Idrico 4.0: Italia accelera gli investimenti per reti più efficienti e digitali

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Il settore idrico italiano si appresta a vivere una fase di intensa trasformazione, nota come “Idrico 4.0”, in cui la digitalizzazione e l’ammodernamento degli asset diventano cruciali per la resilienza del servizio. È quanto emerge da un’analisi dettagliata dei Programmi degli Interventi (PdI) di 54 gestori idrici, che coprono il 63% della popolazione nazionale, realizzata dal Laboratorio REF Ricerche.

Lo studio, condotto sui Piani approvati dagli Enti di Governo d’Ambito (EGA) per il periodo regolatorio 2024-2029, sottolinea una “significativa accelerazione dello sforzo finanziario”, con investimenti che superano i 90€/abitante/anno nella maggior parte degli anni previsti, toccando un picco di 106,16 €/ab nel 2025. Questo incremento riflette la piena applicazione degli obiettivi di Qualità Tecnica (RQTI) stabiliti da ARERA.

🎯 Priorità strategiche: M1 e l’ascesa di M2

L’analisi dei macro-indicatori RQTI rivela un chiaro spostamento delle priorità strategiche verso l’efficienza della rete acquedottistica.

  • M1 (Perdite Idriche) mantiene la leadership assoluta con 25,20 €/ab/anno pianificati per il sessennio 2024-2029, confermando la centralità della riduzione delle perdite.

  • M2 (Interruzioni del servizio) è l’indicatore che registra l’incremento relativo più elevato (+127% rispetto al triennio 2021-2023), balzando al secondo posto con 17,79 €/ab/anno. Ciò segnala che l’attenzione strategica dei gestori si è spostata in modo decisivo verso il miglioramento della continuità del servizio.

  • M6 (Qualità acqua depurata) consolida la sua rilevanza con 14,0 €/ab/anno previsti.

🗺️ Eterogeneità geografica: il Centro al top per interruzioni, il Sud per perdite

Le strategie di investimento variano in modo significativo a livello geografico, riflettendo le diverse esigenze infrastrutturali:

  • Centro: Registra l’intensità di investimento più elevata in assoluto 135,97€/ab, trainata da una concentrazione eccezionale di risorse sull’M2 (Interruzioni), pari a 47,83€/ab.

  • Sud e Isole: Indirizza lo sforzo maggiore su M1 (Perdite Idriche) con il valore più alto a livello nazionale (31,62 €/ab, un dato che riflette le priorità legate al recupero del gap infrastrutturale.

  • Nord Ovest e Nord Est: Entrambe le macroaree del Nord mostrano un’intensità di investimento pro capite inferiore rispetto alla media nazionale.

💡 L’iniezione di tecnologia raddoppia

L’analisi di dettaglio sugli Investimenti ad Alto Contenuto Tecnologico (come smart meters, telecontrollo e piattaforme informatiche) conferma l’obiettivo strutturale di digitalizzazione.

  • L’investimento tecnologico pro capite/anno raddoppia quasi nel passaggio dal consuntivo 2021-2023 (circa 4,7€/ab al pianificato 2024-2029 (circa 9,7€/ab.

  • Questo sforzo è concentrato nella prima metà del periodo regolatorio (con un picco di 13,5 €/ab nel 2025) e supporta in particolare gli obiettivi di M1 e l’incremento esponenziale di M2.

  • A livello geografico, il Sud e Isole si distingue per l’intensità tecnologica più elevata (media del 17,8% degli investimenti totali) e il massimo investimento pro capite (17,15 €/ab, usando la tecnologia come leva fondamentale per il recupero del gap infrastrutturale.

    L’analisi conclude che il settore è in piena transizione verso l’Idrico 4.0, utilizzando la digitalizzazione come strumento imprescindibile per elevare la qualità tecnica e la resilienza del servizio.

Per leggere il position paper completo clicca qui