VENEZIA – Dall’essiccamento dei residui della depurazione all’utilizzo della logica predittiva per contenere i consumi energetici e migliorare la qualità delle acque in uscita dall’impianto, dal trattamento del percolato di discarica fino a una BioPiattaforma che unisce termovalorizzatore e depuratore. Le best practice delle aziende italiane che si occupano del servizio idrico saranno al centro del Festival dell’Acqua, ideato e promosso da Utilitalia (la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche) in collaborazione con Veritas (la multiutility pubblica che gestisce il servizio idrico integrato e l’igiene urbana nel territorio metropolitano di Venezia) che torna alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia il 10 e l’11 ottobre.
L’innovazione tecnologica nel campo della gestione idrica, l’importanza della depurazione, la gestione in emergenza e la misurazione dei consumi, sono i temi principali intorno ai quali si svilupperà una due giorni di riflessioni e approfondimenti con relatori nazionali e internazionali ed esperti del settore; l’iniziativa chiama a raccolta le circa 500 aziende associate a Utilitalia e tutti i soggetti che a diverso titolo si occupano dei servizi idrici e di pubblica utilità.
Quest’anno il Festival – che ha cadenza biennale ed è giunto alla sua quinta edizione dopo Genova nel 2011, L’Aquila nel 2013, Milano nel 2015 e Bari nel 2017 – si è sviluppato in due parti: la prima lo scorso maggio a Bressanone dedicata al ciclo idrico “a monte”; la seconda a Venezia per parlare del ciclo idrico “a valle”. L’idea è stata quella di seguire la linea blu dell’acqua, partendo dalle Dolomiti e arrivando nel capoluogo del Veneto.
LE BEST PRACTICE
L’innovazione nel ciclo idrico per Hera da sempre è fondamentale per tutelare e rigenerare un risorsa così preziosa. Dopo l’introduzione della tecnologia satellitare per il monitoraggio delle reti idriche e fognarie e progetti per il riuso delle acque depurate, sta ora applicando alla depurazione un sistema all’avanguardia, che utilizza la logica predittiva, per contenere ulteriormente i consumi energetici e migliorare la qualità dell’acqua da restituire all’ambiente. Un sistema che è già realtà nel depuratore delle acque reflue urbane di Modena, capace di controllare il processo di ossidazione, la fase fondamentale del ciclo di depurazione, prevedendo anticipatamente i fabbisogni dell’impianto: i risultati della fase sperimentale hanno fatto registrare una diminuzione di energia per il processo di ossidazione del 10%, e un calo della presenza di azoto nelle acque in uscita di un ulteriore 5,5%.
SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE E PROPOSTE DI RIFORMA
Il programma del Festival dell’Acqua prevede, tra le altre cose, un incontro sul ruolo dei servizi idrici nel campo della solidarietà internazionale, che vedrà la partecipazione di esponenti della FAO, dell’International Water Association e dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Si parlerà poi di governance partecipata e modelli organizzativi, a 25 anni dalla “Legge Galli” che avviò una profonda riforma del servizio idrico basata su un approccio di tipo industriale nella gestione del ciclo idrico integrato. E ancora della gestione delle emergenze a fronte di fenomeni climatici sempre più estremi, dei nuovi scenari nella misura dei volumi e delle portate di acqua, e di economia circolare con il recupero di materia ed energia dal servizio idrico.
Diversi appuntamenti prevedono poi la partecipazione, in qualità di relatori, di dirigenti e amministratori delle aziende associate a Confservizi ER.