AUTONOMIA AGGIUNTIVA – Le competenze richieste
Sono già state definite 12 competenze che l’Emilia-Romagna chiede per sé e che rientrano fra le materie previste dagli articoli 116 (comma terzo) e 117 (commi secondo e terzo) della Costituzione. Si tratta in particolare di:
- rapporti internazionali e con l’Unione Europea delle Regioni;
- tutela e sicurezza del lavoro;
- istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche;
- commercio con l’estero;
- ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi;
- governo del territorio;
- protezione civile;
- coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario;
- tutela della salute;
- norme generali sull’istruzione;
- tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali;
- organizzazione della giustizia di pace.
La Giunta è pronta ad aggiungere altre 4-5 competenze relative a professioni, cultura, sport e agricoltura.
Inizialmente erano state individuate le quattro aree strategiche alle quali ricondurre le competenze richieste, poi riprese nella risoluzione votata il 3 ottobre scorso dall’Assemblea legislativa che ha dato mandato al presidente Bonaccini di avviare la trattativa con l’esecutivo nazionale. Eccole: tutela e sicurezza del lavoro, istruzione tecnica e professionale; internazionalizzazione delle imprese, ricerca scientifica e tecnologica, sostegno all’innovazione; territorio e rigenerazione urbana, ambiente e infrastrutture; tutela della salute. A esse si aggiunge l’area complementare con le materie funzionali all’esercizio delle nuove competenze richieste: rapporti della Regione con l’Unione Europea coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; governance istituzionale.
Intanto, martedì 7 novembre, Bonaccini, l’assessore Emma Petitti (Bilancio e Riordino istituzionale) e gli assessori competenti per le materie oggetto della trattativa hanno aggiornato anche i componenti (tra cui anche Confservizi ER) il Patto per il Lavoro sugli sviluppi relativi al progetto di maggiore autonomia, a ridosso dell’insediamento del Tavolo col Governo. Con i soggetti del Patto – sindacati, imprese, categorie economiche, università, associazioni del Terzo settore, enti locali, Città Metropolitana di Bologna – è stata confermata la condivisione del percorso fatto e dei contenuti della proposta e ieri è stato ribadito il fatto che, parallelamente al negoziato che sta per partire con Palazzo Chigi, resta aperto il confronto, sia attraverso convocazioni del tavolo Giunta-Patto sia attraverso contatti con i singoli assessorati sulle materie di competenza.