Legge di Bilancio 2023, le misure su ambiente e rifiuti

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Dal credito d’imposta per il riciclo ai nuovi fondi per il risanamento dei sistemi fognari in procedura d’infrazione europea. Nel quadro di una legge di bilancio dominata per tre quinti dal tema della sicurezza energetica, che cuba complessivamente 21 dei 35 miliardi di euro mobilitati, c’è spazio anche per pochi ma significativi interventi in materia di rifiuti ed economia circolare. Con il via libera definitivo del Senato alla manovra – approvata lo scorso 29 dicembre con 107 sì, 69 no e un’astensione – arriva l’ok al rifinanziamento del credito d’imposta istituito con la legge 145 del 30 dicembre 2018 per l’acquisto di prodotti realizzati con materiali provenienti dal riciclo delle raccolte differenziate della plastica, carta, alluminio e vetro o di imballaggi biodegradabili e compostabili. Ben 566 le istanze inoltrate dalle imprese in risposta all’avviso lanciato lo scorso 21 febbraio dal Ministero dell’Ambiente, “con una domanda pari a circa 4 volte le risorse disponibili” che ha reso necessario lo stanziamento di “ulteriori euro 10 milioni per l’anno 2023” a copertura delle richieste. La misura è rinnovata per ciascuno degli anni 2023 e 2024, con “un credito d’imposta nella misura del 36 per cento delle spese sostenute e documentate” e “fino a un importo massimo annuale di euro 20.000 per ciascun beneficiario, nel limite massimo complessivo di 5 milioni di euro annui per gli anni 2024 e 2025”. Secondo stime del governo, il rifinanziamento del credito d’imposta dovrebbe stimolare il mercato dei prodotti riciclati traducendosi nell’acquisto di beni per circa 33 milioni di euro.

Sempre in tema di rifinanziamento, la legge di bilancio rinnova il cosiddetto ‘Programma Sperimentale Mangiaplastica’ con una dotazione di “ulteriori euro 6 milioni per l’anno 2023 ed euro 8 milioni per l’anno 2024” da destinare all’acquisto e installazione da parte dei Comuni di ecocompattatori per la raccolta selettiva delle bottiglie per bevande in PET. Nuove risorse anche per il completamento degli interventi sul ciclo di raccolta e trattamento delle acque reflue in Sicilia, Campania e Calabria, ovvero le Regioni che contano il maggior numero di agglomerati urbani nell’ambito delle quattro procedure d’infrazione aperte dall’UE, una delle quali costata fin qui all’Italia circa 100 milioni di euro in sanzioni. Al Commissario straordinario Maurizio Giugni, che nelle scorse settimane aveva evidenziato “una criticità finanziaria di circa 350 milioni di euro” legata al completamento di 99 interventi dei quali è soggetto attuatore, la manovra destina quindi la somma “di 10 milioni di euro nel 2023, 20 milioni di euro nel 2024, 30 milioni di euro nel 2025 e di 50 milioni di euro nel 2026”.

Al capitolo ambiente la legge di bilancio istituisce poi il fondo contro il consumo di suolo, con uno stanziamento di 10 milioni di euro nel 2023, 20 milioni di euro nel 2024, 30 milioni di euro nel 2025 e di 50 milioni di euro in ciascuno degli anni 2026 e 2027 “per la rinaturalizzazione di suoli degradati o in via di degrado in ambito urbano e periurbano”. Da ultimo, viene finanziata con 6 milioni di euro per gli anni 2023 e 2034 la realizzazione del nuovo polo laboratoriale dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, anche con l’obiettivo di rafforzare le attività di monitoraggio, valutazione e controllo legate all’attuazione dei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Sempre a Ispra è indirizzato il contributo di 6 milioni di euro per l’anno 2023 e di 7 milioni di euro per ciascuno de­ gli anni 2024 e 2025 per il completamento della cartografia geologica d’Italia (Progetto CARG), aggiunto nel corso dell’esame alla Camera. Tra le novità introdotte in manovra a seguito del passaggio a Montecitorio anche uno stanziamento di 14,5 milioni di euro a decorrere dall’anno 2023 per le principali autorità di bacino distrettuali italiane e un ciclo pluriennale di finanziamenti per il contrasto al dissesto idrogeologico in Calabria.

(articolo pubblicato su riciclanews.it)