Giornata mondiale dell’Acqua: l’impegno delle associate per la tutela della risorsa idrica

PDFStampa

Il 22 marzo di ogni anno, dal 1993, si celebra il WORLD WATER DAY. Uno degli obiettivi di questa giornata è far riflettere sull’importanza dell’acqua nel nostro pianeta. È un importante appello globale per preservare questa risorsa vitale per le generazioni presenti e future. . associate Utilitalia e Confservizi in Emilia – Romagna che dalla captazione fino alla depurazione si occupano dell’intero ciclo idrico integrato. Un esempio di economia circolare che passa anche attraverso la potabilizzazione, il trasporto e la distribuzione, per poi restituire acqua pulita all’ambiente, pronta a rientrare in circolo. . , per garantire ogni giorno ai cittadini un’acqua sicura, ecologica ed economica. Ecco cosa c’è dietro il semplice gesto di aprire il rubinetto. (Post e video tratto dal profilo Linkedin di Utilitalia)

Il 22 marzo è occasione anche per le aziende associate a Confservizi di sensibilizzare e informare sulla risorsa idrica e sugli impegni messi in campo per la sua tutela.

GRUPPO HERA

Il Gruppo aderisce anche quest’anno alla Giornata Mondiale dell’Acqua, istituita dalle Nazioni Unite e che ricorre ogni 22 marzo, cogliendo l’occasione per sensibilizzare tutti, soprattutto le nuove generazioni, sull’importanza di ridurre gli sprechi di questa fondamentale risorsa e adottare comportamenti virtuosi.

Nel piano industriale al 2027, che prevede investimenti complessivi per oltre 4,4 miliardi di euro, è stato destinato 1 miliardo e 200 milioni di euro al ciclo idrico integrato e previsto varie iniziative di economia circolare per il risparmio, recupero e riuso dell’acqua a fini agricoli e industriali.

Un’acqua buona, sicura e riutilizzabile
Nei territori serviti, la risorsa idrica è controllata da più di 3.200 analisi al giorno, che confermano tutte la stessa cosa: l’acqua di rubinetto è buona e soprattutto sicura. Il suo percorso inizia dalle falde, dalle sorgenti o dai corsi d’acqua, dove viene prelevata e resa potabile per essere distribuita tramite i quasi 42 mila km di reti. Così, l’acqua arriva nelle abitazioni e nelle aziende, dove è utilizzata per tantissime attività. E poi, attraverso quasi 19 mila km di reti fognarie e appositi impianti, viene depurata e restituita all’ambiente.

Raccontare l’acqua ai più piccoli: l’evento green de La Grande Macchina del Mondo
Si terrà proprio il 22 marzo, in occasione della Giornata Mondiale dell’acqua, il secondo evento green de La Grande Macchina del Mondo per le scuole dell’infanzia, dedicato all’importanza della risorsa acqua e alla necessità di non sprecarla.
​​​​​​​L’evento gratuito, in diretta online su piattaforma digitale, ospiterà Giulia Guerra, atelierista e illustratrice che, grazie alla sua creatività e passione per i temi ambientali, accompagnerà bambini e bambine alla scoperta dei colori e delle sonorità del mare, evocati da alcune opere d’arte a tema. Insieme costruiranno uno strumento musicale speciale, La busta del mare, in grado di riprodurre suoni diversi, come in una grande orchestra della natura, per sensibilizzare i piccoli sull’importanza di rispettare questa risorsa e non inquinarla.

GRUPPO IREN

Il Gruppo è impegnato ogni giorno per una gestione sempre più efficiente del ciclo idrico integrato: il piano d’investimenti al 2030 prevede oltre 2,4 miliardi destinati al potenziamento e all’incremento della resilienza della rete acquedottistica e lo sviluppo della filiera di depurazione.

In tema di riutilizzo delle acque reflue, per esempio, a Mancasale, in provincia di Reggio Emilia, è attivo un impianto unico nel suo genere, il primo in Emilia-Romagna per il trattamento terziario avanzato delle acque reflue destinate al riuso a beneficio dell’agricoltura.

Il depuratore intercetta le acque reflue per poi trattarle ed eliminare le sostanze che si sciolgono nell’acqua. Le acque depurate vengono quindi utilizzate dalle aziende agricole limitrofe per irrigare i campi nei periodi di maggiore necessità.

Ogni anno a Mancasale vengono trattati circa 19 milioni di m3 di acque, di cui 5,5 milioni sono recuperati e destinati all’agricoltura, riducendo così le emissioni di CO2 e i prelievi idrici da altre fonti.

Iren gestisce inoltre più di mille impianti di depurazione che assicurano un alto livello di efficienza depurativa, con tecnologie che si adattano alle esigenze del territorio su cui si trovano gli impianti.

ROMAGNA ACQUE

A Rimini è in corso di svolgimento il workshop del progetto “ECORISE-SDG” (Cooperazione ambientale, ricerca e innovazione per ecosistemi sostenibili e obiettivi strategici di eco-sviluppo), sostenuto da Romagna Acque, in programma a giovedì 21 e venerdì 22 marzo, nell’aula magna del Campus riminese di UniBo in via Angherà 22. Un evento organizzato in collaborazione con l’Associazione W-SMART, la Cattedra UNESCO in Gestione e Cultura delle Risorse Idriche – UniStraPg; La Sapienza Università di Roma, Università di Bologna e Cyprus Institute, sotto gli auspici del Comitato Nazionale Italiano UNESCO-IHP IHP.

Lo scopo principale del Workshop Mediterraneo “ECORISE-SDG” è quello di promuovere la condivisione di esperienze e un quadro di cooperazione ambientale tra esperti governativi, operatori idrici, comunità accademiche, di ricerca e innovazione e stakeholder diversi. Si parla delle sfide legate alla gestione degli ecosistemi acquatici e degli obiettivi di eco-sviluppo sostenibile di fronte a problemi come il crescente inquinamento degli ecosistemi costieri, la rapida urbanizzazione, gli impatti dei cambiamenti climatici sulla scarsità d’acqua, sulla sicurezza alimentare, sugli eventi climatici estremi.

Obiettivo principale del progetto è infatti promuovere un quadro di sicurezza idrica nel Mediterraneo per un’accessibilità sostenibile all’acqua per tutte le comunità, come diritto umano fondamentale anche in condizioni estreme di eventi climatici o disastri umanitari.

Per Romagna Acque è davvero un onore poter ospitare un evento di questa importanza – sottolinea il presidente, Tonino Bernabè -. Oltre all’estremo interesse dei temi sul tavolo e al grande rilievo di tutti i relatori, ci pare particolarmente significativa la possibilità di affrontare il tema della sicurezza idropotabile in situazioni critiche, alla presenza di esperti provenienti dalle zone mediterranee, che lavoreranno assieme per trovare sinergie e soluzioni. Rimini già in passato ha ospitato eventi importanti nel campo della diplomazia; ci auguriamo che anche da questa nuova occasione scaturiscano risultati utili a risolvere conflitti in ambito mediterraneo, in particolare per quanto riguarda la gestione dell’acqua. Penso soprattutto, oggi, al conflitto fra Israele e Palestina…”.

UNICA RETI

Non una semplice ricorrenza dal valore simbolico, ma un momento di riflessione sulle misure urgenti da mettere in campo per limitare gli effetti del cambiamento climatico, a cominciare dal sistema idrico integrato. Con questo spirito Unica Reti, società patrimoniale dei Comuni della provincia di Forlì – Cesena, rivolge il suo appello in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, che si celebra venerdì 22 marzo.

La Giornata mondiale è una celebrazione annuale che ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’acqua dolce e promuovere la gestione sostenibile delle risorse idriche. Questa giornata è stata istituita dalle Nazioni Unite nel 1993 e viene celebrata ogni anno il 22 marzo. La giornata offre anche l’opportunità di discutere soluzioni e strategie per affrontare le sfide legate all’acqua.

In tale contesto, “Forlì-Cesena desidera porre l’accento sul tema delle reti di drenaggio urbano delle nostre 30 città, a partire dall’importante attività di censimento e definizione dello stato di consistenza svolta a partire dal 2022, per giungere ad una gestione integrata dei differenti sistemi e promuovere nuovi interventi di adattamento e mitigazione in relazione al nostro territorio – spiega Stefano Bellavista, amministratore unico di Unica Reti -. La rapidità delle recenti transizioni fra siccità prolungate e piene rilevanti di corsi d’acqua, suggerisce una forte connessione con i rapidi cambiamenti climatici che osserviamo. Anche la nostra azione fra società delle reti pubbliche e 30 Comuni di Forlì-Cesena si deve concentrare sull’adattamento del sistema urbano a eventi idrologici estremi, piene e siccità”. 

Sono 827 i chilometri di rete fognaria che insistono nel territorio dei Comuni di competenza di Unica Reti, per totale di 1.471 scarichi e 138.360 caditoie: un patrimonio da salvaguardare e implementare per rispondere al meglio alle sfide rappresentate dal cambiamento climatico. “Oggi che la vulnerabilità della risorsa idrica è maggiormente messa a repentaglio dai cambiamenti climatici, occorre più che mai accrescere la consapevolezza di istituzioni e cittadini su tali tematiche ed intervenire in maniera coordinata e condivisa” aggiunge Bellavista.

I 30 Comuni di Forlì-Cesena e la loro società delle reti, dal 2022 hanno avviato una ricognizione per singoli Comuni al fine di redigere un aggiornamento conoscitivo su reti, impianti e funzioni gestionali, questo per sostenere la necessaria evoluzione tecnica e gestionale dei sistemi di drenaggio urbano delle acque meteoriche (le cosidette “acque bianche”).

Un’azione che deve oggi necessariamente tenere conto degli impatti che il cambiamento climatico sta determinando sui nostri territori con sempre maggiore frequenza e complessità. Unica Reti, con la collaborazione di Hera e il supporto tecnico di ENVIA, ha recentemente completato l’attività di ricognizione e rilevazione delle infrastrutture costituenti il sistema di collettamento e gestione delle acque meteoriche, un’operazione importante per il territorio che consentirà ora di potere svolgere le analisi necessarie per procedere alla progettazione di nuovi interventi di potenziamento e adattamento dei sistemi di drenaggio urbano per numerosi Comuni della provincia.

Red/MF