Il decreto di proroga del collegio Arera è legge

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DL PROROGA COLLEGIO ARERA

L’Aula del Senato ha approvato l’11 novembre definitivamente il ddl di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 3 ottobre 2025, n. 145, recante misure urgenti per assicurare la continuità delle funzioni dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA) (AS.1708, approvato dalla Camera) (scade il 2 dicembre). 

“Questo decreto può apparire come un provvedimento puramente tecnico ma, in realtà, tocca il cuore del funzionamento del nostro sistema energetico e della tutela dei cittadini”. Così in Aula, durante la dichiarazione di voto sul dl Arera, la senatrice di Fratelli d’Italia Marta Farolfi. La quale ha proseguito: “L’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente è una delle istituzioni indipendenti più importanti del nostro ordinamento. Arera garantisce che i servizi pubblici essenziali – energia elettrica, gas, ciclo idrico, rifiuti – siano erogati con efficienza, trasparenza e rispetto dei diritti degli utenti. Interrompere o indebolire il suo funzionamento proprio ora – ha osservato la parlamentare di FdI – significherebbe rallentare la transizione energetica, creare incertezza sugli incentivi alle rinnovabili, compromettere la protezione dei consumatori più fragili. Questo provvedimento serve quindi a mantenere in moto l’ingranaggio di un sistema vitale. Per questo – ha concluso la Farofli – votare a favore di questo decreto significa votare per la stabilità, per la trasparenza, per la tutela dei cittadini e garantire che la regolazione dell’energia, delle reti e dell’ambiente — settori strategici per il futuro del Paese — non conosca interruzioni”. …  

“Arera è troppo importante per far decadere gli attuali vertici. Arera è una agenzia delicata, fondamentale: significa energia, rifiuti, bollette. Per senso di responsabilità non voteremo contro questa proroga di pochi mesi. Ma è un senso di responsabilità che il governo non merita. Che la dirigenza fosse in scadenza si sa da mesi, ma la maggioranza litiga sulle poltrone. Per il centrodestra, Arera è uno sgabellino, una poltroncina”. Lo ha detto la senatrice di Italia Viva Silvia Fregolent, vicepresidente della commissione industria del Senato, annunciando il voto di astensione al decreto Arera. (Agenzia Dire).

Per approfondire leggi l’articolo pubblicato su E-Gazette


D.LGS CORRETTIVO TU FER

Il servizio Bilancio del Senato ha pubblicato  la nota di lettura dello schema di decreto.

Intanto, le Commissioni Ambiente e Attività Produttive della Camera hanno espresso il parere di propria competenza.

Le Commissioni hanno espresso PARERE FAVOREVOLE, ma lo hanno subordinato all’accettazione di condizioni e accompagnato da osservazioni.


1. Presupposti e considerazioni principali

Le Commissioni hanno considerato necessario che la disciplina risponda a criteri di effettiva semplificazione, univocità interpretativa, garanzia della durata dei procedimenti e corretta valutazione degli interessi contrapposti, al fine di raggiungere in modo equilibrato gli obiettivi del PNIEC e del Piano REPowerEU.

Tra le considerazioni principali, spiccano:

  • Coinvolgimento locale: La necessità di assicurare un adeguato coinvolgimento di regioni e comunità locali nell’individuazione delle aree di insediamento per gli impianti a fonti rinnovabili ad alto impatto paesaggistico e idrogeologico.

  • Tutela agricola: L’opportunità di rafforzare la tutela delle aree agricole in attualità di coltivazione, escludendo esplicitamente l’installazione di nuovi impianti fotovoltaici a terra nelle aree più fertili e produttive, indirizzando le installazioni verso terreni marginali o incolti.

  • Impatti cumulativi: La necessità di chiarire la definizione e la valutazione degli impatti cumulativi di più impianti vicini per evitare la parcellizzazione e la sovrapposizione di progetti.

  • Incertezza definizioni: Sono state rilevate incertezze interpretative nella nuova definizione di “avvio della realizzazione degli interventi” (collegata all’obbligazione giuridicamente vincolante che rende un investimento irreversibile) e nella locuzione “atti negoziali con efficacia obbligatoria”.


2. Condizioni (modifiche essenziali richieste)

Il parere favorevole è subordinato a diverse condizioni, le più rilevanti delle quali sono:

  1. Definizione di Avvio: Sopprimere la modifica definitoria prevista per l’avvio della realizzazione degli interventi, mantenendo la vigente definizione del Testo Unico, poiché la nuova formulazione introdurrebbe incertezza e contenzioso.

  2. Atti negoziali: Sostituire la locuzione “ivi compresi gli atti negoziali con efficacia obbligatoria” con la seguente: “anche derivante da contratti preliminari” (relativa all’articolo 7)1.

  3. Misure compensative: Mantenere la corresponsione delle misure compensative per tutto il ciclo di vita dell’impianto, lasciando inalterate le percentuali vigenti (riferito agli articoli 7 e 8).

  4. Impianti Idroelettrici: Consentire un aumento della volumetria e dell’area occupata dagli impianti idroelettrici (o di accumulo idroelettrico) esistenti e dalle opere connesse non superiore al 15%.


3. Osservazioni (suggerimenti)

Le Commissioni hanno anche espresso osservazioni, invitando il Governo a valutare l’opportunità di ulteriori modifiche:

  • Interesse Pubblico Prevalente: In linea con la Direttiva RED III, valutare che gli interventi nelle aree idonee e nelle zone di accelerazione siano sempre considerati di interesse pubblico prevalente.

  • Compensazioni Territoriali:

    • Valutare di aumentare la quota minima spettante al comune ad almeno l’1 per cento dei proventi o dell’energia prodotta (invece che della produzione attesa).

    • Individuare finalizzazioni specifiche per le compensazioni (es. sviluppo locale, manutenzione del territorio, servizi sociali).

    • Prevedere una disciplina specifica per le compensazioni dovute dagli impianti di produzione di biometano.

Opere di Connessione: Valutare di includere nelle nuove definizioni di «opere connesse» e «infrastrutture indispensabili» anche le opere di ripotenziamento della rete di trasmissione nazionale.


DDL LEGGE DI BILANCIO

Maggioranza e opposizioni lavorano per completare gli emendamenti alla manovra da presentare venerdì 14 novembre in Commissione Bilancio in Senato; entro martedì 18 novembre dovranno indicare le 414 proposte di modifica segnalate, due giorni dopo è in calendario un nuovo vertice tra i leader della coalizione per fare il punto della situazione. L’impianto base del testo, incentrato sulla riduzione della seconda aliquota Irpef per il ceto medio finanziato anche con un prelievo aggiuntivo agli Istituti di credito, non verrà stravolto. Le risorse sono limitate e i correttivi si annunciano altrettanto ridotti. Il Mef ha chiarito che verranno prese in considerazione solo le ipotesi di modifica che non comportino variazione dei saldi di finanza

Il focus principale verterà su casafamigliafisco e imprese. Partiti e tecnici studiano le possibili fonti di finanziamento per le modifiche della legge di bilancio; alcune risorse, viene riferito, sarebbero state individuate. Nelle ultime giornate si sono fatte largo due ipotesi: una tassazione agevolata (al 12,5%, attualmente è al 26%) per chi scelga di rivalutare l’oro da investimento in proprio possesso, per favorire l’emersione dal sommerso; la misura secondo alcune stime potrebbe fruttare fino a 2 miliardi di euro. L’esecutivo, su input di FdI, sta studiando la fattibilità della norma sulla tassazione aggiuntiva per i pacchi sotto i 150 euro provenienti da Extra Ue, come tentativo di regolamentare il fast fashion, soprattutto quello proveniente dai produttori cinesi. Una delle proposte di revisione più attesa tra i partiti della maggioranza riguarderà la riduzione della cedolare secca sugli affittia vocazione turistica

Se la intesterà FI, mentre FdI fa filtrare di restare più tiepida su questa ipotesi di modifica; un compromesso potrebbe essere la revisione dell’aliquota al 23%. Attesa anche la variazione della norma sulla tassazione dei dividendi delle holding, per evitare un doppio prelievo con conseguente fuga dei capitali all’estero: un compromesso potrebbe essere quello di mantenere l’aliquota invariata per coloro che investono almeno 1 milione di euro l’anno. La Lega spinge per ampliare la platea della rottamazione, 54 rate bimestrali lungo 9 anni con cartelle da minimo 100 euro, anche a coloro che hanno accertamenti fiscali in corso. Nei vertici di maggioranza e Governo, nei giorni scorsi, sarebbe stato fatto presente che la misura sarebbe giudicata onerosa per le risorse disponibili. Il partito di via Bellerio proporrà anche dei testi in materia di sicurezza urbana

Tra le proposte di FI ce ne sarebbero alcune sull’Irap per le imprese industriali e sul cumulo delle compensazioni fiscali. Tra le proposte emendative dovrebbe figurarne una per sostenere la detassazione dei prodotti per gli animali domestici a vantaggio dei redditi bassi. FdI ha messo al centro dei suoi emendamenti casa, famiglia e fisco. Si starebbe lavorando su dei testi in materia di cumulo delle detrazioni. Probabile anche il rifinanziamento del fondo compreso nella legge sulla partecipazione dei lavoratori alle imprese. Nei giorni scorsi il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha auspicato emendamenti per rendere pluriennali le norme sugli iperammortamenti, una proposta su cui gli industriali hanno espresso apprezzamento. Il responsabile del Mef oggi vedrà Confindustria anche su questo tema. 

Le opposizioni intanto ribadiscono il giudizio negativo sulla legge di bilancio. La segretaria Pd Elly Schlein incalza: “Meloni ha detto che questa è la prima manovra che non taglia gli Enti locali. Ma dimentica i tagli già fatti. Secondo i tagli dell’anno scorso quest’anno i comuni perdono trecento milioni tra spesa corrente e investimenti. Non potranno pagare la pulizia comunale, i trasporti pubblici locali”. L’ex premier e leader di Italia Viva Matteo Renzi osserva che davanti alla manovra meno ambiziosa e più mediocre degli ultimi 30 anni il centrosinistra ha un calcio di rigore davanti e lo  sta battendo nella direzione opposta, “trasformando un rigore in autogol”. Una sponda della maggioranza potrebbe arrivare anche per gli emendamenti di Azione, secondo quanto riferiscono fonti parlamentari del centrodestra.  (Nomos)

relatori del ddl sono Guido Liris (FdI), Dario Damiani (FI), Claudio Borghi (Lega) e Mario Borghese (Maie-Nm).

L’obiettivo finale è incassare il via libera definitivo in aula nella settimana del 15 dicembre.

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DL ENERGIA

 Per quel che riguarda il dl Energia “la parte tecnica dovrebbe essere a posto, mi riservo di vederlo tra stasera e domani” (11 novembre ndr)  Gilberto Pichetto, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, lo dice a margine della conferenza stampa organizzata alla sede della Stampa estera a Roma per illustrare la posizione dell’Italia alla COP30 di Belem, in Brasile, che si apre oggi. “Il dl Energia con la parte dl reti, CCS, data center, gas release e aree idonee dovrebbe essere a posto”, spiega Pichetto, sulla parte reti “siamo a posto”, sui prezzi “è un ragionamento che stiamo facendo, ma non abbiamo ancora neanche un minimo di formulazione”, gas e elettricità “stiamo lavorando su tutto”. Con i colleghi all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Francesco Lollobrigida e della Cultura Alessandro Giuli, chiedono i giornalisti, rispetto al tema delle aree idonee avete risolto? “Sì, credo che gli uffici abbiano trovato le formulazioni più corrette”, risponde il titolare del MASE, “basta rispettare il dl Agricoltura, totalmente, non è stato messo in discussione”, e se la Consulta dovesse bocciarlo “vedremo”. Il TAR ha infatti ritenuto non manifestatamente infondate le questioni di costituzionalità relative al dl Agricoltura sospendendo il giudizio e trasmettendo gli atti alla Corte Costituzionale per svolgere il controllo incidentale. (Agenzia Dire).

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Qui la bozza di decreto aggiornata al 12 novembre


DDL CONCORRENZA

L’ipotesi di modificare alla Camera il ddl Concorrenza – sta lasciando il passo all’intenzione di non toccare il provvedimento approvato dal Senato con il voto di fiducia e senza novità rispetto al testo varato a giugno dal Cdm.

Ai primi di novembre ci sarebbe dovuto essere un incontro di maggioranza (poi annullato) proprio per fare il punto sull’iter del provvedimento a Montecitorio. Per adesso, riferiscono fonti parlamentari di maggioranza, l’intenzione sarebbe quella di blindare il testo, anche in vista dell’arrivo della legge di Bilancio dopo il passaggio a Palazzo Madama.

Secondo quanto si apprende, infatti, in conferenza dei capigruppo è stata avanzata la “richiesta di deliberazione di urgenza sul ddl” che sarà “al primo punto dell’ ordine del giorno” di martedì 11 novembre. Se approvata, l’esame del provvedimento – già licenziato dal Senato con fiducia – avverrà da martedì 9 dicembre. La richiesta di urgenza si giustificherebbe – si apprende – nel fatto che il contenuto del ddl rappresenta una milestone del Pnrr.

Bisognerà quindi cercare un veicolo normativo alternativo per i temi su cui c’era l’intenzione di intervenire: è il caso del correttivo sull’accreditamento sanitario e dell’intervento annunciato dal ministro Adolfo Urso contro l’ultra fast fashion.

Il disegno di legge è stato intanto incardinato martedì 4 novembre in commissione Attività produttive. Il relatore è il deputato di Fratelli d’Italia Silvio Giovine. (Public Policy).

RIFIUTI. CONCORRENZA, SICILIA (UNIRIMA): SERVIZI PUBBLICI LOCALI PIÙ EFFICIENTI E CONCORRENZIALI

PER RAFFORZARE L’ECONOMIA CIRCOLARE (DIRE) Roma, 11 nov. – “Unirima accoglie con favore il Disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza 2025, già approvato dal Senato, che rafforza gli strumenti di controllo e le misure correttive nei servizi pubblici locali di rilevanza economica. L’introduzione di sanzioni specifiche per gli enti gestori inadempienti e la possibilità di risoluzione del contratto in caso di inefficienza rappresentano passi significativi verso una maggiore trasparenza e qualità del servizio”. È quanto dichiara Francesco Sicilia, Direttore Generale dell’Unione Nazionale Imprese Raccolta, Recupero, Riciclo e Commercio dei Maceri e altri Materiali (UNIRIMA), intervenendo in audizione presso la X Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati sul DDL Concorrenza 2025. “Il provvedimento varato dal Governo- prosegue Sicilia- recepisce le indicazioni dell’Autorità Antitrust sui servizi pubblici locali, che devono operare in modo trasparente e orientato ai risultati” “È inoltre fondamentale- aggiunge Sicilia- rimuovere le barriere non tecnologiche che ancora rallentano gli investimenti per l’ammodernamento degli impianti di recupero di materia dai rifiuti. Servono regole chiare e uniformii e procedure semplificate per favorire la crescita di un settore che rappresenta un’eccellenza nazionale.” “L’Italia- conclude Sicilia- è leader in Europa per il riciclo di carta e cartone, con un valore di filiera che supera i 4 miliardi di euro l’anno. Per consolidare questo primato è necessario garantire una concorrenza reale e sostanziale”.


LEGGE DI DELEGAZIONE EUROPEA 2025

La Commissione Politiche dell’UE ha proseguito il 13 novembre l’esame del disegno di legge recante delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2025 (AC. 2574 Governo).  Nel corso della seduta sono stati presentati gli emendamenti dei relatori e del Governo.

 

Rassegna parlamentare a cura di MF