In Emilia-Romagna è già nel vivo il percorso che dovrà concludersi con “la costruzione di una regione nuova, più moderna e sostenibile”, grazie all’utilizzo pieno ed efficace dei fondi europei del PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Già assegnati quasi 4 miliardi, 230 amministrazioni coinvolte
Un cammino che vede già ora coinvolte 230 amministrazioni ed enti e almeno un’opera o un’azione nell’85% dei Comuni da Piacenza a Rimini. E che a oggi vede assegnati all’Emilia-Romagna 3,83 miliardi di euro, di cui il 63% per interventi già identificati.
Protagoniste di questa prima fase del Piano sono le amministrazioni comunali, titolari del 59,4% dei progetti: in particolare, il 63% dei fondi sono destinati ai Comuni capoluogo, mentre delle restanti risorse il 15% è assegnato ai Comuni montani.
Dalla transizione ecologica a sanità e scuola: le singole ‘missioni’
Dal punto di vista degli ambiti di finanziamento, è la transizione ecologica la missione principale coperta dai contributi pubblici del PNRR in Emilia-Romagna: alla “rivoluzione verde” sono già stati assegnati 1,863 miliardi di euro, quasi la metà del totale. Al suo interno, finanziati interventi per energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile (939,69 mln), efficienza energetica e riqualificazione edifici (174,82 mln), tutela del territorio e della risorsa idrica (748,54 mln).
Alle infrastrutture per una mobilità sostenibile, ulteriore voce di missione identificata dal PNRR, vanno altri 272,40 milioni di euro: 67,40 mln per investimenti sulla rete ferroviaria e 205 mln per l’intermodalità e la logistica integrata.
A seguire, coesione e inclusione, con 607,05 milioni di euro, missione che tiene insieme infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore (587,24 mln) e interventi speciali per la coesione territoriale (19,81 mln).
Altrettanto importante il capitolo salute, con 533,35 milioni assegnati all’Emilia-Romagna: rete di prossimità, strutture e telemedicina (208,81 mln) e innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario (325,34 mln).
Alla missione istruzione e ricerca, 504,25 milioni di euro per il potenziamento dell’offerta dei servizi.
Alla voce turismo e cultura arrivano 53,25 milioni di euro.
A che punto siamo in Emilia-Romagna
Il punto della situazione sullo stato di attuazione del PNRR in Emilia-Romagna è stato fatto martedì 29 marzo nella seduta congiunta delle commissioni assembleari I – Bilancio, affari generali ed istituzionali – e II – Politiche economiche – a cui hanno partecipato la ministra per gli Affari regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini, in videocollegamento, e il presidente della Regione, Stefano Bonaccini.
A fare il punto della situazione sui fondi assegnati e i progetti, il sottosegretario Davide Baruffi, che coordina per la Presidenza della Giunta la programmazione dei fondi europei e i lavori della Cabina di regia istituzionale regionale per l’attuazione del PNRR, che comprende anche Anci, Upi, Città Metropolitana di Bologna e Uncem (comuni ed enti montani). La prossima settimana sarà la volta del tavolo del Patto per il Lavoro e per il Clima, individuato dalla Giunta come Cabina di regia col partenariato.
“Il PNRR è una occasione unica e irripetibile per progettare e realizzare l’Emilia-Romagna del futuro: più verde e sostenibile, più moderna e digitale, che investa ancora di più nelle persone, nel lavoro e nel welfare– afferma Bonaccini-. La ripresa deve vedere protagonisti i territori, da qui la richiesta che da subito abbiamo avanzato al Governo del pieno coinvolgimento di Regioni, Comuni e Province nell’attuazione del più grande piano di investimenti pubblici della storia dell’Italia repubblicana”.
“Già da prima– prosegue-, attraverso il Patto per il Lavoro e per il Clima siglato con tutte le parti sociali e le componenti della società regionale, come Regione avevamo condiviso le traiettorie per una crescita sostenibile e inclusiva: dal rafforzamento del sistema scolastico e della formazione, dai servizi per l’infanzia all’università, al potenziamento della sanità territoriale; e ancora investimenti green per la transizione ecologica e la lotta al cambiamento climatico, per l’innovazione e la trasformazione digitale. Con un’attenzione specifica alle donne e ai giovani, così come ai territori più periferici. Una cornice che abbiamo completato riunendo tutti gli strumenti di programmazione delle politiche europee in un unico Documento strategico regionale, che ci ha poi permesso di approvare, primi nel Paese, i programmi attuativi dei fondi europei 2021-27, per oltre 2 miliardi di euro, 800 milioni in più rispetto al settennato precedente”.
“Il nostro lavoro come Regione va oltre– sottolinea il sottosegretario Baruffi-: abbiamo avviato strumenti di monitoraggio costante che ci permettono di verificare in tempo reale lo stato di avanzamento del PNRR al fine di meglio programmare, in maniera integrata, l’impiego dei fondi strutturali a disposizione della Regione. Basta un esempio: con il PNRR vengono destinati agli asili nido dell’Emilia-Romagna 70 milioni di euro per gli interventi edilizi e come Regione ne investiremo quasi il doppio per abbattere le liste d’attesa e i costi delle rette a carico delle famiglie; senza questo tipo di coordinamento rischieremmo di avere asili bellissimi ma inaccessibili per troppe famiglie”.
Fondi PNRR e territori
I 3,83 miliardi di euro assegnati al momento all’Emilia-Romagna interessano tutti i territori. Ma spesso i confini provinciali vengono scavalcati, visto che un totale di 232,8 milioni di euro è destinato a progetti interprovinciali e su scala regionale.
A questi si aggiungono i fondi per quelli nelle province: 140,5 milioni di euro destinati finora a quella di Piacenza; 223,7 milioni a quella di Parma; 267,85 milioni a quella di Reggio Emilia; 386,74 milioni a quella di Modena; 1,41 miliardi all’area metropolitana di Bologna; 390,7 milioni alla provincia di Ferrara; 389,1 milioni a quella di Ravenna; 182,8 milioni a quella di Forlì-Cesena; 202,7 milioni a quella di Rimini.
(comunicato Regione Emilia – Romagna)