Emiliambiente: il saluto del presidente Giuseppe Cerri

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Con l’assemblea dei soci di EmiliAmbiente dello scorso 15 maggio è scaduto ufficialmente il mandato del Consiglio di Amministrazione che ha guidato l’azienda dal giugno del 2016: chiediamo a Giuseppe Cerri – membro del consiglio insieme a Gian Lorenzo Bernini e Katia Copelli – un bilancio sull’ultimo triennio.

“Non sono certo stati anni facili. In particolare credo che il 2017, con le vicende legate all’appalto per la manutenzione dell’acquedotto, le loro ripercussioni sull’organizzazione e sugli obiettivi aziendali – senza contare i segni profondi che hanno lasciato su tutti coloro che ne sono stati coinvolti, anche dal punto di vista umano – sia stato l’anno più difficile in assoluto nella storia di questa società. Posso però dire, con un certo orgoglio, che siamo andati avanti: grazie soprattutto al grande impegno e alla disponibilità dimostrata da tutto il personale, nonché dal Consiglio che ho rappresentato, la regolare attività dell’azienda è sempre stata garantita. E con alti livelli di efficienza, come dimostrano i numeri”.

Qual è risultato di cui va più orgoglioso?

“Credo sia la difesa e la conferma del modello che avevamo in mente quando nel 2008 abbiamo dato vita a EmiliAmbiente; io ho partecipato a quel percorso come primo cittadino del Comune di Fidenza. Allora avevamo scelto di mantenere la gestione dell’acqua nelle mani del territorio stesso: i Comuni soci erano – e sono – gli unici soggetti a cui la SpA deve rispondere. Di più: abbiamo voluto una società fatta di persone e “vicina” alle persone, con uno sportello in ogni comune e un rapporto molto diretto con tutti i suoi interlocutori. Ecco, a distanza di 11 anni – senza dubbio grazie alle amministrazioni che si sono susseguite nel tempo – posso dire che le cose stanno ancora così”.

 Uno sguardo sul futuro: quali sfide attendono EmiliAmbiente?

“Sono diverse e consistenti: cito ad esempio l’attuazione del piano investimenti che la vedrà impegnata nei prossimi anni, davvero oneroso, e il rispetto degli standard di qualità introdotti dall’Autorità, che sono sempre più stringenti. Il tutto in un panorama normativo che è in costante evoluzione. Non bisogna spaventarsi, però, perché in questi anni questa società ha dimostrato grande solidità e capacità di adattamento: ha tutte le carte in regola per affrontarle”.

A proposito di evoluzione dell’assetto normativo del settore: nel 2025 scade il contratto di affidamento del servizio da parte di Atersir.

“Mi auguro che le Amministrazioni che guidano la società, cioè i Sindaci e i Consigli comunali, si pongano l’obiettivo politico di tutelare al massimo e mantenere attiva questa realtà. Proprio per le caratteristiche che dicevo prima – rilevanza della sua attività, vicinanza al territorio, efficienza – è una risorsa preziosa per i loro cittadini!”.

Se dovesse fare un augurio ai lavoratori dell’azienda e ai loro futuri amministratori, quale sarebbe?

“Continuare a fare bene; anzi fare ancora meglio di come è andata fino ad oggi. Restando vicini alle persone e mantenendo questa capacità di essere… qualcosa di più di un fornitore dell’acqua. Una comunità nella comunità