HerAcademy accende i riflettori sul rapporto tra l’intelligenza artificiale e il capitale umano

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Le innovazioni tecnologiche e digitali hanno sempre suscitato dibattiti che ruotano attorno a una domanda profonda: l’uomo può governarle o rischia di esserne travolto? Il quesito è ancora più affascinante se riguarda l’intelligenza artificiale, una tecnologia in rapida evoluzione che invade un dominio finora riservato alla dimensione umana. Quali opportunità offre l’intelligenza artificiale? Quali impatti sta avendo e avrà in futuro sui cambiamenti legati agli strumenti e alle modalità di lavoro? E quali sfide dovranno affrontare le organizzazioni, in termini di competenze e modi di lavorare, per cogliere appieno le potenzialità delle nuove tecnologie senza perdere di vista la centralità del capitale umano? A queste domande hanno provato a dare risposte e soluzioni gli esperti, i docenti e i manager ospiti di HerAcademy, la corporate university del Gruppo Hera, che ha voluto dedicare il suo workshop annuale al tema “L’intelligenza nel futuro: nuovi orizzonti per guidare il rapporto tra intelligenza umana e artificiale”.

Le nuove tecnologie, come l’automazione, la robotizzazione e l’intelligenza artificiale, velocizzano i cambiamenti e rappresentano una grande sfida, soprattutto nel mondo del lavoro. Se da un lato richiedono nuove professionalità, al tempo stesso generano nuove opportunità e amplificano le potenzialità dell’intelligenza umana: noi già da tempo utilizziamo l’IA nei nostri processi – afferma Cristian Fabbri, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera – e questo ci sta consentendo di migliorare l’efficienza, la qualità e la personalizzazione dei nostri servizi migliorando anche la qualità del lavoro stesso, consentendoci di accelerare il raggiungimento dei nostri obiettivi strategici. Anche per questo abbiamo pensato, attraverso HerAcademy, di riflettere e scambiare saperi su questo tema – conclude Fabbri – perché siamo certi che alla base della crescita sostenibile del territorio ci sia anche creare valore aumentando l’occupabilità delle persone, valorizzando le competenze individuali e supportando l’evoluzione del rapporto tra i lavoratori e le tecnologie per gestire il cambiamento, mantenendo sempre al centro le persone i loro talenti”.

Le multiutility come la nostra – dice Orazio Iacono, Amministratore Delegato del Gruppo Hera – sono chiamate a guidare il cambiamento dei territori che serviamo, per affrontare meglio le sfide globali, prime fra tutte quelle del cambiamento climatico e della sicurezza energetica. Per questo le nostre infrastrutture devono essere progettate e gestite con le più avanzate tecnologie, per rispondere meglio, con efficienza ed efficacia, ad eventi estremi come siccità e alluvioni. L’IA non è oggi solo un supporto, ma va pensata come un nuovo ambiente di vita e lavoro, che può generare più benessere e produttività. Oltre alle opportunità, ci sono però anche dei rischi. Ecco perché a monte serve una data governance e a valle un controllo e una verifica degli output degli algoritmi, quindi una capacità di controllo sul tipo di decisioni che vengono prese. Lo sviluppo e la diffusione dell’IA, soprattutto quella generativa, negli ultimi mesi hanno evidenziato ancor di più un aspetto: la velocità con cui i nuovi sviluppi nella trasformazione digitale stanno cambiando e cambieranno i nostri business. Pertanto, anche le leadership a tutti i livelli dovranno evolvere ed essere in grado di gestire le nuove dinamiche di competitività con tempi di reazione molto veloci”.

Il workshop 2023: temi e protagonisti

Quello proposto quest’anno da HerAcademy è stato un confronto di valore e non solo per addetti ai lavori, perché il tema dell’intelligenza artificiale e dell’impatto sul futuro del lavoro riguarda tutti e le informazioni devono poter essere accessibili e comprensibili da parte di qualsiasi tipo di pubblico. A introdurre il worskhop è stato un monologo di Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, autore, attore, scrittore e regista, che al tema delle nuove tecnologie, della libertà individuale e del controllo dei dati sensibili ha scelto di dedicare il suo ultimo film.

Il futuro del lavoro e la cooperazione tra intelligenze, mantenendo al centro le persone e accompagnandole in una sempre maggiore consapevolezza nei confronti delle nuove tecnologie sono i temi al centro dell’intervento di apertura dei lavori del convegno, affidato ad Alessandro Camilleri, Direttore Centrale Personale e Organizzazione del Gruppo Hera.

A Rita Cucchiara, docente all’Università di Modena e Reggio Emilia e tra le massime esperte italiane nel campo dell’intelligenza artificiale, HerAcademy ha chiesto di redigere e illustrare il background paper, con il quale si è entrati nel cuore del tema al centro del dibattito.

Durante il convegno, il Gruppo Hera ha deciso di restringere lo zoom sulla propria attività in due momenti distinti e complementari, moderati dalla giornalista Barbara Carfagna. Il primo ha riguardato “L’intelligenza artificiale nella relazione con il cliente”: su questo particolare e sfidante ambito di utilizzo delle nuove tecnologie, Cristian Fabbri, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera e Presidente del Comitato di Coordinamento di HerAcademy, si è confrontato con Fabio Ferrari, fondatore e Presidente di Ammagamma, azienda che supporta le imprese a innovare i processi tramite l’intelligenza artificiale. Il secondo momento, dedicato a “L’intelligenza artificiale nella gestione delle infrastrutture”, ha concluso il worskhop 2023 di HerAcademy con un dialogo tra l’Amministratore Delegato del Gruppo Hera, Orazio Iacono, e Sergio Gianotti, Head of Italy – Public Sector di Amazon Web Services.