Il Gruppo Hera approva il Piano industriale al 2023

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BOLOGNA – Il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Hera, presieduto da Tomaso Tommasi di Vignano, ha approvato venerdì 10 gennaio il Piano industriale al 2023. Le proiezioni di chiusura dell’anno in corso confermano risultati superiori alle aspettative, in funzione sia degli ottimi risultati della trimestrale al 30 settembre 2019 sia delle performance previste nell’ultimo trimestre dell’esercizio: il MOL atteso è di circa 1.081 milioni di euro, in aumento del 4,85% rispetto ai 1.031,1 milioni del 2018, mentre il rapporto PFN/MOL si attesta a circa 2,5x, prima della contabilizzazione dell’impatto finanziario dell’operazione Ascopiave che porta l’indice a circa 3,05x.

Alla luce di questi risultati positivi – e sulla scia di una crescita ininterrotta da 17 anni, che ha visto il consolidarsi di una posizione di leadership in tutti i business – il Gruppo ha presentato il nuovo documento strategico quinquennale, che riflette un forte impegno per un ulteriore sviluppo industriale, insieme a una rinnovata spinta sul fronte della circolarità e della gestione e mitigazione dei rischi. Il nuovo Piano industriale conferma e consolida il ruolo di Hera come “multiutility del territorio”, che basa la propria crescita sulla generazione di sempre più valore per l’ecosistema in cui opera e per tutti i propri stakeholder.

Lo scenario: opzioni di crescita, insieme a variegate opportunità

Pur in un panorama economico nazionale complesso e caratterizzato da limitate prospettive di crescita, Hera intende proseguire il proprio percorso di sviluppo mantenendo la resilienza storicamente dimostrata in questo tipo di scenari, facendo leva sul rilevante portafoglio di asset a propria disposizione, sulle competenze dei propri dipendenti, sulla diversificazione del proprio portafoglio di attività e sulle opportunità emergenti nei vari business presidiati.

La crescente attenzione delle istituzioni europee alla promozione dello sviluppo sostenibile, con interventi come il recente programma “A European Green Deal”, valorizzerà ulteriormente la strada già intrapresa dal Gruppo negli ultimi anni, in termini di sostenibilità, innovazione e circolarità nei modelli di gestione di impresa.

Nei settori regolamentati, si segnalano le opportunità di crescita legate alla riassegnazione delle concessioni attraverso le gare e quelle legate all’evoluzione della regolamentazione tariffaria di Arera che, dal 2020, interverrà anche sul settore ambientale. Nelle attività liberalizzate del settore ambiente la persistente carenza di impianti di trattamento rifiuti a livello nazionale e comunitario sostiene il trend positivo dei prezzi e della domanda, a vantaggio degli operatori dotati di infrastrutture adeguate. Con riferimento, invece, al mercato libero della vendita di energia, in arco Piano avranno luogo le nuove gare annuali/biennali per l’assegnazione dei servizi di ultima istanza ed è atteso, con gradualità, l’avvio del processo di liberalizzazione dei clienti elettrici a maggior tutela.

Crescita, gestione dei rischi ed economia circolare: gli assi portanti del nuovo Piano industriale

In un contesto così articolato, Hera ha definito il Piano al 2023 elaborando strategie di rafforzamento commerciale e industriale basate su modelli di business sempre più sostenibili e indirizzando al meglio le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dall’evoluzione digitale.

Il nuovo documento strategico fa leva sui punti di forza della multiutility: un ampio portafoglio servizi caratterizzato da un’importante componente di attività regolate, la solidità patrimoniale e finanziaria, la capacità di stanziare rilevanti investimenti, una cultura ed esperienza aziendale orientate a efficienza e innovazione e il costante investimento formativo sui circa 9.000 dipendenti.

In particolare, il Gruppo sviluppa il proprio Piano al 2023 su 3 direttrici strategiche. Anzitutto la crescita industriale, condizione indispensabile per poter continuare a distribuire valore in misura crescente. Poi il risk management, con un approccio di medio-lungo termine necessario per anticipare le azioni di mitigazione dei rischi a cui sono esposte le utility, in particolare quelli legati al cambiamento climatico. Infine, l’economia circolare, con la continua promozione di progetti e iniziative concrete che indirizzino efficacemente gli obiettivi di riduzione, riuso, riciclo, recupero o rigenerazione.

Un elemento fondamentale nella strategia del Gruppo rimane l’attenzione alla sostenibilità, in coerenza con gli obiettivi dell’Agenda 2030 applicabili alle attività della multiutility (per 11 dei 17 SDGs dell’ONU): quasi 3/4 della crescita prevista in arco Piano sarà sostenuta da progetti per rispondere a questa “call to action”, portando così la quota di MOL a valore condiviso – ovvero, il valore delle attività di business che, oltre a generare margini operativi, rispondono ai driv er per una crescita sostenibile – a toccare nel 2023 i 530 milioni di euro (pari al 42% del MOL complessivo).

Investimenti per quasi 2,9 miliardi di euro, confermata la solidità patrimoniale e finanziaria

Il nuovo Piano industriale prevede investimenti per circa 2,9 miliardi di euro, di cui circa 2 miliardi per il mantenimento della attuale base impiantistica e 900 milioni per il suo ulteriore potenziamento. In particolare, sono previsti in aumento gli investimenti per lo sviluppo organico degli impianti, a cui saranno destinati 540 milioni, 120 in più (+30%) rispetto alla precedente pianificazione.

Gli investimenti di Piano saranno, come di consueto, concentrati principalmente nelle attività regolate, caratterizzati da una maggiore visibilità grazie ai nuovi sistemi tariffari approvati di recente dall’Autorità: il 73% del totale sarà destinato alla filiera reti e alle attività di igiene urbana, con interventi di ammodernamento e sviluppo delle infrastrutture, confermando un’attenzione particolare alla loro resilienza, all’innovazione e alla qualità dei servizi offerti al territorio.

Il piano degli investimenti, infine, risulta pienamente coperto dal punto di vista finanziario, grazie sia ai risultati superiori alle attese che sono già stati conseguiti nel 2019, sia a una crescente generazione di cassa prevista in arco Piano, in grado di coprire anche i dividendi che verranno distribuiti.

A questo proposito, va evidenziato come l’attenzione che la multiutility ha dedicato nel tempo alla propria solidità patrimoniale e all’equilibrio finanziario abbia permesso di inserire nel nuovo documento strategico progetti di espansione per M&A, in aggiunta a quelli già conclusi nel passato esercizio, tra cui la partnership con Ascopiave. Al tempo stesso, viene preservato spazio di manovra e flessibilità per poter cogliere nei prossimi anni eventuali ulteriori opportunità di crescita esterna non incluse oggi a Piano.

Il rapporto tra debiti finanziari netti e MOL è previsto a 2,8x al 2023, in miglioramento rispetto al precedente Piano, che presentava un rapporto di 2,9x nel 2022.

MOL in crescita a 1.250 milioni, con un mix bilanciato: tra aree di business e territori di presenza, tra attività regolate e libero mercato, tra crescita interna e sviluppo per linee esterne

A fronte degli investimenti stanziati, il Gruppo Hera prevede un MOL di 1.250 milioni di euro al 2023, in aumento di 219 milioni rispetto ai 1.031,1 milioni di fine 2018, con un incremento medio annuo di circa 44 milioni e superiore di 65 milioni rispetto al valore di uscita (al 2022) del Piano precedente. L’evoluzione della marginalità prevista è il risultato del contributo di tutte le filiere (reti, ambiente, energia, ma anche telecomunicazioni e illuminazione pubblica), con una crescita equilibrata e sostenibile e il consueto bilanciamento tra sviluppo per linee interne ed esterne, tra attività regolate e a libero mercato.

Grazie alle sinergie, alle azioni di efficientamento, all’espansione delle quote di mercato, agli investimenti a supporto dello sviluppo industriale, il contributo alla crescita del MOL derivante da crescita organica è pari a 112 milioni (123 se si considerano i minori incentivi da attività di termovalorizzazione), mentre dallo sviluppo per linee esterne è attesa una crescita di ulteriori 107 milioni.

Valore per gli azionisti e dividendi in crescita

Il nuovo Piano conferma l’attenzione alla creazione di valore per tutti gli stakeholder, a partire dagli azionisti, e alla trasparenza della politica dei dividendi. Il dividendo di competenza del 2019, previsto a 10,0 centesimi per azione, aumenterà infatti a 10,5 centesimi per azione nel 2020, a 11,0 nel 2021 e a 11,5 nel 2022, fino a raggiungere i 12,0 centesimi per azione del 2023 (+20% rispetto all’ultimo dividendo pagato nel 2018). Il ritmo di crescita è dunque superiore rispetto a quello previsto nel precedente Piano industriale, che presentava, invece, un aumento dei dividendi biennale.

Innovazione, resilienza e tutela delle risorse per la filiera reti: dai nuovi contatori agli interventi per la business continuity e il riuso delle acque

Quasi la metà della marginalità prevista in uscita di Piano sarà ascrivibile alla filiera delle reti, che include i servizi di distribuzione elettrica e gas, il ciclo idrico e il teleriscaldamento: il MOL atteso al 2023 è di 537 milioni di euro, in crescita rispetto ai 464 milioni del 2018.

Il Gruppo Hera investirà nelle reti la maggior parte delle risorse previste tra il 2019 e il 2023 (circa 1.900 milioni), destinandoli all’estensione, all’ammodernamento e all’evoluzione tecnologica delle stesse per garantire resilienza e business continuity dei servizi. Una parte rilevante di risorse verrà destinata al rinnovo dei contatori: è prevista in arco Piano l’installazione di oltre 500.000 contatori per l’acqua, 150.000 per l’energia elettrica e 650.000 per il gas, di cui 300.000 NexMeter, i nuovi smart meter gas 4.0 di Hera, dotati di tecnologia e funzioni avanzate, in caso di fughe o scosse sismiche. Questi interventi contribuiranno a un ulteriore miglioramento del servizio ai clienti e ad accompagnare i nostri territori nella direzione delle smart city.

La maggiore disponibilità di risorse da dedicare alle reti è in parte legata alla rivisitazione delle aspettative temporali di svolgimento delle gare per la distribuzione del gas negli ambiti in cui il Gruppo oggi è presente. Infatti, sulla base di un’analisi aggiornata del livello di avanzamento delle attività delle stazioni appaltanti, nonché delle tempistiche e degli esiti delle poche gare concluse a livello nazionale, si è ritenuto opportuno posticipare di circa 2 anni le aspettative di svolgimento delle gare, spostando conseguentemente, oltre al 2023, anche una parte degli investimenti che il Piano precedente aveva destinato per la rilevazione dei PDR di terzi uscenti in seguito all’attesa riconferma della multiutility nei propri territori.

Nel ciclo idrico, i principali progetti del Gruppo saranno improntati a fornire risposte e contributi al contrasto ai cambiamenti climatici, attraverso una sensibile riduzione della “impronta idrica” del Gruppo: verranno sviluppate e rafforzate le competenze di “water management” sia all’interno sia all’esterno del perimetro aziendale, saranno realizzati interventi a supporto della resilienza delle reti idriche anche in situazioni di siccità o eccesso di precipitazioni e saranno promossi progetti a favore della tutela della risorsa idrica. Su questo ultimo punto, il focus sarà centrato sul riuso delle acque depurate, come strumento fondamentale per gestire situazioni di scarsità di risorse idriche. Tra le iniziative già in corso, si ricordano i progetti avviati a Bologna (Idar e altri depuratori minori) e la possibile estensione anche nel modenese (sui depuratori di Sassuolo e Savignano sul Panaro). In arco Piano si prevede di estendere tali iniziative anche ad altri territori (Rimini, Forlì, Ravenna, Ferrara), così da raggiungere un volume complessivo di acque reflue depurate e riutilizzabili per circa 20 milioni di metri cubi all’anno.

Con riferimento al settore del teleriscaldamento, si conferma una crescente attenzione della multiutility per soluzioni tecnologiche che giocheranno un ruolo di rilievo nella decarbonizzazione del territorio, con il 75% del calore immesso nelle reti gestite dal Gruppo proveniente da fonti rinnovabili e assimilate. Tra i progetti in corso di valutazione per estendere il contributo delle reti di teleriscaldamento, si segnala il possibile collegamento tra i due sistemi di teleriscaldamento di Bologna (la sede di San Giacomo e il sistema CAAB Pilastro), al fine di generare importanti sinergie ed estrarre ulteriori benefici ambientali a vantaggio del territorio.

Leader nell’area ambiente, grazie a raccolta differenziata, soluzioni per il trattamento dei rifiuti e a progetti d’eccellenza per l’economia circolare

In crescita anche il MOL della filiera ambiente, che passerà dai 252 milioni del 2018 ai 307 del 2023, con una previsione di investimenti per 618 milioni tra il 2019 e il 2023.

In questo settore il Gruppo punta a confermare la propria leadership commerciale e tecnologica nel ciclo integrato dei rifiuti, grazie a un parco impiantistico all’avanguardia e in linea con le best practice europee, che sarà ulteriormente sviluppato nei prossimi anni con l’obiettivo di tutelare sempre di più le risorse e massimizzarne il riutilizzo.

Un esempio è rappresentato dagli impianti di produzione di biometano: l’esperienza acquisita con l’impianto di Sant’Agata Bolognese (BO) – che trasforma i rifiuti organici della raccolta differenziata in compost e biometano per alimentare bus, taxi e mezzi privati – permetterà di realizzare nuovi progetti sul territorio, a supporto del modello di economia circolare. In particolare, in arco Piano, anche l’impianto di digestione anaerobica di Voltana, nel Ravennate, sarà sottoposto a parziale riconversione per produrre biometano.

Entro il 2023 il Gruppo Hera prevede, inoltre, un ulteriore incremento della raccolta differenziata nei territori gestiti, in crescita dal 62,5% del 2018 al 75% del 2023, con l’obiettivo di migliorarne anche la qualità stessa, grazie alle numerose campagne di sensibilizzazione e alle iniziative di coinvolgimento dei cittadini che verranno messe in campo.

Il modello circolare, infatti, oltre a una adeguata dotazione impiantistica, necessita anche di comportamenti individuali e collettivi coerenti. Da una maggiore e migliore raccolta differenziata derivano ulteriori opportunità di business circolari. Un primo esempio è rappresentato dalla partnership tra Hera ed Eni per ricavare biocarburanti dalla raccolta di oli esausti conferiti dai cittadini, che si prevede di estendere anche ad altri territori del Gruppo al di fuori dell’Emilia-Romagna, oggetto di sperimentazione iniziale.

Un secondo esempio è la crescita del 62%, rispetto al 2017, prevista in arco Piano per i volumi di plastica riciclata da Aliplast, risultato anche dell’ingresso della società nel riciclo delle plastiche rigide. In questo modo il Gruppo contribuirà ulteriormente allo sviluppo sostenibile della filiera della plastica, tema centrale nelle policy italiane ed europee, nonché nel dibattito attuale.

La possibilità, unica nel panorama nazionale, di offrire soluzioni integrate e circolari e di estrarre sinergie tra il portafoglio clienti di Herambiente e di Aliplast alimenterà la crescita della clientela nella filiera ambiente, con un’offerta commerciale in grado di adattarsi alle specifiche esigenze e di offrire ai clienti più grandi una consulenza completa, con soluzioni a 360°, anche in materia di circolarità della risorsa idrica e dei servizi energetici.

Il settore energy: oltre 3,5 milioni di clienti al 2023, anche grazie alla partnership con Ascopiave e a nuove opportunità di crescita

Al 2023 la marginalità riconducibile al settore energia ammonterà a 363 milioni di euro, in salita rispetto ai 286 del 2018, mentre gli investimenti previsti in arco Piano saranno pari a 295 milioni.

Nei prossimi anni la multiutility continuerà il proprio percorso di ampliamento della base clienti, con l’obiettivo di raggiungere i 3,5 milioni di unità nel settore energy entro il 2023. Questo traguardo è stato ridefinito al rialzo rispetto al precedente Piano grazie agli effetti della recente partnership con Ascopiave, che ha consolidato la presenza del Gruppo nel Nord-Est e ha consentito di centrare con oltre 2 anni di anticipo il target precedentemente definito (3 milioni di clienti). L’operazione con Ascopiave ha inoltre portato Hera a occupare il terzo posto a livello nazionale nella vendita di energia.

La crescita della base clienti si fonderà sia sullo sviluppo commerciale – supportato da offerte innovative, servizi a valore aggiunto e una sempre migliore customer experience per ogni tipo di cliente – sia sulle opportunità derivanti dalle nuove assegnazioni dei servizi di ultima istanza e dal graduale superamento del mercato di maggior tutela elettrico. Tra le offerte commerciali spiccheranno quelle orientate a stimolare la circolarità all’interno della filiera energia, ossia corredate da forniture “verdi” o da nuove iniziative di risparmio energetico, con anche l’applicazione dei principi di economia comportamentale per incidere sulle abitudini degli individui. Le azioni di efficienza energetica non riguarderanno solo i clienti del Gruppo, ma anche le realtà aziendali della stessa multiutility: il nuovo obiettivo al 2023 di riduzione dei consumi di Hera è pari al 6,5% rispetto al fabbisogno energetico del 2013.

Sempre in una logica di circolarità e attenzione alle risorse, coerente del resto con gli obiettivi nazionali e comunitari, il Gruppo punta a sviluppare ulteriormente soluzioni di risparmio energetico per Pubbliche Amministrazioni, realtà industriali e condomini, con offerte calate sulle specifiche esigenze di ciascuna categoria.

Infine, Hera realizza soluzioni circolari e di efficienza energetica anche in una logica multibusiness tra servizi energia e illuminazione pubblica, ambito, quest’ultimo, in cui è prevista al 2023 la gestione di oltre 560.000 punti luce, di cui il 25%a Led.

Tomaso Tommasi di Vignano, Presidente Esecutivo Hera

Il Piano industriale che presentiamo oggi traccia obiettivi in linea con il nostro percorso: da 17 anni cresciamo in maniera ininterrotta, creando valore per i territori in cui operiamo e per tutti gli stakeholder, a partire dai nostri azionisti. Questo valore si estrinseca in benefici concreti: negli investimenti effettuati nei servizi e negli impianti, ad esempio, che diventano patrimonio del territorio stesso, e nelle attività con le quali Hera coinvolge cittadini, istituzioni, lavoratori, fornitori, realtà del terzo settore, fungendo da “soggetto abilitante” per la loro stessa crescita. Il nostro Piano può contare su una solida base di partenza – un preconsuntivo del 3% superiore alle attese – e fissa una crescita significativa già nell’esercizio 2020, sostenuta anche dall’operazione con Ascopiave, che inizia a contribuire ai risultati. Al tempo stesso, prevediamo di continuare a crescere grazie a ulteriori attività di M&A, mantenendo al contempo la flessibilità finanziaria per cogliere ulteriori opportunità. Lo sviluppo del Gruppo si realizza infatti mantenendo sempre, e anzi migliorando, l’equilibrio finanziario e patrimoniale, con la previsione di un rapporto tra PFN e MOL a 2,8x al 2023, rispetto ai 2,9x del precedente Piano. In aumento anche i dividendi, con un ritmo di crescita annuale di 0,5 centesimi, fino a raggiungere i 12,0 centesimi per azione per competenza al 2023.

Stefano Venier, Amministratore Delegato Hera

Gli indirizzi del nostro Piano industriale, così come le azioni messe in campo da Hera negli anni passati, sono coerenti con la crescente attenzione su sviluppo sostenibile, economia circolare e decarbonizzazione. Nel Gruppo la sostenibilità è connaturata alle stesse strategie aziendali: al 2023 il 42% del MOL sarà a “valore condiviso”, ovvero riconducibile a progetti che rispondono agli obiettivi dell’Agenda ONU, con investimenti per oltre 950 milioni di euro in arco Piano, di cui 330 milioni per rendere le città sempre più smart, grazie all’innovazione e all’evoluzione tecnologica, o in progetti di efficienza energetica, per il recupero e il riuso della materia, per la tutela dell’aria, per la resilienza delle reti in risposta ai cambiamenti climatici. E stiamo guardando ancora più lontano, con obiettivi di riduzione degli impatti delle nostre attività anche al 2030, in tutti gli ambiti in cui operiamo: parliamo dunque non solo della nostra “impronta” di carbonio, ma anche di quella idrica e di quella legata all’uso delle risorse naturali. Tra i nostri obiettivi al 2030: aumentare il tasso di riciclo dei rifiuti urbani, toccando il 67% e superando lo stesso target UE del 65%; ridurre ulteriormente i consumi energetici del Gruppo, diminuendoli del -10% rispetto al 2013; tagliare le perdite lineari di rete del ciclo idrico del 7% rispetto al 2018. Impegni perfettamente in linea con i principi dell’economia circolare e con la natura stessa dei nostri business.

(comunicato Gruppo Hera)