Anticorruzione, EmiliAmbiente verso la certificazione 37001:2016

PDFStampa

EmiliAmbiente sceglie di intraprendere l’iter necessario per la certificazione UNI ISO 37001:2016 – Sistemi di Gestione Anticorruzione: uno strumento, ottenibile su base volontaria, che rappresenta un’ulteriore garanzia di trasparenza e legalità per le organizzazioni già adempienti ai requisiti normativi cogenti in materia. La norma, infatti, non sostituisce ma si aggiunge alle misure già previste a livello legislativo nazionale, come le disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità (PTPCT) previste dalla Legge n. 190/2012, ed è integrabile con il Modello Organizzativo ex D.Lgs. 231/2001, di cui la società si è dotata – sempre su base volontaria – già dal 2015.  Nel caso di EmiliAmbiente, in particolare, la buona gestione già in essere di questi sistemi e la presenza di risorse interne dedicate consentirà di perseguire l’obiettivo di creare un Sistema di Gestione Integrato: ogni strumento di manualistica e  modulistica, in altre parole, verrà aggiornato e dove necessario arricchito in modo da ricomprendere i requisiti di tutte le norme, per una maggiore semplicità e linearità nella loro applicazione.

L’avvio dell’iter di certificazione è risultato di un mandato diretto del Consiglio di Amministrazione della società: “L’adesione alla 37001:2016, in Italia ancora non particolarmente diffusa, consentirebbe a EmiliAmbiente di gestire gli aspetti di anticorruzione attraverso un modello puntuale, orientato al miglioramento continuo e riconosciuto a livello internazionale; gli audit interni ed esterni previsti dalla norma, inoltre, rappresentano uno strumento importantissimo per individuare eventuali “zone d’ombra” difficilmente rilevabili nel quotidiano” afferma a questo proposito il suo Presidente, Adriano Fava.

Il primo step operativo, già avvenuto, è stato un confronto tra i requisiti delle norme già adottate e quelli previsti dalle 37001:2016. Sulla base dei risultati ottenuti si sta quindi procedendo con l’aggiornamento della documentazione già esistente, mentre da gennaio 2023 si proseguirà con la redazione ex novo delle parti mancanti, che verrà svolta con la collaborazione delle funzioni aziendali coinvolte nei processi: una parte più ampia del personale sarà poi interessata anche da corsi di formazione e aggiornamento sul tema.

Nella tarda primavera del prossimo anno è prevista la verifica documentale da parte dell’ente di certificazione, seguita, in caso di esito positivo, dalla verifica in campo; l’intera procedura dovrebbe concludersi entro l’estate 2023.