Servizio idrico: in Emilia Romagna, gestione industriale da preservare

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FORLI’ – Oltre duecento stakeholder si sono collegati, lo scorso 23 ottobre, alla presentazione del Bilancio Integrato 2019 di Romagna Acque-Società delle Fonti Spa, svolta in modalità da remoto (e non alla Fiera di Cesena, come originariamente previsto) a causa delle norme di sicurezza anti Covid.

Il dibattito, durato circa quattro ore, si è sviluppato inizialmente parlando di Romagna Acque – con la relazione introduttiva del presidente, Tonino Bernabè, e il contributo del professor Alberto Malfitano dell’Università di Bologna, che ha sintetizzato i temi del suo recente libro sugli ultimi 25 anni della storia della società – e poi si è allargato ad una serie nutrita di stakeholder di livello regionale e nazionale, che hanno spostato il focus ora sulla gestione della risorsa idropotabile, ora sugli usi plurimi, con un’attenzione particolare agli usi irrigui in agricoltura. Non a caso, a chiudere la mattinata è stato il ministro alle Politiche Agricole, on. Teresa Bellanova, che ha ricordato i principali interventi effettuati dal suo ministero anche in ambito regionale e ha sintetizzato le principali prospettive al riguardo.

Prima di lei, i diversi interventi hanno affrontato le tematiche della gestione della risorsa da vari punto di vista, ma con alcune tematiche comuni praticamente a tutti: la necessità di garantire anche in futuro il livello di autosufficienza idrica, anche a costo di ulteriori investimenti in termini di invasi; la necessità di un approccio integrato alle varie materie da parte di tutti i soggetti coinvolti, a vari livelli; una prospettiva “resiliente” che integri gli interventi necessari con un attenzione per l’ambiente peraltro ormai radicata, almeno in questa parte d’Italia. Molti degli intervenuti hanno anche citato il Recovery Fund, sottolineandone l’importanza e la necessità di utilizzarlo al meglio per poter recuperare risorse utili per i futuri interventi: i quali peraltro – come ha sottolineato più d’uno, compreso l’assessore Priolo nelle sue conclusioni – vanno inseriti in un contesto programmatico preciso e condiviso, che non si basi sulla risposta alle singole emergenze bensì su una visione strategica di prospettiva.

Tra gli interventi, quello del presidente di Confservizi ER Luigi Castagna, il quale ha ricordato come “i servizi idrici in Emilia – Romagna siano ben gestiti e ci sono dati oggettivi a testimoniarlo: l’acqua è sempre disponibile per cittadini e imprese ed è un’acqua di buona qualità. Inoltre, l’Emilia – Romagna non ha subito nessun tipo di sanzione in materia di acque reflue”.

Castagna si è poi soffermato su quanto realizzato dall’attuazione della legge Galli in poi, in tema di investimenti per depurazione, potabilizzazione e distribuzione.

In Emilia – Romagna l’acqua è gestita con un sistema industriale ormai maturo che va preservato. Gli obiettivi e le sfide future riguardano le opportunità offerte dalla digitalizzazione e il preservare la risorsa idrica, imparando ad usare bene l’acqua disponibile”.

Il dibattito è solo iniziato, ci saranno molte occasioni ulteriori per parlare di queste tematiche – ha commentato il presidente di Romagna Acque, Tonino Bernabé -: per ora siamo molto soddisfatti di avere dato il nostro contributo con questa iniziativa, a cui ne seguiranno certamente molte altre”.