.
  • Disciplina transitoria: È stata richiesta la facoltà per gli operatori di scegliere di continuare con il regime previgente in fase transitoria, per evitare che progetti già avviati o in corso d’opera vengano bloccati o stravolti dalle nuove disposizioni.

3. 🛠️ Artigianato e PMI (Confartigianato e CNA)

Le confederazioni che rappresentano le piccole e medie imprese hanno concentrato il loro intervento sugli impatti della normativa sull’installazione di piccola e media taglia e sulle esigenze delle imprese artigiane.

  • Micro e Piccole Imprese: Confartigianato e CNA hanno sottolineato che gli oneri burocratici introdotti, anche se minimi sulla carta, hanno un impatto sproporzionato sulle micro e piccole imprese di installazione e sui piccoli impianti a servizio delle aziende.
  • Semplificazione reale per l’autoconsumo: È stata richiesta una vera e propria semplificazione per gli impianti di autoconsumo aziendale e per le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), ribadendo che qualsiasi ambiguità autorizzativa (soprattutto riguardo ai titoli edilizi) si traduce in costi e ritardi insostenibili per le PMI.
  • Codice degli incentivi: È stata evidenziata la necessità di un Codice degli Incentivi chiaro e stabile, che consenta alle PMI e agli artigiani di pianificare gli investimenti e di offrire servizi certi ai propri clienti (aziende e privati).

In sintesi, i soggetti economici e le PMI chiedono che il decreto correttivo mantenga la sua promessa di semplificazione, mentre i sindacati evidenziano che l’accelerazione delle FER debba essere affiancata da politiche attive per la tutela sociale, la formazione e la filiera industriale nazionale.

Le richieste avanzate puntano tutte a rendere l’iter autorizzativo più snello e meno soggetto a interpretazioni difformi, elemento ritenuto fondamentale per sbloccare i progetti necessari a raggiungere gli obiettivi della Direttiva RED III.

ENERGIA. RINNOVABILI, ASSISTAL): BENE SEMPLIFICAZIONI, MA SU DECRETO OIERT SERVONO GRADUALITÀ E CERTEZZE

Assistal – l’Associazione che, in Confindustria, rappresenta oltre 1.500 imprese di servizi di efficienza energetica, del facility management e dell’impiantistica tecnologica – ha espresso apprezzamento per l’impianto complessivo dei decreti, giudicandoli un passo importante verso una transizione energetica più semplice, veloce e sostenibile. L’Associazione di categoria ha confermato la piena disponibilità a collaborare con Governo e Parlamento per perfezionare le misure in fase di attuazione e contribuire al rafforzamento del sistema energetico nazionale, in linea con gli obiettivi europei di sostenibilità e competitività. Tra i punti più apprezzati figurano le modifiche che consentono di intervenire sugli impianti termici senza introdurre nuovi obblighi sugli edifici, considerate una scelta strategica per semplificare le procedure e favorire l’innovazione tecnologica.

Valutazione positiva anche per la valorizzazione degli impianti fotovoltaici galleggianti (floating) fino a 10 MW, ritenuti “una misura strategica e innovativa per aumentare la produzione di energia rinnovabile senza consumo di suolo”. Su questo fronte, dal mondo delle imprese arriva la richiesta di linee guida tecniche chiare e univoche, per evitare incertezze e ritardi nell’attuazione dei progetti. Particolare attenzione è stata posta al futuro Decreto OIERT, che introdurrà obblighi di utilizzo di energia rinnovabile per le società che vendono energia termica in quantità superiori a 500 Tep annui. A margine il presidente Roberto Rossi ha commentato: “Esiste la necessità che tali obblighi vengano applicati in modo graduale, tenendo conto della complessità tecnica, dei tempi di adeguamento e degli investimenti necessari, soprattutto per le imprese che gestiscono impianti di proprietà di terzi”. Tra le proposte avanzate figurano inoltre l’esclusione dall’applicazione del decreto dai contratti già in essere e l’introduzione di studi di fattibilità energetica nei futuri bandi di gara, così da garantire chiarezza nelle responsabilità, maggiore sicurezza e sostenibilità economica. “Solo adottando misure sostenibili- sottolinea Rossi- sarà possibile rendere la transizione energetica un processo solido e realistico, capace di unire innovazione, crescita industriale e tutela dell’occupazione” (Agenzia Dire)

ENERGIA: AERO IN AUDIZIONE ALLA CAMERA SU RED III E TESTO UNICO FER

  MAMONE CAPRIA: ACCELERARE LA TRANSIZIONE ENERGETICA CON IL DECRETO FER2 (DIRE) Milano, 28 ott. – “Accelerare la transizione energetica dell’Unione Europea verso un sistema più sostenibile e meno dipendente dai combustibili fossili è la sintesi della Direttiva RED III. L’Italia deve accelerare il proprio sistema normativo, semplificando il quadro legislativo attuale sulle rinnovabili. Occorre puntare con forza ai grandi progetti di eolico offshore e fotovoltaico galleggiante in Italia, per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e renderci indipendenti energeticamente”. Lo dice in apertura al suo intervento il presidente dell’Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore- AERO, Fulvio Mamone Capria, che stamattina è stato audito dalle Commissioni riunite Ambiente e Attività Produttive della Camera dei Deputati sugli Atti Camera 324 e 332 relativi allo ‘Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2023/2413, che modifica la direttiva (UE) 2018/2001, il regolamento (UE) 2018/ 1999 e la direttiva n. 98/70/CE per quanto riguarda la promozione dell’energia da fonti rinnovabili e che abroga la direttiva (UE) 2015/652’ e lo ‘Schema di decreto legislativo recante disciplina in materia di regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili’. “In particolare, sulle norme che regolamentano i progetti di eolico offshore, è fondamentale chiarire con cura e attenzione tutto il tema degli aspetti concessori demaniali negli specchi acquei, tenendo presente che la stragrande maggioranza delle iniziative che sono in Valutazione d’Impatto Ambientale, e quelle che già hanno ottenuto un decreto positivo dal MASE, si sono avvalsi dell’istanza di concessione demaniale marittima richiesta ai sensi della circolare MIT 40/2012. Molte problematiche sono state accolte e superate nei mesi scorsi con il dialogo costruttivo con i ministeri competenti, ma restano delle criticità che abbiamo portato ancora oggi all’attenzione dei parlamentari per consentire agli stessi un arricchimento conoscitivo dello scenario strategico delle rinnovabili dal mare”, continua il presidente di Aero.

 “Segnaliamo ancora una volta i ritardi nelle procedure legate alle aste incentivanti previste dal decreto FER2, pari a 3,8 GW di potenziale legato all’eolico offshore, che spostano la realizzazione dei nostri impianti a dopo il 2030 rendendo vano il nostro contributo agli obiettivi PNIEC al 2030. Questo va in contrasto con la Direttiva RED III – per la cui completa attuazione l’Italia è in ritardo – che ridefinisce gli obiettivi di quota di energie rinnovabili nel mix energetico dell’UE. Da un precedente 32%, l’U.E. si impegna a raggiungere il 45% entro il 2030, nel solco del Green Deal europeo e del piano REPowerEU, che riflette l’urgente necessità di affrontare il cambiamento climatico e promuovere fonti energetiche sostenibili. Servirà in questi mesi il massimo supporto del Governo, del Parlamento, di tutte le istituzioni tecnico-scientifiche e del mondo industriale, affinché si possa avviare una delle iniziative industriali più importanti per il Paese, che guarda alla crescita occupazionale nazionale rispondendo alle esigenze di indipendenza energetica e per la transizione energetica“, conclude il presidente dell’Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore- AERO, Fulvio Mamone Capria. 


DL PROROGA ARERA

Le Commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera hanno concluso il 29 ottobre l’esame del ddl di conversione in legge del decreto-legge 3 ottobre 2025, n. 145, recante misure urgenti per assicurare la continuità delle funzioni dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA) (AC.2462) (scade il 2 dicembre).  Il testo è atteso in Aula lunedì 3 novembre.


D.LGS CORRETTIVO TESTO UNICO FER

Le Commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera e la Commissione Ambiente ed Energia del Senato hanno iniziato il 28 ottobre l’esame, in sede consultiva, dello schema di decreto legislativo concernente disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 25 novembre 2024, n. 190, recante disciplina dei regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili (Atto n. 332) . Previsto un ciclo di audizioni.

Certamente. Lo schema di decreto legislativo in questione (Atto n. 332) è il decreto correttivo del Testo Unico FER (D.Lgs. 190/2024). Il suo obiettivo è intervenire sul Testo Unico per correggere criticità emerse, garantire il pieno recepimento della normativa europea (inclusa la Direttiva RED II e in prospettiva la RED III) e semplificare l’iter autorizzativo.

Di seguito trova una scheda di sintesi dei principali contenuti e modifiche introdotte dallo schema di decreto correttivo.

📑 Scheda di sintesi: Correttivo al Testo Unico FER (Atto n. 332)

🎯 Obiettivo principale del correttivo

Il decreto mira a integrare e correggere le disposizioni del D.Lgs. 190/2024, principalmente per snellire e razionalizzare le procedure amministrative per la realizzazione degli impianti FER, e per allineare la normativa nazionale ai requisiti europei (in particolare, le procedure accelerate per le “aree go-to o “zone di accelerazione”).

1. Modifiche ai regimi autorizzativi e semplificazioni

Il correttivo interviene sul cuore del Testo Unico, modificando l’ambito di applicazione della Procedura Abilitativa Semplificata (PAS) e introducendo nuove definizioni.

  • Definizione di “Progetto Unico” (Art. 6): Questa è la modifica più discussa. Viene introdotta una disciplina più puntuale per la qualificazione del “progetto unico” ai fini autorizzativi.
    • Un progetto è considerato unitario quando comprende più interventi sulla stessa fonte, localizzati su particelle catastali coincidenti o contigue, oppure sono riconducibili a un unico soggetto proponente.
    • In tali casi, la potenza autorizzata viene calcolata sommando le potenze dei singoli interventi, il che determina l’applicazione del regime autorizzativo più gravoso (es. VIA o PAUR anziché PAS) se la somma supera le soglie limite.
  • Ambito di Applicazione della PAS: Vengono aggiornate e precisate le condizioni e le soglie di potenza che consentono l’accesso alla PAS, con l’intento di estenderla a più tipologie di impianti, pur con le limitazioni derivanti dalla nuova definizione di “progetto unico”.
  • Opere Edilizie Accessorie: Il correttivo affronta il tema dell’obbligo di acquisizione del titolo edilizio per le opere accessorie, chiarendo (o, secondo le critiche, complicando) quando è necessario e quando le opere sono ricomprese nella procedura autorizzativa principale (PAS o Autorizzazione Unica).

2. Norme per l’Accelerazione e le Aree Idonee

Il correttivo è fondamentale per definire i meccanismi di accelerazione previsti dalla Direttiva Europea.

  • Zone di Accelerazione (Aree Go-To): Vengono introdotte o precisate le disposizioni relative all’individuazione e alla disciplina delle Aree Idonee (o Zone di Accelerazione). Nelle aree idonee, le procedure autorizzative devono essere accelerate, con termini ridotti e semplificazioni procedurali.
  • Procedura Unica e Conferenza di Servizi: Viene potenziata l’efficacia della Conferenza di Servizi e della Procedura Autorizzatoria Unica (PAUR) per i progetti più complessi, stabilendo l’obiettivo di favorire soluzioni conciliative e prevenire i ricorsi che ritardano la realizzazione.
  • Piattaforma SUER: Viene potenziato lo Sportello Unico delle Energie Rinnovabili (SUER), la piattaforma digitale che dovrebbe centralizzare e snellire l’intero iter autorizzativo.
Area di Intervento Dettaglio sul Correttivo (Atto n. 332) Beneficio Chiave
Identificazione Aree Idonee (Zone Go-To) Le Regioni e Province Autonome devono definire i territori più adatti (Aree Idonee) per le FER, seguendo criteri nazionali che bilanciano risorse, rete e vincoli. Priorità d’azione e localizzazione efficiente degli impianti.
Semplificazione VIA Previsione di procedure accelerate o esclusione dalla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per specifiche tipologie di impianti nelle Aree Idonee. Eliminazione di un bottleneck procedurale maggiore.
Estensione della PAS Ampliamento dell’ambito di applicazione della Procedura Abilitativa Semplificata (PAS) a progetti di potenza maggiore, purché situati nelle Aree Idonee. Accesso rapido per più progetti, evitando l’Autorizzazione Unica (AU).
Tempi Autorizzativi Fissazione di termini perentori e ridotti per il rilascio delle autorizzazioni, pareri e nulla osta, specialmente in Conferenza di Servizi. Certezza dei tempi per gli investitori.
Digitalizzazione Potenziamento e uso obbligatorio dello Sportello Unico delle Energie Rinnovabili (SUER) come piattaforma centralizzata. Trasparenza e tracciabilità per snellire la burocrazia.

3. Disposizioni integrative e transitorie

  • Disciplina Transitoria: Lo schema di decreto disciplina la fase di passaggio tra il vecchio e il nuovo quadro normativo (TU FER) e introduce norme per la qualificazione degli impianti già in esercizio o in corso di realizzazione, per evitare vuoti normativi.
  • Decreto Misure di Accompagnamento: Il correttivo chiarisce alcuni rimandi a successivi decreti attuativi (come quelli relativi agli incentivi) e le modalità con cui le Regioni devono procedere all’individuazione delle aree idonee.

Contenuto Principale Scopo della Modifica Rilevanza
Definizione di Progetto Unico Aggregare progetti contigui o dello stesso proponente. Alto: Impatto diretto sulle soglie autorizzative (PAS vs. PAUR/VIA).
Ambito della PAS Estendere o precisare i limiti di potenza per l’uso della Procedura Semplificata. Medio/Alto: Determina la rapidità dell’iter.
Opere Edilizie/Accessorie Chiarire gli obblighi di titoli edilizi per evitare rallentamenti. Alto: Fonte di contenziosi e burocrazia per il fotovoltaico.
Zone di Accelerazione Attuare il regime di semplificazione massima nelle aree idonee. Alto: Cruciale per raggiungere gli obiettivi RED III.
Disciplina Transitoria Evitare blocchi e incertezze per i progetti in corso di sviluppo. Alto: Garanzia di certezza per gli investitori.

DDL CONCORRENZA

La Commissione Industria e Agricoltura del Senato ha proseguito il 28 ottobre l’esame del ddl recante legge annuale per il mercato e la concorrenza per il 2025 (AS.1578 Governo).  

Il Senato con 97 sì, 60 no e due astenuti ha votato la fiducia sul maxi emendamento presentato dal governo. Il provvedimento è giunto in Aula senza che la commissione Industria abbia potuto apportare modifiche rispetto alla versione approvata in consiglio dei ministri perché l’incastro tra la sessione di bilancio e le scadenze imposte dal Pnrr (approvazione definitiva entro l’anno) ha portato l’esecutivo a richiedere la fiducia sul testo originario, decisione contestata dalle opposizioni. E il prossimo passaggio alla Camera non dovrebbe discostarsi da questa linea.

Il risultato è una mini-legge di soli nove articoli, senza vere riforme ma con piccoli ritocchi di settore, dai servizi pubblici locali alle colonnine di ricarica per le auto elettriche.

Il Ddl si sofferma innanzitutto sui servizi pubblici locali. In caso di andamento insoddisfacente della gestione, i Comuni con oltre 5mila abitanti dovranno adottare un atto di indirizzo con cui imporre al gestore azioni correttive, con la possibilità anche della revoca. Scatteranno inoltre sanzioni – da 5mila a 500mila euro – per l’omessa pubblicazione della ricognizione sull’andamento.

Novità sulle colonnine per la ricarica elettrica delle auto. Nella realizzazione e gestione di queste infrastrutture, a fronte di richieste di autorizzazione con caratteristiche comparabili, i Comuni dovranno dare priorità ai soggetti che hanno meno del 40% del totale dell’installato o di quanto autorizzato nel territorio comunale. 


LEGGE DI BILANCIO

Inizieranno lunedì 3 novembre le audizioni sulla Manovra in commissione Bilancio al Senato. Lo ha stabilito  l’Ufficio di presidenza della 5a di Palazzo Madama.

Le audizioni si svolgeranno da lunedì a giovedì, quando alle 14.30 è atteso il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.

Si spazia dai sindacati (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confsal, Cisal) alle associazioni datoriali come Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Casartigiani, Cna, Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative italiane.

In lista per essere auditi, inoltre, anche il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Cndcec), Confprofessioni, Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, Confapi, Confimi, Conflavoro Pmi e Federdistribuzione. E, ancora: Ance, Confedilizia, Abi, Ania, Anci, Upi, Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Infine, sono attesi i rappresentanti di Istat, Cnel, Corte dei conti, Banca d’Italia e l’Ufficio parlamentare di bilancio.

A chiudere il ciclo di audizioni, come già emerso, sarà il ministro dell’Economia. (Public Policy) GPA

Per approfondire, ascolta la puntata del podcast Primo Firmatario


DDL DELEGA NUCLEARE

“Il disegno di legge delega sul nuovo nucleare sostenibile è stato assegnato alla Camera: comincia dunque l’iter parlamentare di un testo che vuole disegnare l’intero ciclo di vita di una fonte pulita, sostenibile, necessaria al Paese. Mi auguro che il confronto parlamentare sia, pur nelle differenti vedute, sempre costruttivo e non ideologico, pronto a cogliere la portata di questa sfida”.

Così il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, dopo che nel corso della seduta della Camera di lunedì 20 ottobre è stata annunciata la presentazione alla presidenza, avvenuta il 17 ottobre, della “Delega al Governo in materia di energia nucleare sostenibile”, cui è stato attribuito il numero 2669. (Public Policy)


DDL SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA

Con 117 voti favorevoli e 63 contrari, l’Aula della Camera ha approvato il 29 ottobre, definitivamente, il ddl recante misure per la semplificazione normativa e il miglioramento della qualità della normazione e deleghe al Governo per la semplificazione, il riordino e il riassetto in determinate materie (AC. 2393  Governo, approvato dal Senato) (collegato alla manovra di finanza pubblica).   

Il Ddl in oggetto (A.C. 2393 – già A.S. 1192, approvato definitivamente dalla Camera il 29 ottobre 2025 ed è collegato alla manovra di finanza pubblica) è una legge quadro che ha l’obiettivo di avviare un processo organico di riforma, semplificazione e miglioramento della qualità normativa attraverso l’uso sistematico di deleghe legislative.

Il provvedimento si articola in tre capi principali.

🏛️ Scheda di sintesi: Ddl Semplificazione Normativa (A.C. 2393)

1. Capo I: La Legge Annuale di Semplificazione Normativa

Questo capo stabilisce un nuovo approccio strutturale alla semplificazione normativa.

  • Istituzione della “Legge Annuale”: Viene introdotto l’obbligo per il Governo di presentare alle Camere, entro il 30 giugno di ogni anno, un disegno di legge intitolato: “Legge annuale di semplificazione normativa”.
  • Contenuto: Questa legge annuale dovrà contenere deleghe legislative al Governo per la semplificazione, il riordino e il riassetto della normativa vigente in determinate materie.
  • Principi e Criteri Direttivi Generali: Vengono stabiliti i principi generali cui il Governo deve attenersi nell’esercizio delle deleghe, tra cui:
    • Riordino per Settori Omogenei: Creazione o aggiornamento di Codici di settore o Testi Unici, garantendo chiarezza, completezza e semplicità della disciplina.
    • Revisione degli Atti Normativi Secondari: Aggiornamento delle fonti normative di rango secondario (decreti ministeriali, regolamenti, ecc.).
    • Efficacia Amministrativa e Certezza del Diritto: Riduzione degli oneri e degli adempimenti non necessari per favorire la libertà di impresa e la concorrenza.
  • Procedura: La legge prevede un meccanismo per la raccolta annuale delle proposte di semplificazione dai Ministeri e dalle consultazioni pubbliche.

2. Capo II: Misure per il miglioramento della qualità della normazione

Questo capo si concentra sugli strumenti per assicurare la chiarezza e la coerenza del sistema normativo.

  • Rafforzamento della Valutazione (AIR/VIR): Si interviene sulla disciplina dell’Analisi dell’Impatto della Regolamentazione (AIR) e della Verifica dell’Impatto della Regolamentazione (VIR), per migliorare la qualità tecnica dei testi normativi prima e dopo l’entrata in vigore.
  • Codificazione e Testi Unici: Vengono introdotte disposizioni volte a favorire la redazione di Codici e Testi Unici per semplificare la consultazione e l’applicazione delle norme.
  • Digitalizzazione della Normazione: Delega al Governo per la digitalizzazione dell’attività di produzione normativa, puntando sull’adozione di standard e sistemi informatici che facilitino l’accesso e l’uso delle leggi.

3. Capo III: Deleghe al Governo per la semplificazione di materie specifiche

Questo capo costituisce il primo pacchetto di deleghe immediate che il Governo è autorizzato a esercitare in diversi settori:

Settore della Delega Obiettivo del Riordino/Semplificazione
Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) Semplificazione, aggiornamento e riassetto del CAD.
Affari Esteri e Cooperazione Internazionale Semplificazione e riordino del quadro normativo.
Liste Elettorali Revisione organica della disciplina dell’elettorato attivo e passivo.
Istruzione Semplificazione, riordino e riassetto delle disposizioni legislative.
Disabilità Semplificazione e riassetto della normativa, inclusi gli istituti dell’interdizione, inabilitazione e amministrazione di sostegno.
Protezione Civile Riassetto organico della normativa.
Sicurezza sul Lavoro Coordinamento della normativa sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in settori specifici (portuale, marittimo, navi da pesca e ferroviario) con il D.Lgs. 81/2008.
Osservatori su Famiglia, Natalità, ecc. Semplificazione e riordino degli Osservatori istituiti presso la Presidenza del Consiglio in materia di politiche per la famiglia, contrasto alla pornografia e alla violenza di genere.

Questo Ddl è concepito per superare l’approccio spot alla semplificazione, introducendo un meccanismo annuale strutturale volto a riordinare e riassettare l’intero corpus normativo italiano.


DAL GOVERNO

 Il Consiglio dei ministri si è martedì 28 ottobre 2025, alle ore 15.38 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giorgia Meloni. Segretario, il Sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano. Ecco i provvedimenti adottati, nella nota di Palazzo Chigi: SICUREZZA SUL LAVORO. Misure urgenti per la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro e in materia di protezione civile (decreto-legge). Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone e del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro e in materia di protezione civile. L’intervento mira a un rafforzamento della cultura della sicurezza, all’incremento della prevenzione e alla riduzione degli infortuni in ogni ambito lavorativo. Incentivi per le imprese virtuose e potenziamento della vigilanza Le norme incentivano le misure di riduzione degli infortuni sul lavoro e premiano i datori di lavoro virtuosi, potenziando al contempo le attività di vigilanza e l’apparato sanzionatorio. Tra l’altro, si prevede: -revisione delle aliquote INAIL e contributi agricoli. A partire dal 1° gennaio 2026, si autorizza l’INAIL alla revisione delle aliquote per l’oscillazione in bonus per andamento infortunistico e dei contributi in agricoltura, con l’obiettivo di premiare le imprese che dimostrano un andamento positivo in materia di sicurezza. Sono inoltre introdotte specifiche cause di esclusione dal bonus; – per aderire alla Rete del lavoro agricolo di qualità, le imprese dovranno dimostrare l’assenza di condanne penali o sanzioni amministrative in materia di salute e sicurezza sul lavoro negli ultimi tre anni. A queste imprese virtuose verrà riservata una quota delle risorse programmate dell’INAIL; -subappalto e strumenti digitali. Il decreto orienta l’attività di vigilanza dell’INAIL in modo mirato nei confronti dei datori di lavoro che ricorrono allo strumento del subappalto (pubblico e privato). Contestualmente, vengono introdotte disposizioni specifiche per il badge di cantiere e la patente a crediti, prevedendo la precompilazione della tessera digitale con i dati identificativi dei lavoratori assunti tramite la piattaforma SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa). Inoltre, si individueranno gli ulteriori ambiti di attività a rischio più elevato (oltre al settore edile); -potenziamento dell’apparato ispettivo e promozionale. Il testo prevede il potenziamento dell’organico dell’INAIL e del Comando Carabinieri per la tutela del lavoro. Formazione, indennizzi e tutela specifica. Il decreto interviene in modo incisivo anche sulla formazione e sulla tutela specifica, prevedendo, tra l’altro: – rafforzamento della formazione per RLS. L’obbligo di aggiornamento periodico dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) viene esteso anche alle imprese con meno di 15 dipendenti, garantendo una formazione costante in tutti gli ambiti lavorativi. Inoltre, si innalza il livello qualitativo degli enti accreditati che erogano la formazione in materia, demandando a un accordo Stato-Regioni l’individuazione di criteri e requisiti di accreditamento; – sicurezza studenti (scuola-lavoro). Si rafforza la tutela assicurativa INAIL per gli studenti impegnati nei percorsi di formazione scuola-lavoro, estendendo la copertura anche agli infortuni occorsi nel tragitto casa-lavoro e viceversa. Si introduce a carico dell’INAIL una borsa di studio per alunni e studenti superstiti di persone decedute per infortuni sul lavoro o malattie professionali; –near miss e prevenzione. Viene promossa l’adozione di linee guida per l’identificazione, il tracciamento e l’analisi dei mancati infortuni (c.d. near miss) da parte delle imprese con più di quindici dipendenti. Strumenti di incentivazione economica e premiale saranno individuati per le imprese che adottano modelli organizzativi avanzati di gestione della sicurezza e di tracciamento dei mancati infortuni; -visite mediche aggiuntive. In relazione alle attività ad alto rischio di infortuni, si introduce una nuova tipologia di visita medica nei confronti del lavoratore qualora vi sia il ragionevole motivo di ritenere che si trovi sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o alcoliche; -destinazione sanzioni. Le risorse introitate dalle ASL a seguito dei provvedimenti sanzionatori saranno utilizzate in via esclusiva per attività di sorveglianza epidemiologica dei rischi, al rafforzamento dei servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (SPRESAL) e ad attività di formazione e aggiornamento professionale. (Agenzia Dire)


LE ALTRE NOTIZIE

Dopo la bocciatura del Quadro Finanziario Pluriennale 2028–2034 da parte del Comitato europeo delle Regioni lo scorso 15 ottobre (giornata in cui la Cohesion Alliance ha manifestato davanti al Parlamento europeo, vedi foto), sulla stessa linea si è mossa la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, riunitasi giovedì 23 ottobre, con una posizione unitaria e netta contro ogni ipotesi di centralizzazione dei fondi di coesione.

Le Regioni propongono di intensificare il raccordo con il Governo, avviando un coordinamento stabile tecnico e politico per presidiare le prossime fasi negoziali in Ue e sostenere, in sede di Consiglio europeo, un approccio place-based alla politica di coesione anche nel prossimo ciclo. L’obiettivo è tutelare la programmazione regionale come leva di crescita dei territori, evitando una nazionalizzazione che rischierebbe di indebolire democrazia, efficacia degli interventie visibilità della politica di coesione.

La richiesta è chiara: mantenere il futuro bilancio ancorato ai principi di coesione, sussidiarietà e governance multilivello, salvaguardando il ruolo delle Regioni nella gestione dei fondi strutturali, agricoli e per lo sviluppo rurale.

Rassegna parlamentare a cura di MF